newsletter diario prevenzione – 20 settembre 2012 ::: vol. n° 54


newsletter diario prevenzione

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20 settembre 2012  – vol.n°54

notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa

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LA SETTIMANA

In silenzio, nelle segrete stanze,  i tecnici del governo dei “tecnici” stanno predisponendo un programma d’interventi per modificare il d.lgs 81/08, il testo unico che regola la gestione dei rischi per la salute e sicurezza nel lavoro.

E’ la continuazione dei “compiti a casa” che continua per rendere meno costosa per le aziende la gestione dei rischi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. La grande stampa non ne parla, è difficile fare un pezzo su questi temi complessi, poi ne parleranno quando sarà il momento di blandire l’opinione pubblica per fare passare questa operazione  come una “semplificazione” che renderà più “efficace ed effettiva” la gestione dei rischi nel lavoro.

Abbiamo estratto da alcune fonti specialistiche per addetti ai lavori i punti sui quali il governo intende procedere per “semplificare” le procedure per la gestione della sicurezza e su questo materiale abbiamo prediposto una prima analisi critica.

Nei fatti i punti d’attacco del governo al d.lgs 81/08 seguono la traccia del Rapporto del famoso gruppo Stoiber incaricato dalla Commissione Europea per ridurre i costi della prevenzione e della tutela della salute dei lavoratori.(1)

Il tratto essenziale pare essere quello della riduzione drastica dei costi per la elaborazione del DVR tramite l’invenzione di una fascia di aziende definita “a basso rischio infortunistico” che potrebbero essere esentate da una serie di adempimenti e procedure.

Nell’articolo “PROPOSTE DI SEMPLIFICAZIONI DELLE NORME  IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA: INTELLIGENZA E OTTUSITA’ DEI CRITERI” diario prevenzione propone un’analisi critica rispetto alle proposte note di semplificazione che verranno rese pubbliche tra pochi giorni.(2)

Dopo la Riforma del mercato del lavoro il processo di decostruzione dei diritti dei lavoratori si è spostato sull’obiettivo di ridurre i costi aziendali per la gestione della sicurezza.

Ancora una volta sarà usato l’effetto sorpresa: è verosimile immaginare che l’articolato di questa operazione  sarà inserito nel “pastone” di un decreto legislativo contenente norme di semplificazione burocratiche volte alla ripresa della crescita economica e produttiva.

L’altro versante riguarda il lavoro della Commissione Parlamentare contro gli infortuni che di concerto si sta muovendo in sordina per avvallare l’esigenza di una riforma che porterà alla centralizzazione della vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro… Su questo tema riportiamo il documento Cgil Cisl UiL Emilia Romagna consegnato alla stessa Commissione nel corso dell’Udienza che si è svolta il giorno 17 settembre u.s a Bologna (3).

Seguiremo con attenzione il processo di semplificazione posto in essere da questo governo in materia di salute e sicurezza con la sincera speranza di essere  smentiti nelle notre previsioni che non sono affatto, ahimè, ottimistiche per quanto riguarda il prossimo futuro. editor

(1)  UE : 17 milioni di euro spesi  per una ricerca per smantellare le norme per la sicurezza sul lavoro

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1367&Itemid=2

(2)  “PROPOSTE DI SEMPLIFICAZIONI DELLE NORME  IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA: INTELLIGENZA E OTTUSITA’ DEI CRITERI”

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3486&Itemid=53

(3) IL DOCUMENTO CGIL CISL UIL EMILIA ROMAGNA CONSEGNATO ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE INFORTUNI LAVORO

http://www.diario-prevenzione.it/docbiblio/doc_sindacati170912.pdf

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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE
SICUREZZA LAVORO

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PROPOSTE DI SEMPLIFICAZIONI DELLE NORME  IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA: INTELLIGENZA E OTTUSITA’ DEI CRITERI

E’ indubbio che una serie di procedure normative siano a volte lo specchio della ottusità burocratica  che obbliga ad azioni che poco hanno a che fare con il buon senso e il valore d’uso delle stesse. Vi è poi dall’altra parte la frenesia iconoclastica dei semplificatori ottusi che distruggono , a volte consapevoli, altre volte senza rendersene conto,  strumenti di lavoro di grande importanza nel lavoro preventivo.
Il governo sta affrontando il tema della semplificazione del d.lgs 81/08 e smi. Il rischio più serio è che i cosidetti tecnici al governo attuino le semplificazioni sotto dettatura di alcune associazioni datoriali senza rendersi conto di cosa stanno facendo. Oppure, come afferma qualche malizioso, rendendosene pienamente conto…

Alcuni esempi per argomento sui temi sui quali s’intendono operare le semplificazioni :

– prestazioni lavorative di breve durata: con D.M. si prevederanno misure di semplificazione degli adempimenti relativi alla informazione, formazione e sorveglianza sanitaria applicabili alle prestazioni che implichino una permanenza del lavoratore in azienda per un periodo non superiore a cinquanta giornate lavorative nell’anno solare di riferimento;

Commento : la permanenza in azienda  del lavoratore per meno di 50 giorni all’anno non può e non deve essere l’unico criterio di riferimento per ridurre la formazione e l’informazione e la sorveglianza sanitaria. Vi sono lavori temporanei ad elevatissimo rischio come la manutenzione dei reattori chimici, impianti di produzione, depurazione , in ambienti confinati che durano poche settimane durante le quali la mancanza di un’adeguata informazione e formazione può mettere il lavoratore a rischio di ammalarsi o di morire….

segue su

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3486&Itemid=53

per commenti

https://dprevenzione.wordpress.com/2012/09/19/proposte-di-semplificazioni-delle-norme-in-materia-di-salute-e-sicurezza-intelligenza-e-ottusita-dei-criteri/

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Continua il dibattito sul blog sulla riorganizzazione dei servizi della prevenzione

https://dprevenzione.wordpress.com/2012/06/19/la-lettera-competenze-vigilanza-luoghi-di-lavoro-centralizzate/

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PUBBLICHIAMO IL DOCUMENTO CGIL CISL UIL EMILIA ROMAGNA CONSEGNATO ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE INFORTUNI LAVORO

Il giorno 17 settembre la Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro ha svolto un’audizione dei soggetti istituzionali e sociali dell’Emilia Romagna.
Pubblichiamo il Documento Cgil Cisl Uil Emilia Romagna consegnato alla Presidenza della Commissione.
Appena sarà pubblicato sul web del Senato il resoconto complessivo di tutti i soggetti auditi  ne daremo notizia.

IL DOCUMENTO CGIL CISL UIL EMILIA ROMAGNA

http://www.diario-prevenzione.it/docbiblio/doc_sindacati170912.pdf

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INTOSSICAZIONI DI METANOLO IN REPUBBLICA CECA. LE INDICAZIONI DEL MINISTERO DELLA SALUTE

Intossicazioni di metanolo in repubblica ceca. le indicazioni del Ministero della Salute
Recentemente in Repubblica Ceca si sono verificati dei casi di intossicazione da metanolo aggiunto fraudolentemente in bevande superalcoliche (vodka e rum), che hanno provocato diversi decessi ed ospedalizzazioni di consumatori (almeno 18 morti e 20 persone in gravi condizioni – in coma o cieche). Sono in corso le indagini da parte delle Autorità ceche. Le informazioni saranno trasmesse attraverso il sistema rapido di allerta comunitario.

segue su
http://www.salute.gov.it/dettaglio/dettaglioNews.jsp?id=2171&tipo=new

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PdE RIVISTA DI PSICOLOGIA APPLICATA ALL’EMERGENZA, ALLA SICUREZZA E ALL’AMBIENTE N° 26

In questo numero segnaliamo in particolare l’articolo di Attilio Pagano

UNA COSA NON NUOVA, MA CARICA DI NOVITÀ DI ATTILIO PAGANO
Quest’estate è stata costituita e ha iniziato a operare l’Associazione Italiana Non Technical Skill (AiNTS) che punta a promuovere lo sviluppo delle competenze non tecniche nella prevenzione e gestione dei rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro, superando i limiti dell’approccio tecnico normativo.

scarica la Rivista PdE numero 26 – 12 pagine pdf

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Inchiesta sui lavoratori precari dell’editoria. Sei un lavoratore che opera nell’editoria ? Compila il questionario.

