Allarme rosso per i lavoratori esposti all’amianto di Roberto Riverso


Allarme rosso per i lavoratori esposti all’amianto

 

1.- Dando ulteriore prova di una risalente,  quasi  incoercibile, idiosincrasia nei confronti della normativa in materia previdenziale per i lavoratori esposti all’amianto, la nostra Corte di Cassazione (seguita a ruota da quasi tutta la giurisprudenza di merito) si è inventata di sana pianta l’istituto della c.d. decadenza tombale dall’azione, con perdita definitiva del diritto alla rivalutazione contributiva (e pesanti condanne alle spese per i lavoratori; in un ultimo esempio il caso è stato deciso addirittura con ordinanza  n. 1629/2012 ). Si tratta di un istituto giuridico che però non esiste nell’ordinamento, il quale conosce invece la decadenza dalla domanda processuale che non può mai seppellire però il diritto sostanziale!

Si tratta pure di una soluzione che comporta pesanti ed incongrue  conseguenze sui lavoratori esposti, soprattutto perché l’applicazione della normativa in materia previdenziale ha conosciuto sotto il profilo temporale  un recepimento assai differenziato a  seconda delle province italiane; e ciò principalmente per l’atteggiamento temporeggiatore messo in atto dagli istituti previdenziali con il noto palleggiamento delle responsabilità e delle pratiche da un istituto pubblico all’altro (dalla direzione provinciale per i curricula; all’INAIL per la certificazione; all’INPS per la maggiorazione contributiva).

Se poi si aggiunge l’enorme incertezza prodotta in materia dalle continue modifiche  normative e dalla contraddittorie pronunce della giurisprudenza (anche della Corte Cost.), si può capire che non pochi lavoratori siano rimasti spesso in balia degli eventi, ed abbiano più che altro subito in modo del tutto involontario il decorso del termine triennale di cui si discute, il cui spirare si rivela ora letale, secondo  la creativa (a dir poco) giurisprudenza in discussione.

2.- E’ difficile poter spiegare a tutti la bislacca questione, ma occorre provarci.

Vi è che l’ordinamento l’art. 47 DPR 639/1970 preveda anzitutto che per ottenere una prestazione previdenziale occorre agire in giudizio entro tre anni decorrenti dalla decisione sulla domanda amministrativa o sul ricorso amministrativo successivamente presentato.

Non potendo incidere, per superiore direttiva Costituzionale, sul diritto irrinunciabile ed imprescrittibile al conseguimento del trattamento, in materia previdenziale il decorso di detto termine  ha da sempre inciso soltanto sull’azione giudiziaria volta al conseguimento delle prestazione , che diviene  appunto inammissibile per decadenza a seguito del trascorrere del termine triennale; talchè il lavoratore ha sempre conservato la facoltà di ripresentare una domanda amministrativa per ottenere il diritto sostanziale; ed di ricorrente nuovamente in giudizio in caso di mancato accoglimento (ovviamente dovendo sempre e soltanto rispettare un nuovo termine di tre anni previsto per l’azione giudiziaria ed innescato a seguito della nuova domanda in sede amministrativa).

3.- A seguito di successive modifiche normative l’art. 47 del dpr 639/1970 è stato interpretato autenticamente, integrato e modificato (dall’art. 6 del D.L. 29 marzo 1991 n. 103, convertito nella legge 1 giugno 1991 n. 166, e dall’art. 4 del D.L. 19 settembre 1992 n. 384, convertito nella legge 14 novembre 1992 n. 438),  riconoscendosi pure che lo stesso decorso del termine triennale comporti  non solo la decadenza della domanda processuale ma anche la decadenza e con essa la perdita dei “ratei pregressi”, ossia delle somme maturate prima della domanda giudiziale che si perdono per sempre fermo restando ovviamente “i ratei successivi” ossia la facoltà di ottenere  la rate di pensione anche maggiorata conseguibile per effetto della nuova domanda amministrativa e quindi giudiziaria

Dunque la decadenza  per decorso del termine triennale dal 1992 ha effetti limitati alla azione svolta in giudizio ed ai ratei maturati prima della domanda; il lavoratore ha sempre conservato il diritto ad una nuova domanda processuale ed ai ratei futuri.

Ora con questo nuovo (e purtroppo già consolidato) corso giurisprudenziale, si sostiene in modo sostanzialmente immotivato che per i lavoratori esposti all’amianto non valga il diritto vigente, ma ne valga un altro speciale assai più restrittivo, con effetti  tombali non previsti dall’ordinamento. L’ordinamento non prevede infatti che un diritto previdenziale ( coma la contribuzione per esposizione ad amianto) si possa perdere per sempre senza esercitare effetti nemmeno per il futuro grazie al decorso di un termine che prevede soltanto la perdiata di una domanda.

Al contrario una simile soluzione appare in sicuro contrasto con la Costituzione italiana che tutela la posizione previdenziale dei lavoratori come diritto irrinunciabile, imprescrittibile e non suscettibile a decadenza alcuna.

 Ricordo a tutti che ad es.  la Corte Costituzionale (246/1992)  decidendo in materia di integrazione al minimo della pensione – pure esso una componente del diritto a pensione –  affermò  che la decadenza dall’azione possa determinare (lo dice la parola stessa) soltanto la perdita dei ratei pregressi e non del diritto alla pensione integrata al minimo per il futuro.

Il diritto a pensione, infatti, come si è accennato, è imprescrittibile (nè sottoponibile a decadenza) secondo una giurisprudenza non controversa, in conformità di un principio costituzionalmente garantito che non può comportare deroghe legislative. L’ossequio a tale principio si rinviene puntualmente nell’art. 6, primo comma, del d.l. n. 103 del 1991, avendo esso – nell’interpretare autenticamente l’art. 47 del d.P.R. n. 639 del 1970 – espressamente stabilito che la decadenza ivi prevista determina l’estinzione del diritto “ai ratei pregressi”.
5. Le considerazioni che precedono, in ordine all’interpretazione dell’art. 6, primo comma, del d.l. n. 103 del 1991, implicano la non fondatezza di tutte le questioni, proposte dai giudici remittenti sulla base dell’erroneo convincimento che la norma preveda l’estinzione – a seguito della decorrenza del termine decennale – non soltanto dei singoli ratei, ma dello stesso diritto a pensione

Sull’intangibilità del diritto a pensione si sono peraltro pronunciate anche C. cost. 26 febbraio 2010, n. 71;  C. cost. 22 luglio 1999, n. 345, la quale ultima  lo definisce «fondamentale, irrinunciabile e imprescrittibile» e C. cost. 15 luglio 1985, n. 203 (FI, 1985, I, 354),  secondo la quale si tratta di una <<situazione finale … attinente alla sopravvivenza della persona>>

La nuova giurisprudenza attraverso mille contorsioni e contraddizioni, sostenendo tutto ed il suo contrario (diritto autonomo – diritto accessorio- domanda sì- domanda no- incremento- conseguimento, etc.) ha reso anzitutto illeggibile una situazione assai chiara dal punto di vista normativo;  finendo per affossare  un diritto Costituzionale dei lavoratori (chè tale è la contribuzione per esposizione all’amianto, secondo la stessa Cassazione)  attraverso un istituto dedicato al processo (l’art.47 dpr 70) che prevede ed ha sempre previsto, al più, la perdita dei ratei pregressi (come conferma letteralmente l’art.6 della legge 166/1991).