L’inchiesta “Editoria Invisibile” si propone, attraverso la diffusione di un questionario,  di indagare il fenomeno del lavoro precario, frammentato e ancora poco conosciuto nel settore dell’editoria. In particolare, ci si pone l’obiettivo di dare maggiore visibilità ai lavoratori precari che ruotano attorno a questo settore, ancora poco rappresentati.

http://editoriainvisibile.netsons.org/

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Auto diesel fuorilegge? Valutiamo i fatti
Luisella Gilardi, DoRS

A giugno, 24 esperti provenienti da 7 paesi si sono incontrati presso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) per valutare la cancerogenicità delle emissioni dei motori diesel e benzina, e di alcuni nitroareni (che sono composti chimici policondensati contenenti azoto). Queste valutazione saranno pubblicate sul volume  105  delle Monografie IARC.
Al termine dell’incontro il gruppo di esperti ha deciso che le prove a favore della cancerogenicità delle emissioni di motori diesel sono sufficienti. Sono state quindi classificate nel gruppo 1,  cancerogeni certi per l’uomo. L’organo bersaglio identificato in tutti gli studi è il polmone. In molti è individuata anche la vescica come sede tumorale per questo tipo di inquinante. Tuttavia le prove che sostengono questa relazione non sono sufficienti.segue su

La fonte >>>  dors.it

http://www.dors.it/pag.php?idcm=4705

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18/09/12 – SAN MARINO, MALATTIE DA LAVORO: UNA PIAGA SOCIALE

Un termometro prezioso, utile per capire lo stato di salute dei lavoratori sammarinesi. La fotografia scattata dall’Istituto per la Sicurezza Sociale sulle malattie professionali per l’anno 2011 presenta dati di spessore.
segue su fonte sanmarinofixing.com

http://www.sanmarinofixing.com/smfixing/fixing/archivio-fixing/8514-san-marino-malattie-da-lavoro-una-piaga-sociale.html

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18/09/12 – «IL CAPITALE NON È TUTTO, IL LAVORO DIRITTO UMANO»

DOTTRINA SOCIALE. Assente il cardinale Nicora, il vescovo Toso ha tenuto la lectio magistralis
Il presidente del Pontificio Consiglio chiude la tre giorni dei cattolici e condanna «un sistema finanziario fondato solo sulla tecnocrazia»
segue su fonte larena.it

http://www.larena.it/stories/Cronaca/409063_il_capitale_non__tutto_il_lavoro_diritto_umano/

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Guida ai rischi psicosociali elaborata dall’Ispettorato del Lavoro Spagnolo

La guida comprende le nozioni di base ed i criteri  per l’azione ITSS relative ai rischi psicosociali, sia nelle loro azioni proattive che reattive, ed è accompagnato da allegati che precisano il contenuto più tecnico. Guida in Spagnolo e Inglese.

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Download this file (Guia ITSS sobre Riesgos Psicosociales.pdf)Guia ITSS sobre Riesgos Psicosociales.pdf
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http://www.snop.it/index.php?option=com_content&view=article&id=212:guida-ai-risci-psicosociali-elaborata-dallispettorato-del-lavoro-spagnolo&catid=50:risorse-per-lutente-scaricabili

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17/09/12 – BOLOGNA. ALCUNE IMMAGINI DI LAVORO INSICURO E A RISCHIO DI CADUTA MORTALE.

Le immagini che proponiamo sono state scattate oggi pomeriggio verso le 16. Quello che si vede è il tetto di una casa del centro di Bologna.
I due artigiani stanno rimuovendo le tegole per un lavoro di manutenzione ad un’altezza di oltre 15 metri, senza nessuna imbracatura, il tetto non dispone di un palo o di una linea salvavita cui agganciarsi….
In questo caso di lavoro ad alto rischio di caduta dall’alto vi sono responsabilità sia del condominio e del suo amministratore che non ha predisposto le linee o il palo salvavita cui agganciarsi e sul fatto che non ha predisposto un controllo sul fatto che il lavoro commissionato fosse eseguito in sicurezza. Sul comportamento dei due operai artigiani che svolgono il lavoro è palese la loro totale mancanza delle precauzioni necessarie per lavorare in sicurezza.

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3477&Itemid=2

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15/09/12 – FOXCONN, UN INCUBO PER IPHONE 5

Un giornalista si intrufola tra i lavoratori di Foxconn, nelle linee di assemblaggio del nuovo Melafonino. Tra blatte e orari massacranti, un reportage che farà discutere.

fonte punto-informatico.it

http://punto-informatico.it/3602288/PI/News/foxconn-un-incubo-iphone.aspx

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Fitosanitari, report ministero Salute controlli commercio e uso 2011

Ministero della Salute.

Report sul commercio e l’uso dei fitosanitari immessi nel 2011.

ROMA – Pubblicati dal ministero della Salute, Dipartimento della sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela della salute, i risultati per l’anno 2011 del controllo ufficiale dell’immissione in commercio e dell’utilizzazione dei prodotti fitosanitari (art. 68, regolamento (CE) n.1107/2009).

I controlli, eseguiti dai servizi ASL di tutti gli assessorati alla Sanità delle Regioni/Province Autonome, dalle ARPA per il controllo analitico, dal NAS del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (CCTS) e dagli uffici periferici dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressioni frodi dei prodotti agroalimentari (ICTQRFPA) in totale sono stati 21012.

http://www.quotidianosicurezza.it/senza-categoria/report-fitosanitari-ministero-salute.htm

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20 settembre 2012

Cordiali saluti a tutt.*

Gino Rubini, editor di www.diarioprevenzione.it

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Per favore non stampare questa newsletter
per non sprecare risorse energetiche ed ambientali . grazie

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PROPOSTE DI SEMPLIFICAZIONI DELLE NORME IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA: INTELLIGENZA E OTTUSITA’ DEI CRITERI


PROPOSTE DI SEMPLIFICAZIONI DELLE NORME  IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA: INTELLIGENZA E OTTUSITA’ DEI CRITERI

E’ indubbio che una serie di procedure normative siano a volte lo specchio della ottusità burocratica  che obbliga ad azioni che poco hanno a che fare con il buon senso e il valore d’uso delle stesse. Vi è poi dall’altra parte la frenesia iconoclastica dei semplificatori ottusi che distruggono , a volte consapevoli, altre volte senza rendersene conto,  strumenti di lavoro di grande importanza nel lavoro preventivo.
Il governo sta affrontando il tema della semplificazione del d.lgs 81/08 e smi. Il rischio più serio è che i cosidetti tecnici al governo attuino le semplificazioni sotto dettatura di alcune associazioni datoriali senza rendersi conto di cosa stanno facendo. Oppure, come afferma qualche malizioso, rendendosene pienamente conto…

Alcuni esempi per argomento sui temi sui quali s’intendono operare le semplificazioni :

– prestazioni lavorative di breve durata: con D.M. si prevederanno misure di semplificazione degli adempimenti relativi alla informazione, formazione e sorveglianza sanitaria applicabili alle prestazioni che implichino una permanenza del lavoratore in azienda per un periodo non superiore a cinquanta giornate lavorative nell’anno solare di riferimento;

Commento : la permanenza in azienda  del lavoratore per meno di 50 giorni all’anno non può e non deve essere l’unico criterio di riferimento per ridurre la formazione e l’informazione e la sorveglianza sanitaria. Vi sono lavori temporanei ad elevatissimo rischio come la manutenzione dei reattori chimici, impianti di produzione, depurazione , in ambienti confinati che durano poche settimane durante le quali la mancanza di un’adeguata informazione e formazione può mettere il lavoratore a rischio di ammalarsi o di morire….