Manca del tutto in queste sentenze che giocano formalisticamente con le parole,  come fanno i peggiori azzeccagarbugli, il fatto che qui stiamo a trattare con la dignità di persone a cui anche “un beneficio” (sic) previdenziale doveva serviva a restituire una dimensione soggettiva, di persone in carne ossa appunto, che per lungo tempo è stata loro negata e per colpa di tanti.

Si discute invece di queste questioni prevalentemente adoperando sofismi; così che istituti chiari possano venire piegati alla bisogna ad interpretazioni contorte, anche attraverso degli escamatoges; come quando si dice a seconda delle circostanze – ma sempre in modo contrario ai diritti dei lavoratori – che il diritto alla rivalutazione configuri ora un diritto autonomo, ora invece un diritto accessorio…

Quando invece configura tutte e due, a seconda della prospettiva in cui se ne discute. Chè infatti se si guarda ai contributi, l’aumento per amianto è un diritto autonomo (e diverso dalla contribuzione maturata in forza del lavoro svolto); se si guarda alla pensione si tratta del diritto all’aumento della pensione già liquidata o da liquidare (e quindi di un quid che accede al trattamento principale):

Il sospetto è comunque che la tesi liquidatoria adottata da larga parte della giurisprudenza, oltre che per la nota avversione nei confronti della normativa in materia previdenziale considerata da molte parti fin troppo generosa per i lavoratori esposti (!); risponda anche ad un interesse, per così dire, di ceto giudiziario: perché consente di liberarsi rapidamente ed affossare per sempre un contenzioso largamente diffuso in ogni tribunale italiano; e ciò soprattutto in ragione della larga inottemperanza al principio di legalità, ovvero  della disapplicazione perpetrata in sede amministrativa della legge della Repubblica (257/1992) che sancisce il diritto dei lavoratori alla rivalutazione contributiva.

E’ un esempio classico di come nel nostro Paese l’applicazione delle regole vive “in un modo a parte”,  fatto di sofismi; e di formalismi; e conduca spesso ad interpretazioni che appaiono dirette contro quelle stesse esigenze umane (non del ceto giudiziario) in funzione delle quali le leggi vengono pur sempre concepite; ed è proprio da questa mutazione che si generano i mostri di cui ci occupiamo.

Difficile ipotizzare ora ottimisticamente che in sede giudiziaria possa prima o poi prevalere la più scomoda e faticosa vittoria della ragione rispetto alla più “comoda” strada segnata dal formalismo prevalsa in Cassazione; e comunque è impossibile nel frattempo evitare i “morti e i feriti” ( addirittura l’insopportabile e vergognosa condanna alle spese! nei confronti dell’INPS vittorioso!  paradosso tra i paradossi) che intanto la disapplicazione delle regole produrrà sul campo delle cause giudiziarie perse.

Più proficuo allora pensare che chi abbia responsabilità legislative si attivi per intervenire e riparare al più presto a questo monstrum giuridico cui ci riferiamo; ovviamente insieme ai molti altri variegati ed auspicati interventi correttivi che la normativa in materia di amianto richiede, come ci ricorda da molto tempo l’On. Casson.

Anche per questo, per aver escluso una riflessione ampia e specifica sui temi giuridici, che sono invece prioritari, attraverso la previsione di apposita sessione ad hoc, ha fatto sì che la Conferenza governativa amianto del novembre scorso a Venezia, si rivelasse alle fin fine un’ulteriore occasione mancata.

Roberto Riverso

 

::: newsletter diario prevenzione 14 febbraio 2013 ::: vol.n° 65


newsletter diario prevenzione

www.diario-prevenzione.it

14 febbraio 2013 – vol.n°  65

notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa

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LA SETTIMANA

La ricerca di fatti e/o eventi positivi da segnalare è divenuto il nostro metodo di lavoro per fare fronte agli effetti distruttivi della crisi.

La crisi per chi si occupa di prevenzione, salute e  sicurezza su lavoro in azienda rappresenta una barriera ed un ostacolo per la gestione con metodo e continuità programmata dei rischi. Questo è ancor più vero nelle piccole e medie ove la mancanza di risorse porta immediatamente al taglio dei costi.

La gestione della salute  e della  sicurezza viene considerata, troppo spesso, un costo, così come la manutenzione programmata, la pulizia di filtri, il ricambio di attrezzi e strumenti di lavoro….

A fronte di migliaia d’imprese che chiudono,  questi tagli alla gestione della sicurezza , della manutenzione  appaiono ai meno attenti  come un sacrificio tollerabile.

Purtroppo, talvolta,  questi “risparmi” sulla gestione della sicurezza e sulla manutenzione  si rivelano  disastrosi, con una moltiplicazione dei costi  insostenibili per la piccola impresa già in difficoltà.

Questo avviene quando si fa male un lavoratore, quando un impianto va in CRASH a causa della mancata manutenzione …

Per questi motivi suggeriamo di non operare tagli illusori alla gestione della sicurezza e della manutenzione, il rischio di pagare costi moltiplicati per cinquanta o cento diviene probabile così come diviene molto probabile la cessazione d’attività dell’impresa.

Mantenere performances di qualità nella gestione della sicurezza e della manutenzione, peraltro, è anche un segnale positivo verso il futuro  per i lavoratori, per i clienti,per il mondo che ruota attorno all’impresa.

L’impresa che investe nella gestione della sicurezza e della manutenzione comunica la propria volontà di affrontare il futuro e avrà consenso e disponibilità alla collaborazione da parte dei lavoratori.

Ancora alcuni fatti positivi di questa settimana.

Segnaliamo la disponibilità on line la Relazione finale della Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul fenomeno degli infortuni mortali, un documento importante che contiene molte informazioni sullo stato dell’arte della gestione dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Un elaborato di rilevante qualità per quanto attiene l’analisi dei rischi tradizionali presenti nei luoghi di lavoro, assai meno brillante per quanto riguarda le proposte di riforma del sistema istituzionale che ha le competenze in materia di salute e sicurezza nel lavoro, ma su questi aspetti torneremo ancora.

Segnaliamo altresì un articolo di Bruno Maggi già apparso sulla Rivista amica Inchiestaonline che riproduciamo. In questo articolo Bruno Maggi presenta una interpretazione molto critica di ciò che è avvenuto sia nella legislazione italiana in materia di gestione della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Il saggio di Maggi offre molti stimoli per chi è “interno” al sistema o alla comunità che si occupa professionalmente  di prevenzione per riflettere su ciò che è avvenuto in questi anni: è una opportunità per rivedersi allo specchio con occhi diversi.