– sorveglianza sanitaria e rapporti tra medico competente e servizio sanitario nazionale: si prevede la soppressione di obblighi quali l’invio telematico – da parte del medico competente – ai servizi competenti per territorio delle informazioni, elaborate evidenziando le differenze di genere, relative ai dati aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, sottoposti a sorveglianza sanitaria; informazioni che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano trasmettono aggregate dalle aziende sanitarie locali, all’ISPESL. Inoltre, si rimanda – secondo criteri di semplicità e comprensibilità – alla fine del 2013 la definizione dei contenuti dell’Allegato 3A (di cui al TU) relativo alla cartella sanitaria di rischio;

Commento: Addio SINP, art.8 del d.lgs 81/08 smi, per accontentare la lobbie dei medici competenti e delle associazioni datoriali si tagliano le reti informative di base necessarie per costruire il Sistema informativo per la Prevenzione. In questo caso si tratta di una vera aggressione alla  possibilità di programmare le attività di prevenzione.

– documento di valutazione dei rischi da interferenza delle lavorazioni: si intende apportare modifiche all’attuale impianto dell’art. 26 TU sul DUVRI. L’obbligo di redazione del c.d. “documento unico di valutazione delle interferenze” potrà essere sostituito dalla individuazione, a carico del datore di lavoro committente, di un responsabile che sovraintenda e vigili sulle attività appaltate o affidate a lavoratori autonomi; di tale individuazione deve esser data evidenza nel contratto di appalto o opera. Inoltre, saranno esenti dall’obbligo del DUVRI i servizi di natura intellettuale, le mere forniture di materiali o attrezzature, i lavori o servizi la cui durata non sia superiore ai dieci uomini-giorno, sempre che essi non comportino rischi derivanti dalla presenza di agenti cancerogeni, biologici, atmosfere esplosive o dalla presenza dei rischi particolari di cui all’allegato XI del TU, nonché i casi in cui i documenti di valutazione dei rischi del datore di lavoro committente e dell’impresa appaltatrice considerano tutti i rischi dovuti a eventuali interferenze;

Commento: Su quale base opererà il responsabile che dovrà sovraintendere e vigilare sulle attività appaltate se non disporrà di una qualche valutazione dei rischi preventivamente elaborata prima di iniziare i lavori….? Ancora una volta si semplifica all’italiana affidando alla pratica informale di un “responsabile” la gestione dei rischi interferenziali. Vedremo il dispositivo quando sarà definito.

– documento di valutazione dei rischi: con D.M. si intende individuare i settori di attività a “basso rischio infortunistico”. Nelle aziende fino a 10 lavoratori e nelle aziende che operano nei settori cosi’ individuati che non hanno avuto infortuni che comportano l’assenza dal lavoro per un periodo superiore ai tre giorni e nelle quali non siano state denunciate malattie professionali nei due anni precedenti, i datori di lavoro potranno attestare di avere effettuato la valutazione dei rischi sulla base di dichiarazioni redatte in forma semplificata utilizzando il modello all’uopo predisposto dal Legislatore. Quanto precede si applica anche ai datori di lavoro che occupano fino a 50 lavoratori, ad eccezione delle aziende individuate dalla legge e caratterizzate da particolari attività/rischi, e che hanno ottenuto o sono nelle condizioni di ottenere la riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi delle vigenti disposizioni. Infine, le imprese di nuova costituzione che operano nei settori di attività come sopra individuati, effettuano la valutazione dei rischi sulla base delle procedure standardizzate (approvate dalla Commissione consultiva per la salute e sicurezza sul lavoro – il relativo decreto è in fase finale di perfezionamento), nei due anni successivi alla data di costituzione. Per il periodo successivo al biennio, si possono applicare la procedure semplificate appena descritte;

Commento: Tutta la vicenda del DVR va trattata con intelligenza. In primis occorre porre molta attenzione alle definizioni. L’appartenenza ad una fascia riconosciuta di “basso rischio infortunistico” richiede, comunque, questo è il paradosso, una valutazione preliminare dei rischi. L’attestazione non formalizzata della avvenuta valutazione del rischio è, per certi versi, un escamotage un pò grottesco. Vedremo cosa scaturirà dalle procedure standardizzate: i DVR farraginosi e fotocopiati in serie non servivano a nulla, l’importante è che non vengano sostituiti da procedure standardizzate a tal punto da non servire ancora a nulla. La personalizzazione della valutazione del rischio rispetto alla specifica struttura aziendale è ancora l’obiettivo da perseguire….

– adempimenti in materia di sicurezza nei cantieri: saranno individuati con D.M. modelli semplificati per la redazione del piano operativo di sicurezza nonche’ modelli semplificati per la redazione del piano di sicurezza sostitutivo del piano di sicurezza e coordinamento;

Commento Si può semplificare ma i cantieri non saranno mai attività ” a basso rischio infortunistico ” per cui tutta la materia dovrà essere sorvegliata molto strettamente;


– comunicazioni e notifiche:

a. denuncia di infortunio a carico del datore di lavoro: dalla data in cui sarà operativo il sistema di denuncia telematica degli infortuni sui luoghi di lavoro superiori ad un giorno il datore di lavoro non avrà piu’ l’obbligo di denuncia alle autorità locali di pubblica sicurezza e alle autorità portuali o consolari (denunce di infortuni sul lavoro mortali e con prognosi superiore ai trenta giorni)

b. notifica agli organi di vigilanza dei nuovi insediamenti produttivi: l’idea, per il futuro, è quella di procedere o con la DIA o con la SCIA evitando così la duplicazione di comunicazioni in capo al medesimo soggetto (il datore di lavoro). Sarà elaborato un modello – unico per il territorio nazionale – da utilizzare per le relative comunicazioni

c. comunicazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro; si prevede che potranno essere effettuate in via telematica, anche per mezzo di organismi paritetici o organizzazioni sindacali dei datori di lavoro;

– verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro: viene riconosciuto che attualmente la procedura contenuta nel TU Sicurezza, in ordine alle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro – volte a valutarne l’effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini di sicurezza, con la frequenza stabilita per legge – è particolarmente onerosa e complessa e dunque si intende portare avanti significative modifiche di semplificazione che riducano tempi e costi. In tale ambito saranno altresì equiparati soggetti pubblici e privati;

– misure in materia di prevenzione incendi: si pensa a modificare l’art. 33 del D.P.R. N. 151/2011 con l’intento di completare, sulla base della prima esperienza applicativa, la disciplina dettata con le nuove norme di semplificazione in materia di prevenzione incendi. Ipotizzata una apposita disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi per le attività a rischio di incidente rilevante.

Commento : Sulle comunicazioni  e notifiche vale il principio del sistema. E’ importante che l’azienda dia la comunicazione ad un solo gate di accesso, poi dovrà esistere un SINP vero che dirama e fa pervenire le informazioni di gestione e di governo ai diversi livelli istituzionali della PA che svolgono funzioni di vigilanza e di programmazione delle attività di prevenzione e di gestione del territorio.Per il vero  le semplificazioni proposte dal governo paiono essere quelle suggerite dalla Commissione Stoiber (*) tese solo a ridurre i costi della prevenzione e non a migliorare l’organizzazione della gestione dei rischi a livello aziendale e territoriale.

(*) UE : 17 milioni di euro spesi  per una ricerca per smantellare le norme per la sicurezza sul lavoro

Gino Rubini, editor di http://www.diario-prevenzione.it

 

 

IL DOCUMENTO CGIL CISL UIL EMILIA ROMAGNA CONSEGNATO ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE INFORTUNI LAVORO


PUBBLICHIAMO IL DOCUMENTO CGIL CISL UIL EMILIA ROMAGNA CONSEGNATO ALLA COMMISSIONE PARLAMENTARE INFORTUNI LAVORO

Il giorno 17 settembre la Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro ha svolto un’audizione dei soggetti istituzionali e sociali dell’Emilia Romagna.
Pubblichiamo il Documento Cgil Cisl Uil Emilia Romagna consegnato alla Presidenza della Commissione.
Appena sarà pubblicato sul web del Senato il resoconto complessivo di tutti i soggetti auditi  ne daremo notizia.

IL DOCUMENTO CGIL CISL UIL EMILIA ROMAGNA

17/09/12 – BOLOGNA. ALCUNE IMMAGINI DI LAVORO INSICURO E A RISCHIO DI CADUTA MORTALE.


17/09/12 – BOLOGNA. ALCUNE IMMAGINI DI LAVORO INSICURO E A RISCHIO DI CADUTA MORTALE.

Le immagini che proponiamo sono state scattate oggi pomeriggio verso le 16. Quello che si vede è il tetto di una casa del centro di Bologna.
I due artigiani stanno rimuovendo le tegole per un lavoro di manutenzione ad un’altezza di oltre 15 metri, senza nessuna imbracatura, il tetto non dispone di un palo o di una linea salvavita cui agganciarsi….
In questo caso di lavoro ad alto rischio di caduta dall’alto vi sono responsabilità sia del condominio e del suo amministratore che non ha predisposto le linee o il palo salvavita cui agganciarsi e sul fatto che non ha predisposto un controllo sul fatto che il lavoro commissionato fosse eseguito in sicurezza. Sul comportamento dei due operai artigiani che svolgono il lavoro è palese la loro totale mancanza delle precauzioni necessarie per lavorare in sicurezza.

15/09/12 – FOXCONN, UN INCUBO PER IPHONE 5


 

15/09/12 – FOXCONN, UN INCUBO PER IPHONE 5

Un giornalista si intrufola tra i lavoratori di Foxconn, nelle linee di assemblaggio del nuovo Melafonino. Tra blatte e orari massacranti, un reportage che farà discutere.

fonte punto-informatico.it

 

 

 

newsletter diario prevenzione 13 settembre 2012 – vol.n° 53


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13 settembre 2012  – vol.n°53

notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa

 

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LE NOTIZIE DELLA SETTIMANA

La “ripresa” del lavoro sta avvenendo, come era prevedibile, in un clima di preoccupazioni e tensioni in ragione della crisi. Sono migliaia i lavoratori a rischio di perdere il lavoro o che l’hanno già perso o che hanno la certezza di perderlo tra non molto quando finirà la cassa integrazione.

E’in questo contesto che occorre collocare le iniziative in materia di salute e sicurezza sul lavoro. E’sempre più difficile reggere la tensione ed evitare di regredire a situazioni di contrapposizione come quelle dell’ILVA: o il mantenimento di un lavoro nocivo e pericoloso in cambio della perdita della salute o essere proiettati nel “buco nero” della disoccupazione. La vicenda ILVA, le manifestazioni dei lavoratori per il diritto al lavoro contrapposte a quelle dei cittadini per la salute sono un’icona di quest’epoca.

La documentazione e gli articoli che proponiamo possono essere di qualche utilità per capire un pò meglio che sta avvenendo .Vedi gli articoli di Adriano Serafino e di Loris  Campetti che segnaliamo (1)(2)

Certo, permane, per fortuna, un tessuto sofferente d’imprese normali dove con impegno e sacrifici si cerca di mantenere una gestione dei rischi decorosa e responsabile ed è su questo patrimonio di cultura industriale che occorre investire e puntare per una futura ripresa.

E’ in questa fase che occorre ripensare anche il ruolo della Pubblica Amministrazione rispetto alle funzioni di vigilanza, al ruolo dei Servizi di Prevenzione delle ASL, al ruolo dell’INAIL.

Abbiamo dato spazio e voce ai Tecnici della Prevenzione delle Asl che giustamente lamentano la mancanza di una chiara strategia in materia di salute sicurezza e lo svuotamento di significato e di valore della mission  del loro lavoro.

” ..  so di cosa parlo e vi grido che non ne posso più della gestione regionale della prevenzione.
Motivi, cercherò di essere sintetica anche se ne avrei per scrivere un libro: autoreferenzialità, disomogeneità territoriale e quindi scarsa autorevolezza, mancanza di risorse umane qualificate per affrontare le materie in campo con il decreto 81 (solo qualche esempio: vibrazioni, chimico, rumore, atex, ergonomia,……reach), provincialismo in un contesto sempre più europeo.
Insomma le regioni sono inadeguate ed è ora di prenderne atto invece di difendere dei totem nonchè dei poteri locali che non mi interessa tutelare…”

Questo è ciò che scrive Claudia Sudano, ma credo che molti altri operatori dei SPSAL o SPRESAL vivano questa condizione di frustrazione per la percepita irrilevanza del loro agire quotidiano. ( vedi il dibattito che si è aperto sul Blog di diario prevenzione ) (3).
Questo è il momento per fare il punto dove siamo arrivati non solo per costruire gli argini sui quali assestarsi per non essere travolti, la sola resistenza non basta più, ma occorre tracciare un percorso di riprogettazione del ruolo dei Servizi di prevenzione e della stessa idea di lavoro dignitoso, regolare e sicuro.

La scorciatoia  basata sul riaccentramento delle competenze da restituire allo stato centrale non ci convince,  ma è giusto e sacrosanto che parta un movimento critico sulle assenze d’impegno e di strategie e sulle negligenze delle regioni in materia.

Occorre aggiornare la rappresentazione del lavoro di oggi, delle sue criticità e dei rischi che comportano la frammentazione e discontinuità delle esperienze lavorative che rendono molto difficile la formazione di una capacità di autotutela da parte del lavoratore.

Il lavoro simultaneo di decostruzione e ricostruzione degli strumenti d’intervento pubblici e sindacali  per adeguarli alla realtà del lavoro di oggi è e sarà l’oggetto di attenzione, di analisi e di proposta che compete a tutti i soggetti in campo per i prossimi due o tre anni.