Infine segnaliamo Il progetto Dors “Laboratorio sull’uso della narrazione come strumento per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”. Il fatto positivo è che il progetto prosegue anche nel 2013.   In questo mese sono state aggiunte tre nuove storie di infortunio.  Riteniamo molto importante e utile che questa iniziativa del DORS sia conosciuta  e ripresa anche in altre  realtà .

Alla fine della prossima settimana vi saranno le elezioni. Non è nostro compito dare indicazioni di voto ma invitiamo caldamente a riflettere prima di votare: a nostro parere va dato il consenso a quelle forze politiche che sostengono i diritti costituzionali come il lavoro, la salute, e va rifiutato il voto a quelle forze sedicenti “riformatrici” che fanno della spoliazione dei diritti dei lavoratori e dell’aumento delle diseguaglianze sociali tra i cittadini  la loro  piattaforma di potere.

editor

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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE
SICUREZZA LAVORO

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Questa è la storia di uno di noi

Il progetto Dors “Laboratorio sull’uso della narrazione come strumento per la prevenzione degli infortuni sul lavoro” prosegue anche nel 2013.   In questo mese sono state aggiunte tre nuove storie di infortunio.  Riteniamo molto importante e utile che questa iniziativa del DORS sia conosciuta  e ripresa anche in altre  realtà .

Questa è la storia di uno di noi

http://www.dors.it/pag.php?idcm=4854

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14/02/12 – NUOVA LEGGE SULLA RISCHIO CHIMICO: PRESENTATA LA REVIEW DALLA COMMISSIONE EUROPEA

La Comunità Europea ha pubblicato il 05 febbraio la seconda revisione della nuova legge sul Rischio Chimico, nota come REACH (registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche), che impone alle società che producono o vendono sostanze chimiche nell’Unione Europea (UE) diregistrare i dati sulla tossicità dei composti e di definire eventuali nuovi test necessari per chiarire il loro biologico effetti.

Questa seconda revisione ha migliorato le informazioni disponibili sulle sostanze chimiche presenti sul mercato al fine di aggiornare le misure preventive da attuare, riducendo così i rischi legati all’esposizione.

Secondo un sondaggio su oltre 25000 intervistati sul rischio chimico, il 61% dei cittadini europei si sente più sicuro oggi rispetto a dieci anni fa.

segue

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3706&Itemid=2

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14/02/13  – MACCHINE VECCHIE E SENZA PROTEZIONI, IN AGRICOLTURA DIFFICILI LE SOLUZIONI EFFICACI

Relazione finale 2012 della Commissione inchiesta infortuni lavoro.

La protezione e l’adeguamento delle macchine agricole.

La Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette “Morti bianche” ha approvato il 15 gennaio scorso la Relazione finale sull’attività svolta. Fra i temi esaminati gli infortuni legati alle macchine e attrezzature di lavoro di cui mi occupo in questa news.

segue su fonte quotidiano sicurezza

http://www.quotidianosicurezza.it/sicurezza-sul-lavoro/esperto-risponde/sicurezza-macchine-agricole-commissione-inchiesta-relazione.htm

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Riproduciamo dal sito INCHIESTAONLINE  questo articolo molto importante di Bruno Maggi che offre un punto di vista molto critico sulle pratiche e sulla cultura della prevenzione che si sono sviluppate in Italia negli ultimi decenni.

Bruno Maggi: La prevenzione nei luoghi di lavoro in Italia

Al fine di tratteggiare l’attuale approccio alla prevenzione nei luoghi di lavoro in Italia ci riferiamo al quadro legislativo, agli indirizzi disciplinari e alle pratiche correnti. Commentando le norme vigenti, le proposte delle discipline interessate e le pratiche diffuse nei luoghi di lavoro non potremo esimerci dall’esprimere il nostro punto di vista, il che ci condurrà a una valutazione critica. Ci permetteremo quindi, per l’economia di questo testo, di richiamare scritti precedenti in cui abbiamo trattato con maggior dettaglio i vari punti, e argomentato in modo più approfondito la nostra critica.

segue su

http://www.inchiestaonline.it/lavoro-e-sindacato/bruno-maggi-la-prevenzione-nei-luoghi-di-lavoro-in-italia/

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14/02/13 – Il costo in vite umane della stagione venatoria

Dal 1° settembre allo scorso del 31 gennaio, ovvero per la durata della stagione venatoria, sono stati in tutto 151 i feriti, uomini, donne e bambini, dai colpi sparati da un’arma da caccia, 32 dei quali in modo mortale. Lombardia, seguita da Toscana e Sardegna sono state le regione dove si è registrato il maggior numero di incidenti.

E’ questa la conta complessiva delle vittime fuori e dentro le battute di caccia, che non hanno risparmiato neanche i più piccoli, come fa sapere l’Associazione Vittime della caccia, rilasciando il dossier sulla stagione venatoria appena conclusasi. Gli ultimi cinque mesi di caccia – o l’uso illecito e non controllato delle armi – ha infatti causato il ferimento di nove minori. Tra questi cinque hanno perso la vita: “due bambini uccisi durante le battute di caccia; altri due bambini suicidi col fucile del padre cacciatore; un bambino di 5 anni ucciso da un colpo di fucile ancora carico, sparato accidentalmente dal padre di ritorno a casa da una battuta”, spiega Daniela Casprini, a capo dell’Associazione.

segue su

http://www.galileonet.it/articles/5118f978a5717a75ea000086

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AMIANTO IL 14 FEBBRAIO AL VIA L’APPELLO.

..ARTICOLO RIPRODOTTO  DAL SETTIMANALE SOCIALISTA SVIZZERO AREA7.CH
RINGRAZIAMO LA REDAZIONE DI AREA7.CH PER LA CORTESIA.

Processo che vede imputati gli ex massimi dirigenti dell’Eternit: il barone belga Jean Louis De Cartier e il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, entrambi condannati un anno fa in primo grado a 16 anni di carcere per omissione delle misure anti-infortunistiche sui luoghi di lavoro e per disastro ambientale doloso permanente, nonché al risarcimento dei danni. Loro però non si presenteranno davanti alla Corte d’appello di Torino: non hanno del resto mai accettato alcun confronto con i giudici e i magistrati italiani chiamati a far luce sul loro passato di imprenditori senza scrupoli che alla salute degli operai e dei cittadini hanno sempre anteposto il profitto.

Le loro sono storie di uomini in fuga, soprattutto quella di Stephan Schmidheiny, colui che era alla testa di Eternit quando gli stabilimenti italiani furono chiusi (su auto-istanza di fallimento) e abbandonati precipitosamente, sen-za affrontare il problema della bonifica e anzi lasciando sul territorio tonnellate e tonnellate di amianto, infischiandosene del futuro dei lavoratori che erano rimasti in azienda e delle loro famiglie e lasciando dietro di sé una lunga scia di malati e di morti. Oggi il magnate svizzero vive in Costa Rica e si vende come filantropo impegnato in favore di uno sviluppo sostenibile in America Latina. Nelle sue rare interviste (rilasciate solo a giornalisti compiacenti) non vi è mai un accenno agli affari e ai malaffari compiuti come industriale dell’amianto.

segue su fonte

http://www.area7.ch/Schmidheiny-torna-in-tribunale-cf027c00

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12/02/13 – Sostanze pericolose: istruzioni per l’uso

Una sintesi delle principali misure di prevenzione ed igieniche da seguire nella manipolazione, stoccaggio e smaltimento degli agenti chimici pericolosi e nella gestione dei DPI. Etichettatura, modalità operative, misure di protezione e igiene del lavoro.

segue su fonte puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/tipologie-di-rischio-C-5/chimico-C-33/sostanze-pericolose-istruzioni-per-l-uso-AR-12566/

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EVENTI

PRESENTAZIONE LIBRO WORKERS, GOVERNANCE ..BOLOGNA 23 FEBBRAIO 2013

WORKERS,CITIZENS,GOVERNANCE
Socio Cultural Innovation at Work

AUTORI

Francesco Garibaldo
Mirella Baglioni
Catherine Casey
Volker Telljohann

Con i curatori e autori

Mirella Baglioni  Dipartimento di Economia, Università di Parma
Francesco Garibaldo Sociologo industriale

parleranno del libro

Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche, Università di Bologna
Andrea Lassandari Dipartimento di Scienze Giuridiche “A. Cicu”, Università di Bologna

Introduce
Vando Borghi Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia, Università di Bologna

28 febbraio 2013
Ore 18:15
Biblioteca “Walter Bigiavi”
Aula seminari, 4º piano
via Belle Arti, 33
Bologna

LOCANDINA

http://www.diario-prevenzione.it/interim/Presentazione_bologna%20.pdf

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EVENTI

DIPARTIMENTO AREA DELLA MEDICINA PREVENTIVA UOC MEDICINA DEL LAVORO

SEMINARIO
In ricordo di Antonio Grieco

MOVIMENTAZIONE DEI PAZIENTI
ISO Technical Report 12296 del 2012
Dalla valutazione del rischio alla sua gestione

13 Marzo 2013
ore 8.30-13.00
AULA MAGNA MANGIAGALLI
via Commenda, 12
Milano

PROGRAMMA LAVORI

http://www.snop.it/attachments/article/235/mov%20paz%2007%20gennaio%202013.pdf

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La CES déplore un budget d’austérité

La Confédération européenne des syndicats (CES) déplore l’accord sur un budget à la baisse que vient d’adopter le Conseil européen. C’est un mauvais signal pour l’Union européenne.

Bernadette Ségol, secrétaire générale de la CES a déclaré : « L’accord trouvé prévoirait une enveloppe des crédits d’engagements de quelque 960 milliards d’euros, et celui des crédits de paiement, soit les dépenses effectives pour les sept prochaines années, de 908,4 milliards d’euros. Si ces chiffres se révélaient être exacts, cela correspondrait à une baisse de 3% du budget pour la période 2014-2020 par rapport aux sept années précédentes. Il s’agit du premier budget pluriannuel en baisse de l’histoire de l’Union européenne. Nous savons que les politiques de cohésion sociale et notamment Fonds social européen seront affectés par ces réductions budgétaires. La CES étudiera en détail les coupes qui ont été décidées et réagira en conséquence ».

fonte ETUC.ORG

ETUC.ORG

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SENATO DELLA REPUBBLICA
XVI LEGISLATURA
Doc. XXII-bis n. 9
COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA
SUL FENOMENO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO CON PARTICOLARE
RIGUARDO ALLE COSIDDETTE «MORTI BIANCHE»

Istituita con deliberazione del Senato del 24 giugno 2008

RELAZIONE FINALE
SULL’ATTIVITA` SVOLTA
Relatore sen. Oreste TOFANI
Approvata dalla Commissione nella seduta del 15 gennaio 2013

Senato della Repubblica – 2 – Atti Parlamentari
XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI – DOCUMENTI
Senato

IL TESTO FORMATO .PDF

http://www.diario-prevenzione.it/docbiblio/Relazionefinalesulfenomenodegliinfortunisullavoro_febbraio_2013.pdf

NOTA DI EDITOR. Raccomandiamo la lettura attenta di questo documento in quanto contiene, oltre ai dati di ricerca e documenti una proposta di istituzione di un’Agenzia per il coordinamento delle attività che dovrà essere valutata nella prossima legislatura. Questa proposta, a nostro parere, appare debole in quanto non definisce in modo chiaro chi sia il “dominus” della materia. Avremo modo di tornare su questi argomenti, buona lettura.

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EVENTI

VIATEC  SICUREZZA SUL LAVORO

CONVEGNO & TAVOLA ROTONDA

Fiera Bolzano | Sabato 23 febbraio 2013

PROGRAMMA LAVORI

http://www.diario-prevenzione.it/interim/VIA13-0301264-FlyerConvegno-it.pdf

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FRANCIA

Mort annoncée

Non seulement il n’y aura pas de grande réforme de la médecine du travail, alors qu’elle avait été annoncée par le gouvernement, mais les mesures contenues dans la loi sur les retraites semblent bien signer la mort de la profession.

segue su fonte VIVA

http://www.viva.presse.fr/spip.php?page=enquete&id_article=14561

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L’articolo di Pietro Ferrari sulla sanzionabilità per la mancata collaborazione ha sollevato una vivace discussione su diversi siti. Vedi in particolare Punto Sicuro del 22.01.13. In questo articolo  Pietro Ferrari del Dipartimento Salute e Sicurezza della Camera del Lavoro di Brescia.

La articolata, vivace discussione seguita all’articolo sulla sanzionabilità per la mancata
collaborazione con gli organismi paritetici (in Puntosicuro 22.01.2013), richiede -e dovrebbe
garantirmi- una ragionata risposta.
Ritengo, banalmente, che i diversi siti che si occupano di SSL debbano essere luogo di discussione
e di approfondimento, oltre che di aggiornamento tecnico e normativo. Certo -so bene- non luoghi
di “costruzione” del diritto vivente; compito questo, come universalmente noto, attribuito alla sola
giurisprudenza.
Dunque in quella prospettiva voleva collocarsi il mio intervento, che qualche nervo scoperto è pur
andato a toccare.
Non sarà sfuggito, suppongo, come già la titolazione dell’articolo ponesse la forma interrogativa. E
come le diverse “conclusioni” utilizzassero le modalità dell’ipotetico: non sembra tuttavia;
sembrerebbe doversi dedurre; etc.

>>> l’articolo segue in formato pdf.  >>> L’ARTICOLO

http://www.diario-prevenzione.it/docbiblio/1Degli_OOPP.pdf

Per i lettori che intendono interagire con l’articolo possono farlo sul BLOG di diario prevenzione  >>> il blog

https://dprevenzione.wordpress.com/2013/02/05/degli-organismi-paritetici-risposta/

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CONFERENZA UNIFICATA DEL 24.01.2013: Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane sul “Piano di azioni nazionale per la salute mentale”.

lunedì 4 febbraio 2013

CONFERENZA UNIFICATA DEL 24.01.2013: Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, le Province, i Comuni e le Comunità montane sul “Piano di azioni nazionale per la salute mentale”. (SALUTE) Codice:4.10/2012/100 (Servizio III) Accordo ai sensi dell’articolo 9, comma 2, lettera c), del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.
Repertorio Atti n.: 4/CU del 24/01/2013

http://www.regioni.it/download.php?id=284861&field=allegato&module=news

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end file
14 febbraio 2013
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Cordiali saluti a tutt.*, grazie per l’attenzione

Gino Rubini, editor di www.diarioprevenzione.it


°°°°°°

Per favore non stampare questa newsletter
per non sprecare risorse energetiche ed ambientali . grazie

°°°°°°

Workers, Citizens, Governance …..