L’unica cosa che non è eticamente consentita a chi si occupa di prevenzione e di promozione della salute è la pigrizia mentale, il rifugiarsi dentro le procedure e al tran tran di una quotidianità burocratica tesa solo a riprodurre ruoli formali che si autocelebrano a prescindere dalle turbolenze che provengono dal mondo reale…

editor

Riferimenti

(1) LA SALUTE SI CONTRATTA? NO DICE IL GIP – A.Serafino – Ilva,ambiente,territorio

http://www.sindacalmente.org/content/la-salute-si-contratta-no-dice-il-gip-aserafino-ilvaambienteterritorio

(2) La brutta storia dell’Ilva di Taranto di Loris Campetti

http://www.area7.ch/dettagli.php?id_edizione=1095&id_articolo=3393&rif=a3b3cadb4c

(3) 8 Risposte to “La lettera: competenze vigilanza luoghi di lavoro centralizzate”

https://dprevenzione.wordpress.com/2012/06/19/la-lettera-competenze-vigilanza-luoghi-di-lavoro-centralizzate/#comments

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FIRENZE, 20-21 SETTEMBRE 2012
PALAZZO MEDICI RICCARDI
SALA LAURA GIORDANO, VIA CAVOUR 1

PROGRAMMA LAVORI

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3472&Itemid=2

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Il dibattito sulla organizzazione delle funzioni di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro continua. Interviene Vito Bruno

Vito BRUNO
12/09/12

Credo che le riflessioni di Claudia siano assolutamente condivisibili. Gli esempi da lei citati, tutt’altro che estremi, rappresentano la normale quotidianità per tutti gli operatori che, in strutture complesse e organizzate (cantieri, aziende di vario genere) si trovano ad esaminare documenti, macchine, procedure di lavoro, ecc. per decidere, da soli, se quanto visionato sia coerente con la normativa prevenzionistica.
L’agnosticismo non ci è consentito.
Dobbiamo decidere se un rischio c’è o non c’è.
Se c’è dobbiamo valutare, e quindi decidere:
– se è stato valutato correttamente;
– se le misure indicate sono adeguate e coerenti con eventuali norme tecniche di riferimento (tante e corpose);
– se l’organigramma formale dell’azienda è coerente con quello sostanziale (altrimenti le prescrizioni vengono destinate a soggetti sbagliati);
– se segnalare la non conformità di una macchina marcata CE.
– se…. ecc. ecc.
La nostra attività è appunto multidisciplinare.
Una multidisciplinarietà che non trova appigli da nessuna parte perché la nostra struttura organizzativa non è in grado di fornirli.
Non so quanti sono i dirigenti della mia ASL, so solo che di fronte a dubbi, giuridici o tecnici, ho un unico modo per risolverlo: il confronto con i miei colleghi di lavoro.

>>> segue sul Blog di diario prevenzione

https://dprevenzione.wordpress.com/2012/06/19/la-lettera-competenze-vigilanza-luoghi-di-lavoro-centralizzate/#comments

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12/09/12 – BOLOGNA. CADONO UN CESTELLO DA DODICI METRI. SONO IN PERICOLO DI VITA

Operaio e datore di lavoro, che si trovavano dentro al cestello di un macchinario, hanno riportato fratture alle braccia e alle gambe. L’area è stata sequestrata

Un operaio di 29 anni e il suo datore di lavoro, un imprenditore edile di 32, sono caduti ieri mentre lavoravano a una grondaia in via Giorgione, zona Santa Viola, riportando fratture alle gambe e alle braccia. I due, che si trovavano dentro un cestello, sono precipitati da un’altezza di dodici metri perché i bracci di sostegno del macchinario non sarebbero stati posizionati correttamente.E ntrambi sono ricoverati in rianimazione all’ospedale Maggiore in prognosi riservata in pericolo di vita. Sono tenuti in coma farmacologico.

FONTE REPUBBLICA.IT

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/09/11/news/cadono_da_dodici_metri-42346985/

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Danemark : la ministre du Travail veut améliorer l’environnement psychique du travail

Le 9 août dernier, la ministre danoise du Travail, Mette Frederiksen, déterminée à faire baisser le nombre de travailleurs touchés par la violence au travail, a présenté de nouvelles propositions visant à améliorer l’environnement psychique du travail.

Une même réaction face aux infractions de l’environnement physique et psychique.

Lorsque l’inspection du travail constate des problèmes dans l’environnement psychique du travail, sa réaction n’est pas la même qu’en cas de problème lié à l’environnement physique. Elle formule d’abord une “décision sur l’environnement psychique”, et seulement si l’entreprise n’arrive pas à résoudre le problème, elle émet une injonction, alors qu’en cas d’infraction de l’environnement physique, l’injonction est sa première réaction. Le gouvernement vise aujourd’hui à uniformiser l’action de l’inspection de travail, de façon à ce qu’en cas de violation constatée dans le cadre de l’environnement psychique, elle devra réagir comme quand elle est à une infraction de l’environnement physique en émettant une injonction, et les éventuelles sanctions seront du même niveau.

Le renforcement de l’action contre “l’usure psychique”.

segue su

http://www.etui.org/fr/Themes/Sante-et-securite/Actualites/Danemark-la-ministre-du-Travail-veut-ameliorer-l-environnement-psychique-du-travail

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IGIENE DEL LAVORO: NOVITÀ SUL TERZO ELENCO DI VALORI INDICATIVI DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE

10 settembre 2012

Valori indicativi di esposizione professionale
Adottato il Decreto Interministeriale del 6 agosto 2012

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 208 del 6 settembre 2012, il comunicato con cui si rende noto che è stato firmato, in data 6 agosto 2012, il Decreto interministeriale predisposto ai sensi dell’art. 232,  del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modificazioni e integrazioni con il quale viene definito il terzo elenco dei valori indicativi di esposizione professionale in attuazione della direttiva 98/24/CE del Consiglio e che modifica la direttiva 2009/39/CE della Commissione.

• Decreto Interministeriale del 6 agosto 2012 (formato .pdf 1,68 Mb)

http://www.lavoro.gov.it/NR/rdonlyres/C19C12B1-5A6D-41E9-8DE7-15784CA6E3ED/0/20120806_DI.pdf

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Un nuovo motore di ricerca consente di trovare su internet il testo completo di pubblicazioni in campo biomedico, sociale e ingegneristico di Lidia Fubini, DoRS

Lo scopo del sito FreeFullPDF.com è quello di aumentare la visibilità e di facilitare la ricerca di pubblicazioni ad accesso libero sul web. Sono coperti i seguenti campi della conoscenza: scienze della vita e della salute, fisica, ingegneria, scienze sociali ed umane. Ogni documento può essere scaricato gratuitamente e salvato in formato pdf.

Il sito è stato sviluppato da una azienda di innovazione tecnologica francese (knowmade.com) specializzata nella ricerca e nell’analisi di fonti informative in ambito scientifico. Le pubblicazioni indicizzate nel database sono state selezionate a partire da un insieme di 10,000 fonti informative di tipo tecnico-scientifico e biomedico.

Questa iniziativa, nata da un’azienda che opera nel sud-ovest della Francia, rappresenta la prima volta che un progetto di portata globale prende origine da un Paese sud-europeo.