WORKERS,CITIZENS,GOVERNANCE
Socio Cultural Innovation at Work

AUTORI

Francesco Garibaldo
Mirella Baglioni
Catherine Casey
Volker Telljohann

Con i curatori e autori

Mirella Baglioni Dipartimento di Economia, Università di Parma
Francesco Garibaldo Sociologo industriale

parleranno del libro

Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche, Università di Bologna
Andrea Lassandari Dipartimento di Scienze Giuridiche “A. Cicu”, Università di Bologna

Introduce
Vando Borghi Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia, Università di Bologna

28 febbraio 2013
Ore 18:15
Biblioteca “Walter Bigiavi”
Aula seminari, 4º piano
via Belle Arti, 33
Bologna

LOCANDINA

RELAZIONE FINALE SULL’ATTIVITA` SVOLTA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA INFORTUNI SUL LAVORO…


RELAZIONE FINALE SULL’ATTIVITA` SVOLTA COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA INFORTUNI SUL LAVORO…

 
SENATO DELLA REPUBBLICA
XVI LEGISLATURA
Doc. XXII-bis n. 9
COMMISSIONE PARLAMENTARE DI INCHIESTA
SUL FENOMENO DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO CON PARTICOLARE
RIGUARDO ALLE COSIDDETTE «MORTI BIANCHE»

Istituita con deliberazione del Senato del 24 giugno 2008

RELAZIONE FINALE
SULL’ATTIVITA` SVOLTA
Relatore sen. Oreste TOFANI
Approvata dalla Commissione nella seduta del 15 gennaio 2013

Senato della Repubblica – 2 – Atti Parlamentari
XVI LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI – DOCUMENTI
Senato

IL TESTO FORMATO .PDF

NOTA DI EDITOR. Raccomandiamo la lettura attenta di questo documento in quanto contiene, oltre ai dati di ricerca e documenti una proposta di istituzione di un’Agenzia per il coordinamento delle attività che dovrà essere valutata nella prossima legislatura. Questa proposta, a nostro parere, appare debole in quanto non definisce in modo chiaro chi sia il “dominus” della materia. Avremo modo di tornare su questi argomenti, buona lettura.

DEGLI ORGANISMI PARITETICI (Risposta)


L’articolo di Pietro Ferrari sulla sanzionabilità per la mancata collaborazione ha sollevato una vivace discussione su diversi siti. Vedi in particolare Punto Sicuro del 22.01.13. In questo articolo  Pietro Ferrari del Dipartimento Salute e Sicurezza della Camera del Lavoro di Brescia.

DEGLI ORGANISMI PARITETICI (Risposta)

L’articolo di Pietro Ferrari sulla sanzionabilità per la mancata collaborazione ha sollevato una vivace discussione su diversi siti. Vedi in particolare Punto Sicuro del 22.01.13. In questo articolo  Pietro Ferrari del Dipartimento Salute e Sicurezza della Camera del Lavoro di Brescia.

DEGLI ORGANISMI PARITETICI (Risposta)

L’articolata, vivace discussione seguita all’articolo sulla sanzionabilità per la mancata
collaborazione con gli organismi paritetici (in Puntosicuro 22.01.2013), richiede -e dovrebbe
garantirmi- una ragionata risposta.
Ritengo, banalmente, che i diversi siti che si occupano di SSL debbano essere luogo di discussione
e di approfondimento, oltre che di aggiornamento tecnico e normativo. Certo -so bene- non luoghi
di “costruzione” del diritto vivente; compito questo, come universalmente noto, attribuito alla sola
giurisprudenza.
Dunque in quella prospettiva voleva collocarsi il mio intervento, che qualche nervo scoperto è pur
andato a toccare.
Non sarà sfuggito, suppongo, come già la titolazione dell’articolo ponesse la forma interrogativa. E
come le diverse “conclusioni” utilizzassero le modalità dell’ipotetico: non sembra tuttavia;
sembrerebbe doversi dedurre; etc.

>>> l’articolo segue in formato pdf.  >>>
L’ARTICOLO

Per i lettori che intendono interagire con l’articolo possono farlo qui sul blog. editor

newsletter diario prevenzione 1 febbraio 2013 – vol.n° 64


newsletter diario prevenzione

www.diario-prevenzione.it

1 febbraio 2013 – vol.n°  64

notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa

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SETTIMANE DIFFICILI PER CHI VUOLE CONFRONTARSI SUI PROBLEMI VERI DEL LAVORO.

Sono settimane difficili per chi vuole confrontarsi sui problemi veri del lavoro, su quello che rimane e su quello che dovrà esserci.

Una campagna elettorale brutta, incattivita da scandali, risse fangose e reazioni rancorose tra candidati allontanano sempre più l’attenzione dai problemi materiali e concreti delle persone in carne ed ossa che debbono ogni giorno, ogni settimana,  realizzare il necessario per non sprofondare sotto la linea di non ritorno della povertà.

Diario Prevenzione esiste e  r/esiste, come tanti altri siti e blog ben più noti e frequentati, proprio per combattere questa deriva, con modestia e tenacia,  perchè i problemi veri di chi vive del proprio lavoro rimangano al centro dell’agenda, delle “agende” dei candidati.

Nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro, in forma sotterranea, stanno avvenendo cambiamenti pesanti: le aziende , anche quelle più forti e strutturate sono in affanno, la crisi sta durando troppo a lungo, oltre ogni ragionevole previsione.

Il malessere che si avverte in molte realtà di lavoro, anche in quelle ove prevalgono relazioni civili e un management rispettoso dei diritti e della dignità delle persone che lavorano,  è dato dalla incertezza e dalle preoccupazioni per il futuro; il piacere del lavoro ben fatto viene molto speso sommerso dalla preoccupazione che quel lavoro tra pochi giorni potrebbe non esserci più …” questa è l’ultima macchina  che stiamo terminando… per ora non ci sono altri ordini…” ci diceva  alcuni giorni fa, con aria preoccupata,  un tecnico di una importante azienda meccanica emiliana.

E’ questa cappa pesante di legittime preoccupazioni e paure che bisogna riuscire a rimuovere per tornare a respirare, ad immaginare il futuro.

Anche tra i giovani vi sono iniziative  tese a facilitare l’ingresso nel lavoro. Ci è stato riferito di  diversi casi di giovani che chiedono alle agenzie di formazione di partecipare a corsi di formazione a pagamento per la sicurezza per potere esibire poi nei propri CV gli attestati di partecipazione con la speranza che le aziende li assumano.
Dobbiamo dire per questi casi che l’investimento di denaro in  corsi generici non collegati ad un profilo di rischio specifico di un lavoro e di un luogo di lavoro concreto  potrebbe  risultare uno spreco di tempo e di soldi per chi già ne ha pochi.

Tuttavia deve essere valorizzata la volontà e la tenacia dei ragazzi che prendono queste iniziative. Perchè gli OOPP in accordo con la Regione non progettano un’attività sperimentale di formazione gratuita di base in questo campo mettendo in contatto poi i giovani in cerca di lavoro con eventuali aziende interessate ?

C’è bisogno di idee nuove e di voglia di sperimentare, mettendo in conto anche insuccessi ed errori, per uscire da questa gora.

Vorremmo per davvero una campagna elettorale nella quale candidati e forze politiche si misurassero con questi problemi, ma pare che questi temi siano troppo noiosi per i format televisi d’intrattenimento politico.

Abbiamo scelto di segnalare in questo numero della newsletter alcuni contributi importanti che tentano di suggerire anche qualche soluzione  come

– l’editoriale del Prof.Vittorio Capecchi all’ultimo numero della Rivista Inchiesta, “ILVA: CRISI DEL LAVORO, AMBIENTALE, SOCIALE”

– l’appello dell’Ing.  Mauro Rossato – Presidente dell’Osservatorio sulla Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre :”” BASTA CON LE MORTI SUL LAVORO: DETASSIAMO LE AZIENDE CHE INVESTONO IN SICUREZZA.SERVONO PIÙ FORMAZIONE E CONTROLLI”,

– l’articolo di di Veronica Galster SVIZZERA.ORARI DEI NEGOZI. LA LIBERALIZZAZIONE FA MALE pubblicato sul settimanale online AREA7.CH

Buon Lavoro . Editor

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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE
SICUREZZA LAVORO

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01/02/2013 – SVIZZERA.ORARI DEI NEGOZI. LA LIBERALIZZAZIONE FA MALE
di Veronica Galster

Con questa modifica, che si inserisce in un progetto più ampio di liberalizzazione degli orari d’apertura dei negozi, si rischia infatti di spalancare le porte alla generalizzazione della giornata lavorativa di 24 ore. In gioco vi è la salute delle lavoratrici e dei lavoratori, per un settore dove non c’è la necessità di offrire un servizio non-stop. È infatti dimostrato che il lavoro notturno può creare problemi di tipo fisico e psicologico, così come più in generale gli orari di lavoro diversi da quelli standard: i ritmi sociali vengono sfasati e questo ha un impatto negativo sia sulla salute sia sulla sicurezza dei lavoratori.

Per capire meglio e concretamente quali siano le conseguenze della liberalizzazione degli orari d’apertura dei commerci basta guardare alla vicina Unione Europea, dove il cambiamento è già in atto da alcuni anni e le condizioni di lavoro e di salute di chi è impiegato nella grande distribuzione sono notevolmente peggiorate. A confermarlo una serie di studi raccolti in un dossier apparso sul numero di dicembre di HesaMag, la rivista dell’Istituto sindacale europeo (Etui) che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro.

Gli studi, condotti in vari paesi dell’Ue, hanno infatti rilevato un deterioramento progressivo delle condizioni di lavoro nel settore del commercio, con conseguenti problemi di salute legati principalmente agli orari e al ritmo di lavoro cui sono sottoposti i dipendenti. Secondo i dati raccolti nel dossier, tutte le categorie professionali impiegate nella grande distribuzione sono sottoposte ad uno stress crescente provocato da un’intensificazione dei ritmi in un contesto di fragilizzazione della qualità del lavoro. Quasi mai, infatti, il prolungamento degli orari d’apertura ha coinciso con un incremento di personale (in certi casi è addirittura stato ridotto), che resta quindi a livelli insufficenti per far fronte all’aumentato carico lavorativo. I dipendenti del settore, confrontati con orari irregolari e difficilmente pianificabili, con il lavoro su chiamata e con il tempo parziale obbligato, faticano ad organizzare la propria vita al di fuori dell’ambito professionale.

segue su fonte

http://area7.ch/La-liberalizzazione-fa-male-d761d900

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Ilva: crisi del lavoro, ambientale, sociale

di Vittorio Capecchi

Segnaliamo l’editoriale di Vittorio Capecchi per il numero di “Inchiesta” ottobre-dicembre 2012 Ilva: crisi del lavoro, ambientale, sociale.

I testi pubblicati in questo numero di Inchiesta sottolineano che la politica si trova di fronte a una crisi che è insieme del lavoro, ambientale e sociale. L’immagine in copertina dell’Ilva di Taranto su cui si abbatte una tromba d’aria è emblematica di questa situazione.

Come afferma Landini in una delle interviste sull’Ilva riportate in questo numero “Nessuno può più morire per le produzioni, non c’è dubbio. Ma non possiamo neanche perdere migliaia di posti di lavoro stando fermi a guardare”. I dati  che collegano l’Ilva alla città di Taranto sono drammatici.  Il dossier dell’Istituto superiore della Sanità realizzato insieme alla Organizzazione Mondiale della Sanità all’interno del progetto “Sentieri”  riferito al periodo 1995-2009 non lascia dubbi.

>>> segue su fonte

http://www.inchiestaonline.it/editoriali/ilva-crisi-del-lavoro-ambientale-sociale/

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Convegno Regionale “AGRICOLTURA SICURA”

Novità e indicazioni tecniche per la sicurezza e la salute degli operatori

Bergamo, 20 febbraio 2013
La partecipazione al convegno consente di acquisire
3 crediti formativi per gli RSPP
non datori di lavoro (ATECO 1 – Agricoltura) previa iscrizione

Programma Lavori

http://www.diario-prevenzione.it/interim/Pieghevole%20Convegno%202013%20(1).pdf

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Riceviamo dall’Osservatorio sulla Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre:

” BASTA CON LE MORTI SUL LAVORO: DETASSIAMO LE AZIENDE CHE INVESTONO IN SICUREZZA.
SERVONO PIÙ FORMAZIONE E CONTROLLI.

Intervento dell’ingegner Mauro Rossato – Presidente dell’Osservatorio sulla Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre

Stava lavorando. E’caduto da un’altezza di circa 10 metri ed è morto. Questa la tragica sorte toccata il 26 gennaio ad un lavoratore di 59 anni, residente in provincia di Brescia. Ha perso la vita mentre stava lavorando alla rimozione di lastre di amianto sul tetto di un capannone in una ex fonderia. E la stessa violenta fine è toccata il 29 gennaio ad un imprenditore edile siciliano di 43 anni: caduto dal ponteggio che la sua impresa aveva installato a Partinico.