La ricerca in FreeFullPDF.com può essere svolta semplicemente scrivendo le parole chiave nella finestra di dialogo. L’uso della lingua inglese consente la restituzione di un numero maggiore di risultati e di migliore qualità. Per rendere più specifica la ricerca è possibile utilizzare un sistema di ricerca avanzato ricorrendo alle regole descritte al seguente link http://www.freefullpdf.com/operators.html

fonte DORS.IT

http://www.dors.it/pag.php?idcm=4683

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Terremoto: tutti gli aggiornamenti sull’assistenza e sugli aiuti

Il sito web della Regione “dopo il terremoto”
AUSL Ferrara
AUSL Modena
AUSL Bologna
AUSL Reggio Emilia

le info sono reperibili inoltre su saluter

http://www.saluter.it/news/regione/terremoto

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The Lancet dedica un numero monografico all’attività fisica

di Alessandra Suglia, DoRS

Luglio 2012, con l’inizio delle Olimpiadi, la rivista scientifica The Lancet – Volume 380, Issue 9838 – pubblica una collezione di monografie dedicate all’ampio tema dell’attività fisica e all’impatto che questo fattore protettivo ha sulla salute.
Lo scopo della pubblicazione è, oltre all’aggiornamento delle prove di efficacia, portare all’attenzione dei governi nazionali e locali il problema dell’inattività fisica: un problema di salute mondiale che riguarda oggi i paesi a basso, medio e alto reddito e che necessita di azioni politiche e di finanziamenti per promuovere l’attività fisica.

segue su DORS.IT

http://www.dors.it/pag.php?idcm=4712

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10/09/12 – OSSERVATORIO ACCREDIA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

E’ stato presentato l’Osservatorio Accredia «Salute e sicurezza sul lavoro» realizzato in collaborazione con il Censis, con i contributi di Inail e Federchimica.

Si riducono gli incidenti sul lavoro, ma deve aumentare lo sforzo delle imprese per garantire la sicurezza.
-8% di infortuni nel periodo 2009-2011. Aumentate di 7 volte negli ultimi 4 anni le aziende dotate di un sistema certificato di gestione per la salute e la sicurezza sul lavoro certificato. Indici di infortunio più bassi per le imprese certificate (27% in meno per la frequenza e 35% in meno per la gravità).

Clicca qui per consultare il quaderno dell’Osservatorio Accredia

http://www.accredia.it/news_detail.jsp?ID_NEWS=917&areaNews=&GTemplate=news.jsp

fonte NECSI.IT

http://www.necsi.it/notizia/2346

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L’EU-OSHA aiuta gli insegnanti delle scuole elementari a portare sicurezza e salute nelle classi

NEWS RELEASE – 06/09/2012

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) presenta, insieme al consorzio Napo, un nuovo, interessante progetto finalizzato a esporre nozioni di base sui temi della sicurezza e della salute ai bambini delle scuole elementari. L’iniziativa, denominata ‘Napo per gli insegnanti’, mette a disposizione dei docenti una serie di strumenti didattici ausiliari on-line. Destinate ai bambini di età compresa tra i sette e gli undici anni, tali risorse si basano sul personaggio dei cartoni animati Napo che viene in aiuto dell’EU-OSHA per diffondere i concetti della sicurezza e salute nei luoghi di lavoro in modo semplice e coinvolgente.

La serie di lezioni è scaricabile gratuitamente e tratta argomenti con i quali i bambini delle elementari con ogni probabilità sono destinati a confrontarsi a casa e a scuola, tra cui la segnaletica di sicurezza, i rischi per la pelle e la schiena e l’identificazione delle situazioni di rischio e di pericolo.

Ognuna delle sei serie di lezioni, comprensiva di un’apposita scheda introduttiva che presenta l’argomento agli insegnanti, è integrata da video realizzati su misura e risorse didattiche basate su linguaggi non verbali. I video con Napo e le attività creative si prefiggono di esplorare gli argomenti in modo divertente e informativo, mentre la natura interattiva delle serie di lezioni fa sì che i bambini rimangano interessati e coinvolti dagli argomenti.

Gli strumenti didattici sono stati concepiti per inserirsi nel programma di studio previsto, nell’ambito di materie quali l’educazione personale, sociale e sanitaria, scienze, matematica ed educazione civica, per integrare argomenti che sono già oggetto di lezione in classe. In questo contesto, il personaggio di Napo è usato per catturare l’attenzione dei bambini e spiegare i concetti di base in tema di sicurezza e salute.

La dott.ssa Christa Sedlatschek, direttrice dell’EU-OSHA, ha affermato che “l’integrazione di temi quali la sicurezza e la salute sul lavoro nei programma di studio è un elemento importante nell’ambito dello sviluppo di una cultura della prevenzione, in quanto contribuisce a ridurre i rischi sul posto di lavoro e nella vita quotidiana in generale. Presentare questi argomenti ai bambini fin dalle prime fasce di età pone le basi per l’acquisizione di abitudini improntate a sicurezza e salute, che saranno loro d’aiuto per tutta la vita”.

Dopo l’esito positivo dei test pilota effettuati in quattro paesi(1), gli strumenti didattici sono ora disponibili in sette lingue (danese, francese, inglese, italiano, sloveno, spagnolo e tedesco) e sono attualmente oggetto di una campagna di promozione in 11 Stati membri dell’UE in cui si parlano tali lingue. Subordinatamente all’esito positivo di una valutazione da effettuarsi in futuro, a breve termine saranno aggiunte altre lingue, mentre l’obiettivo sul lungo periodo è quello di sviluppare ulteriori serie di lezioni.

I kit possono essere scaricati gratuitamente dal sito

vedi testi
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3462&Itemid=2

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DAL LAVORO DIGNITOSO ALLA DIGNITÀ DEL LAVORO: SALUTE, SICUREZZA E SOLIDARIETA’ – Piacenza Festival del Diritto 28 settembre 2012

Convegno “DAL LAVORO DIGNITOSO ALLA DIGNITÀ DEL LAVORO: SALUTE, SICUREZZA E SOLIDARIETÀ

Sede: Piacenza, 28 settembre 2012, ore 15,00

Nell’ambito di: “FESTIVAL DEL DIRITTO”

Intervengono:
– RAFFAELE GUARINIELLO, sostituto procuratore della Repubblica di Torino
– GERMANA IANNELLI, insegnante impegnata sul sociale
– PAOLO RIZZI, Facoltà di Economia dell’Università Cattolica, sede di Piacenza
– PAOLO TAMBURINI, responsabile progettazione Centri educazione ambientale e alla sostenibilità
– Rino Pavanello e Nanda Montanari, Associazione Ambiente e Lavoro.