Queste sono solo due delle vittime del lavoro del 2013 in un’epigrafe che sembra non voler conoscere una fine. Soprattutto in edilizia e, spesso, a causa di un inadeguato utilizzo di dispositivi di protezione anticaduta previsti dalle disposizioni legislative.
Tant’è che il 2012 parla chiaro nelle indagini statistiche effettuate dal nostro Osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega Engineering: nel settore delle costruzioni è stato registrato il 23,6 per cento delle 509 vittime del lavoro del Paese. Mentre nel 2011 era il 22,2 per cento dei decessi e nel 2010 si superava il 28 per cento.
Contemporaneamente la caduta dall’alto è stata la prima causa di morte (24,6 per cento degli infortuni mortali verificatisi in Italia nel 2012). Era il 24,2 per cento nel 2011, il 27,8 per cento nel 2010.

Episodi gravissimi che pongono sotto i riflettori l’emergenza sicurezza nei luoghi di lavoro e che rendono inaccettabile il disinteresse che spesso regna sovrano in alcuni cantieri o altri luoghi di lavoro in cui c’è chi rischia la vita quotidianamente svolgendo la propria attività professionale.

segue su fonte

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3686&Itemid=2

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31/01/13- PROROGHE E NUOVE SCADENZE PER LA CONFORMITÀ IN MATERIA DI SICUREZZA SUL LAVORO NELLE PMI

Il Decreto legislativo 81/2008, l’unico strumento legalmente accettabile per stimare l’effettiva sicurezza aziendale ed emanato dal Ministero del Lavoro, otterrà piena validità a partire dal 5 febbraio 2013.

Oltre alla descrizione dei cicli produttivi e della struttura aziendale dedicata alla sicurezza, le procedure descrivono le fasi di identificazione dei rischi correnti in azienda, e i conseguenti provvedimenti da accogliere per limitare il pericolo di infortuni.

leggi  l’articolo alla fonte >>> SNOP

http://www.snop.it/index.php?option=com_content&view=article&id=233:proroghe-e-nuove-scadenze-per-la-conformita-in-materia-di-sicurezza-sul-lavoro-nelle-pmi&catid=39:notizie-prevenzione-e-lavoro

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Lymphoma risk and occupational exposure to pesticides: results of the Epilymph study

Abstract

Objectives We investigated the role of occupational exposure to specific groups of agrochemicals in the aetiology of lymphoma overall, B cell lymphoma and its most prevalent subtypes.

Methods In 1998–2003, 2348 incident lymphoma cases and 2462 controls were recruited to the EPILYMPH case-control study in six European countries. A detailed occupational history was collected in cases and controls. Job modules were applied for farm work including specific questions on type of crop, farm size, pests being treated, type and schedule of pesticide use. In each study centre, industrial hygienists and occupational experts assessed exposure to specific groups of pesticides and individual compounds with the aid of agronomists. We calculated the OR and its 95% CI associated with lymphoma and the most prevalent lymphoma subtypes with unconditional logistic regression, adjusting for age, gender, education and centre.

Results Risk of lymphoma overall, and B cell lymphoma was not elevated, and risk of chronic lymphocytic leukaemia (CLL) was elevated amongst those ever exposed to inorganic (OR=1.6, 95% CI 1.0 to 2.5) and organic pesticides (OR=1.5, 95% CI 1.0 to 2.1). CLL risk was highest amongst those ever exposed to organophosphates (OR=2.7, 95% CI 1.2 to 6.0). Restricting the analysis to subjects most likely exposed, no association was observed between pesticide use and risk of B cell lymphoma.

Conclusions Our results provide limited support to the hypothesis of an increase in risk of specific lymphoma subtypes associated with exposure to pesticides.

fonte OCCUPATIONAL AND ENVINRONMENTAL MEDICINE

http://oem.bmj.com/content/70/2/91.short?rss=1

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30/01/13 – IDONEITÀ LAVORATIVA: MEDICINA GENERALE E MEDICINA DEL LAVORO A CONFRONTO

Un convegno ha affrontato il tema della collaborazione tra medico competente e medico generico: le certificazioni di patologia e le ripercussioni sulla idoneità lavorativa specifica.

segue su fonte  puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/ruoli-figure-C-7/medico-competente-C-77/idoneita-lavorativa-medicina-generale-medicina-del-lavoro-a-confronto-AR-12532/

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UN VIDEO MOLTO EFFICACE

Raising awareness of occupational safety and health in garment manufacturing

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3682&Itemid=2

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30/01/13 – La funzione del Security manager

Una proposta per la Commissione Consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro: l’obbligo di valutare il rischio Security e assegnare ai Security Manager compiti di gestione e controllo delle fonti di rischio.

fonte puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/tipologie-di-contenuto-C-6/valutazione-dei-rischi-C-59/la-funzione-del-security-manager-AR-12534/

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LE NOTIZIE DI AMBIENTE LAVORO – AMBLAV NEWS DEL 28/01/13

PER CONSULTARE TUTTE LE NOTIZIE DELL’ASSOCIAZIONE AMBIENTE LAVORO

VAI AL SITO AMBLAV.IT

http://www.amblav.it/news.aspx

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Buone prassi validate dalla Commissione Consultiva Permanente

• 23 gennao 2013

– Modulo risoluzione del rischio (formato .pdf 155,1 Kb)

– Gestione del traffico nel magazzino (formato .pdf 330 Kb)

– Valutazione dei rischi per attività di witness svolte presso terzi (formato .pdf 379,33 Kb)

– Ribaltatore Bobine (formato .pdf 764,77 K)

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3679&Itemid=2

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Quando i risultati della ricerca diventano “open”

di Luisella Gilardi, DoRS

L’articolo di Laakso e Björk fa il punto sulla diffusione dell’open access a livello internazionale in questi ultimi 10 anni.

Il movimento dell’“open access” (OA) ha esteso la possibilità di disseminare  i risultati delle ricerche di ogni singolo ricercatore e di accedere a quelli degli altri. Il termine “open access”, nel contesto delle pubblicazioni accademiche, è molto usato e si riferisce alla possibilità di poter leggere e scaricare sul proprio PC un articolo senza dover sottoscrivere alcun abbonamento. Molte riviste OA non richiedono alcun pagamento all’autore per la pubblicazione dell’articolo, una minoranza, attualmente in crescita, chiede all’autore il pagamento di una tariffa che si aggira in media attorno ai 900 dollari.

I principi che guidano questo movimento sono quelli per cui la scienza progredisce solo se si condividono i risultati  della ricerca. Lo stesso spirito anima anche strumenti come wikipedia o i software open presenti in internet, ma ciò che distingue le riviste da altri strumenti web è che il prestigio e l’impact factor  sono determinanti nel far sì che un autore decida o meno di pubblicare il suo lavoro su una determinata rivista.
Ci sono anche interessi legittimi che mirano a preservare lo stato attuale delle cose, con le case editrici più importanti che guardano all’open access come una minaccia potenziale per i loro profitti. I conflitti causati da questi e altri fattori possono spiegare il rallentamento nella diffusione dell’OA. Tuttavia, seguendo il percorso del National Institutes of Health degli Stati Uniti, anche il governo britannico ha stabilito di finanziare progetti i cui risultati saranno pubblicati su riviste OA.
E’ importante soprattutto per chi deve prendere decisioni sapere come si è diffuso l’OA, come è cresciuta la fetta di riviste in OA in questi ultimi anni e quale è la proporzione di articoli che attualmente è pubblicata su riviste OA.