È cambiato il lavoro: mentre nel passato i lavoratori apprendevano il sapere professionale in modo continuo e lineare, oggi sono la flessibilità e la variabilità della richiesta lavorativa a condizionare l’abilità del lavoratore e delle lavoratrici. Efficacia, sostenibilità e virtù concorrono ad attribuire al lavoro la dignità che spetta a una delle principali attività umane e che si sostiene riconoscendo nella salute e nella sicurezza un valore irrinunciabile.
PARTECIPAZIONE LIBERA E GRATUITA

fonte AMBLAV.IT

http://www.amblav.it/Convegni_dettaglio.aspx?IDConvegni=156

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10/09/12 – LETHAL CARBON MONOXIDE POISONING IN WOOD PELLET STOREROOMS


ABSTRACT

The installation of wood pellet heating as a cost-effective and climatically neutral source of energy for private households has increased steadily in recent years. We report two deaths that occurred within the space of about a year in wood pellet storerooms of private households in German-speaking countries and were investigated by forensic medical teams. This is the first report of fatalities in this special context as is shown in the literature review. Both victims died of carbon monoxide (CO) poisoning; one of the victims was a woman who was 4 months pregnant. Measurements at the scene detected life-threatening CO concentrations (7500 ppm, >500 ppm), which were not significantly reduced after ventilation of the storerooms as required by regulations. We carried out a series of experiments in order to confirm CO production by wood pellets. Thirty kilograms of freshly produced pellets from two different manufacturers were stored for 16 days in airtight containers at 26°C with different relative humidities. CO concentrations between 3100 and 4700 ppm were measured in all containers. There were no notable differences between the wood pellet products or storage at different humidities. Emission of CO from wood pellets has already been described, but fatal accidents have previously been reported only in association with pellet transport on cargo ships or storage in silos. It is therefore a new finding that fatal accidents may also occur in the wood pellet storerooms of private households. We show that significant CO concentrations can build up even when these rooms are ventilated in accordance with the regulations and that such levels may cause the death of healthy persons, as described in the following. As the safety recommendations from the wood pellet industry are inadequate, we consider that further fatal accidents are likely to occur and recommend urgent revision of the safety regulations.

VEDI FONTE  ANNALS OF OCCUPATIONAL HYGIENE

http://annhyg.oxfordjournals.org/content/56/7/755.short?rss=1

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10/09/12 – LOCAL EXHAUST VENTILATION FOR THE CONTROL OF WELDING FUMES IN THE CONSTRUCTION INDUSTRY—A LITERATURE REVIEW

Arc welding is a common unit operation in the construction industry, where frequent changes in location and welding position make it more difficult to control fume exposures than in industries where fixed locations are the norm. Welders may be exposed to a variety of toxic airborne contaminants including manganese (Mn) and hexavalent chromium (CrVI). Local exhaust ventilation (LEV) is a well-known engineering control for welding fumes but has not been adopted widely in the construction industry. This literature review presents data on the performance of a variety of LEV systems for welding fume control from the construction (five references), shipyard (five references), and other industries. The studies indicate that LEV can reduce fume exposures to total particulate, Mn, and CrVI to levels below currently relevant standards. Field studies suggest that 40–50% or more reduction in exposure is possible with portable or fixed LEV systems relative to natural ventilation but that correct positioning of the hood and adequate exhaust flow rates are essential.

>>> segue su fonte >>> ANNALES OXFORD JOURNAL

http://annhyg.oxfordjournals.org/content/56/7/764.short?rss=1

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10/09/12 – FALSI CERTIFICATI SICUREZZA LAVORO: ARRESTATO ISPETTORE ASL A PRATO


Roma – Su ordine del gip del Tribunale di Prato, che ha accolto la richiesta di misure cautelari personali avanzata dalla Procura della Repubblica, finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria hanno arrestato un ispettore del Dipartimento di Prevenzione Asl nr. 4 e di tre collaboratori esterni di una azienda, nota in campo nazionale, specializzata nel rilascio di attestati in materia di prevenzione infortuni e sicurezza dei luoghi di lavoro.

I reati che vengono contestati vanno dall’associazione a delinquere alla truffa, alla falsità ideologica, alla concussione, alla corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, al peculato, alla rivelazione ed impropria utilizzazione di segreti d’ufficio, alla falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Le indagini sono partite da una segnalazione, risalente al marzo 2011, inviata dall’Asl di Prato alla Procura della Repubblica.

Gli accertamenti, sviluppatisi nel corso di circa sei mesi mediante intercettazioni telefoniche, audiovisive e posizionamento di gps satellitari, consentivano di verificare come il funzionario Asl arrestato, in un contesto associativo, si incaricava di prendere ufficiosamente contatto con malcapitate aziende, principalmente cinesi ma anche italiane, ed operanti nel distretto pratese, imponendo loro – pena severi controlli – di rinnovare ovvero acquisire certificazioni, spesso non necessarie per legge, in materia di prevenzione e sicurezza lavoro.

>>> segue su fonte ilvelino.it

http://www.ilvelino.it/AGV/News/news/?id=1637009

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ILVA e il Ministro Clini

a cura di Gianni Marchetto Presidente dell’Ass. Esperienza & Mappe Grezze

“La situazione dell’Ilva riguarda tutto il sistema industriale italiano e l’affidabilità dell’Italia nei confronti degli investimenti esteri, che ci auguriamo e cerchiamo di spingere nel nostro Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, ascoltato oggi dalle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati.
Quanto sopra dai giornali. Lo trovo di una inaudita gravità. E meno male che viene detto da un “tecnico”!
Se riguarda TUTTO il sistema industriale italiano, siamo ben messi! TUTTE le aziende: ca. 4 milioni da un addetto in su?! Questo è fare demagogia! Cosa hanno da dire le centinaia di aziende estere presenti da decenni sul territorio italiano? Sono tutte nelle stesse condizioni ambientali (nonostante la Legge 277/’90, il D.Lgs. 626/’94 e la recente Legge 81/2008)? Così come le centinaia e centinaia di aziende italiane risanate, bonificate in tutti questi anni. Perché non una parola viene da queste imprese?

leggi l’articolo completo

http://www.diario-prevenzione.it/docbiblio/ilva_clini12.pdf

Per commentare questo articolo vai al BLOG Diario Prevenzione News

https://dprevenzione.wordpress.com/2012/09/09/ilva-e-il-ministro-clini/

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7 settembre 2012
Dibattito

Avevo già letto -ma ne ho apprezzato la riproposizione- la lettera di Claudia Sudano (TIAS AS dL Biella) del 19 giugno ed i successivi commenti.

La lettera, per esplicita ammissione dell’autrice, rappresenta un “grido di dolore” che, in quanto tale, va accolto e custodito e atteso.

Ovviamente è un grido scatenato da condizioni concretissime, ben identificate nella lettera  medesima e nei commenti intervenuti.

In linea generale, tendo a condividere la preoccupazione di editor circa il rischio che vadano perdute -nell’ipotesi di centralizzazione delle funzioni di vigilanza- sia l’interazione necessaria tra le rappresentanze dei lavoratori con l’autorità di vigilanza territoriale, sia il controllo sociale sull’operato degli organi di vigilanza .

I problema vero mi pare esser rappresentato dall’ormai insopportabile deupaperamento delle risorse (umane, strumentali, formative) assegnate. Questo, forse, non interamente attribuibile alle competenze regionali (pur se autoreferenziali, provincialistiche, “sorde” etc.).

Certo è che questa continua erosione di risorse porta  a una paralisi progressiva dell’attività di vigilanza. Si pensi, come esempio, alla straziante prospettiva dei lavoratori addetti alla rimozione delle coperture industriali in amianto (ora che le aziende hanno scoperto che il fotovoltaico è un investimento produttivo): campo nel quale sarebbe necessario un intervento immediato ed organico, mentre, al contrario, è lasciato prevalentemente alla sensibilità e all’impegno individuale degli operatori. Poi, come è accaduto da noi due settimane fa, gli operai, al lavoro di domenica, precipitano dai tetti dei capannoni e muoiono.

Sollevo peraltro il problema che tale erosione di risorse va a porsi persino in contrasto con la norma di legge. Infatti l’art. 13, comma 6, D.Lgs. 81/08 stabilisce che “L’importo che l’ASL, in qualità di organo di vigilanza, ammette a pagarein sede amministrativa…integra l’apposito capitolo regionale per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai dipartimenti di prevenzione delle AA.SS.LL”.