>>> SEGUE SU FONTE >>> http://www.dors.it/pag.php?idcm=4828

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28/01/13 – NANOTECHNOLOGY REQUIRES NOVEL SAFETY RESEARCH

Industrially engineered synthetic nanoparticles offer abundant opportunities in several areas of technology. The safety of nanomaterials is essential for the success of this field. The International Congress on the Safety of Engineered Nanoparticles and Nanotechnologies, SENN2012, addresses the latest information on the development of nanotechnology, nanoresearch methods, and new uses of nanomaterials. Almost 250 of the field’s top experts from around the world have gathered in Helsinki to attend the congress.

Nanomaterials are used in thousands of products, such as cosmetics, textiles and communication devices, and nanotechnology opens up new opportunities in, for example, medicine and electronics. It is believed that nanotechnology-based production will grow rapidly in the near future. However, the uncertainty regarding the health effects of nanoparticles is slowing down the implementation of new applications.

segue su fonte FIOH

http://www.ttl.fi/en/press/Pages/pressrelease68_2012.aspx

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28/01/13 – RICONOSCIMENTO DELLE PATOLOGIE PSICHICHE CORRELATE AL LAVORO: CONFRONTO EUROPEO

Uno studio di Eurogip i cui risultati sono stati pubblicati nei giorni scorsi, ha analizzato le modalità di riconoscimento da parte degli Enti Nazionali Assicurativi, delle patologie psichiche correlate al lavoro in dieci paesi europei quali: Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna,  Svezia, e Svizzera.

Lo studio si completa con la presentazione delle statistiche disponibili relative alle domande di riconoscimento ed ai casi riconosciuti sia come infortunio sul lavoro che come malattia professionale.
La fattispecie di riconoscimento dell’origine professionale  più semplice è quella in cui la patologia (disturbo psichico correlato al lavoro) è presente nelle tabelle delle malattie professionali. In tal modo la patologia beneficia di una presunzione di origine professionale (presunzione che è più o meno forte secondo le normative dei diversi paesi).

Uno solo dei paesi oggetto dell’indagine, la Danimarca,  ha inserito nel 2005 il “disturbo post-traumatico da stress” all’interno della tabella nazionale delle malattie professionali.
La maggior parte degli altri paesi pervengono al riconoscimento di tale fattispecie nell’ambito della normativa di tutela degli infortuni sul lavoro e non delle malattie professionali.

fonte INCA.IT

http://www.inca.it/Archivionews/DettaglioNotizia.aspx?guid={42D638B5-A716-4B85-8172-4C9DD0557269}&parentId=831

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28/01/13 – ACCORDO INAIL-SAPIENZA SU SALUTE E SICUREZZA IN LUOGHI DI LAVORO

Inail e Sapienza Università di Roma siglano un accordo quadro che rinnova e rafforza la collaborazione avviata in passato tra l’ateneo e l’Ispesl, l’ente di ricerca incorporato nell’Inail nel 2010. L’obiettivo è quello di sviluppare un modello di cooperazione tecnico-scientifica basato sull’integrazione di professionalità e sulla condivisione di strumentazione. Con l’accordo, che ha durata triennale, l’Inail e la Sapienza si impegnano a operare congiuntamente su temi e progetti in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, e di compatibilità ambientale in relazione alla presenza sul territorio di installazioni di produzione e di insediamenti antropici.

>>> SEGUE SU FONTE  ADNKRONOS.IT

http://www.adnkronos.com/IGN/Lavoro/Welfare/Accordo-Inail-Sapienza-su-salute-e-sicurezza-in-luoghi-di-lavoro_314114186554.html

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28/01/13 – SALUTE E SICUREZZA NELLE CATENE DI APPROVVIGIONAMENTO

Sempre più spesso le aziende esternalizzano le proprie attività e i propri processi. In che modo la crescente importanza delle catene di approvvigionamento incide sulle condizioni di lavoro? Un nuova relazione dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) illustra il tema della sicurezza e della salute sul luogo di lavoro (SSL) all’interno di queste complesse reti di fornitori e prestatori di servizi.

La relazione dal titolo “Promoting occupational safety and health through the supply chain” (Promuovere la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro attraverso la catena di approvvigionamento), analizza la letteratura esistente in materia, così come le politiche del governo e gli studi di casi, per fornire una panoramica di come la SSL possano essere gestite e promosse attraverso la catena di approvvigionamento e di quali incentivi e strumenti siano disponibili per le imprese onde favorire le buone pratiche in materia di SSL fra i loro fornitori e appaltatori.

Promuovere la sicurezza e la salute sul luogo di lavoro attraverso le catene di approvvigionamento, il tema dell’attuale campagna dell’EU-OSHA “Ambienti di lavoro sani e sicuri”, è un buon esempio di come i lavoratori possano essere salvaguardati quando le organizzazioni cooperano.

SEGUE SU  FONTE >>>>  OSHA.EUROPA.EU

https://osha.europa.eu/it/press/press-releases/health-and-safety-in-supply-chains

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La trasparenza nelle sperimentazioni cliniche: il caso Tamiflu

“I risultati di tutti gli studi clinici condotti sui farmaci devono essere messi a disposizione della comunità scientifica per una valutazione indipendente”. Si tratta dell’appello lanciato nelle scorse settimane da Fiona Godlee, capo redattore del British Medical Journal (BMJ), dalle pagine dell’autorevole rivista scientifica britannica[1].

Il caso del Tamiflu

A finire sotto i riflettori della campagna, intrapresa dal BMJ, per rendere completamente pubblici i dati delle sperimentazioni cliniche condotte su farmaci e vaccini è Oseltamivir (nome commerciale Tamiflu, Roche), un farmaco antivirale utilizzato per la prevenzione e il trattemento dell’influenza. L’intricata storia di questo farmaco si intreccia con la controversa vicenda della pandemia influenzale del 2009: numerosi governi, in previsione di un evento di questo tipo, avevano accumulato ingenti scorte di Oseltamivir. I soli Stati Uniti avevano acquistato confezioni di questo antivirale per circa 1 miliardo e mezzo di dollari. Queste misure erano adottate in pieno accordo con il piano pandemico dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che ritiene Oseltamivir “intervento farmacologico chiave per la prevenzione dell’influenza nelle fasi precoci di un evento pandemico, quando non è ancora disponibile il vaccino”[2] e con il piano pandemico del Department of Health and Human Services (HHS) statunitense che dichiara il farmaco “efficace nel diminuire il rischio di polmonite, dimezzare le ospedalizzazioni e ridurre la mortalità per influenza”[3].

segue su fonte

http://www.saluteinternazionale.info/2012/12/la-trasparenza-nelle-sperimentazioni-cliniche-il-caso-tamiflu/#.UQmnLtma85M.twitter

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end file
1 febbraio 2013

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Cordiali saluti a tutt.*, grazie per l’attenzione

Gino Rubini, editor di www.diarioprevenzione.it

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