Cosa che non accade, se non in percentuali risibili!

pietro.ferrari@cgil.brescia.it

Per commentare questa lettera vai al Blog News Diario Prevenzione

https://dprevenzione.wordpress.com/2012/09/08/a-proposito-della-lettera-di-claudia-sudano/

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13/09/12

Cordiali saluti a tutt.*

Gino Rubini, editor di www.diarioprevenzione.it

°°°°°°

Per favore non stampare questa newsletter
per non sprecare risorse energetiche ed ambientali . grazie

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:: news diario prevenzione ::: 7 settembre 2012 ::: vol.n° 52


newsletter diario prevenzione

www.diario-prevenzione.it

7 settembre 2012  – vol.n°52

notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa

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LA SETTIMANA

Siamo alla ripresa dopo il periodo feriale.

La crisi continua e il lavoro per garantire continuità alle corrette pratiche della gestione dei rischi nelle aziende per molti Rls e delegati sindali richiede loro sempre una  maggiore fatica ed impegno.

La convinzione, da parte anche  delle aziende più illuminate, sulla convenienza anche economica che deriva dal gestire correttamente i rischi nei luoghi di lavoro è messa a dura prova dalle difficoltà derivanti dalla crisi.

In troppi casi si risparmia sui DPI, sulla formazione, sui programmi di sostituzione di attrezzi e strumenti e macchinari con mezzi più sicuri.

Eppure bisogna resistere e non arretrare: lo sfilacciamento della gestione dei rischi per la salute e la sicurezza nel lavoro si manifesterà in forma drammatica al momento dell’auspicata ripresa per le aziende che hanno scelto di tagliare i costi dela sicurezza.

Le aziende che avranno mantenuto livelli decorosi di gestione della sicurezza e della salute dei lavoratori  saranno competitive e in grado di intercettare la ripresa e di rinnovarsi e di migliorare la propria qualità di gestione

Bisogna non scendere sotto certi livelli di qualità della gestione della sicurezza: il degrado organizzativo diviene difficilmente reversibile perchè asseconda comportamenti regressivi e la deresponsabilizzazione dei quadri e dei lavoratori. Negligenza, imprudenza e sciatteria nei modelli gestionali e organizzativi non penalizzano solo la salute e la sicurezza dei lavoratori ma hanno impatti disastrosi anche sulla gestione in qualità della produzione.

Per questi motivi continuiamo il nostro lavoro di stimolo, d’informazione e di proposta per una migliore gestione dei rischi.

Le conoscenze disponibili per una buona gestione della sicurezza sono enormi: occorre guardare in avanti.

Un esempio positivo sulle potenzialità ora disponibili ci viene dalla visita all’IFA, la grande Fiera di Berlino sulla elettronica. Sono disponibili tecnologie in 3D che permettono, ad esempio, di produrre materiali didattici audiovisivi di grande efficacia per la formazione a lavorare in sicurezza. Ora queste tecnologie sembrano essere destinate solo a contenuti d’intrattenimento mentre dovrebbero essere supporti formidabili per l’addestramento e la formazione a lavorare in sicurezza….

Le stesse tecniche di e-learning possono e debbono essere utilizzate pienamente al fine di una disseminazione di massa delle conoscenza fondamentali per lavorare bene e in sicurezza.

Un lavoratore giovane  di oggi conosce mille cose in più di quelle che conosceva un giovane operaio degli anni ’70 ma è più fragile perchè è solo e con grandi incertezze rispetto alla possibilità di realizzare il proprio progetto di vita nel lavoro e oltre il lavoro.

Bisogna rompere l’accerchiamento dei comportamenti depressivi e di adattamento passivo e rassegnato a condizioni di lavoro insicuro, organizzato male nel quale si rischia la pelle. Non è facile, non lo è mai stato anche quando le cose sembravano andare meglio.

Questa è la sfida che abbiamo davanti che va affrontata ben sapendo che i tempi saranno lunghi.

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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE SICUREZZA
LAVORO

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Riproponiamo la lettera di Claudia Sudano pubblicata sul blog “diario prevenzione news” il 18 giugno u.s. .La lettera ha ricevuto diversi commenti che invitiamo a leggere


LA LETTERA: COMPETENZE VIGILANZA LUOGHI DI LAVORO CENTRALIZZATE

Ho letto l’articolo di incipit della news letters della settimana e non posso fare ameno di scrivere per contraddirne i contenuti. Sono un tecnico (TIAL), lavoro dall’87 nell’asl di biella e mi sono sempre occupata di luoghi di lavoro e negli ultimi anni anche di Reach: so di cosa parlo e vi grido che non ne posso più della gestione regionale della prevenzione.
Motivi, cercherò di essere sintetica anche se ne avrei per scrivere un libro: autoreferenzialità, disomogeneità territoriale e quindi scarsa autorevolezza, mancanza di risorse umane qualificate per affrontare le materie in campo con il decreto 81 (solo qualche esempio: vibrazioni, chimico, rumore, atex, ergonomia,……reach), provincialismo in un contesto sempre più europeo.
Insomma le regioni sono inadeguate ed è ora di prenderne atto invece di difendere dei totem nonchè dei poteri locali che non mi interessa tutelare.

Sarei felice si aprisse un dibattito sincero su questi argomenti perchè credo di non essere sola a vivere con disagio l’incapacità delle regioni a fare sistema ognuna arrocata nel suo piccolo territorio come se fosse il centro del mondo. Parliamone!

Claudia Sudano, TIAL ASL BIELLA

Leggi i commenti sul BLOG DIARIO PREVEVENZIONE  NEWS

https://dprevenzione.wordpress.com/2012/06/19/la-lettera-competenze-vigilanza-luoghi-di-lavoro-centralizzate/#comments

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RESPONSABILITA’ E COMPITI DEL MEDICO COMPETENTE. LE NORME SILENTI: IL COMMA 1 DELL’ARTICOLO 39 D.LGS. 81/08

Pietro Ferrari,del Dipartimento Salute Sicurezza e Ambiente della Camera del lavoro di Brescia propone un approfondimento sulle “norme silenti” colpevolmente sottovalutate, se non trascurate,  in quanto l’inosservanza delle stesse non comporta, apparentemente, sanzioni e non sono ritenute cogenti.

Emblematica, in questo senso, appare la norma, di assoluta novità, contenuta nel primo comma dell’art. 39 D.Lgs. 81/08 (“Svolgimento dell’attività del medico competente”)

L’ARTICOLO

http://www.diario-prevenzione.it/docbiblio/NormeSilenti.pdf

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04/09/12 – SALDATURA: I RISCHI PER I LAVORATORI E LE NUOVE TECNICHE

Un’analisi delle tecnologie di saldatura, con riferimento alle nuove tecniche senza sviluppo di fumi, e una presentazione degli effetti sulla salute del lavoro di saldatura tradizionale. Gli effetti acuti e cronici, respiratori e non respiratori.

segue su puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-cat-3/saldatura-i-rischi-per-i-lavoratori-le-nuove-tecniche-art-11823/

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04/09/12  – SCIENTISTS QUANTIFY NANOFIBER HEALTH RISK TO WORKERS

Health risks posed to people who work with tiny fibres used in manufacturing industries could be reduced, thanks to new research.

Research into the health risks posed by nanofibres – used to strengthen objects from tennis rackets to airplane wings – has pinpointed the lengths at which these fibres are harmful to the lungs.

Nanofibres, which can be made from a range of materials including carbon, are about 1,000 times smaller than the width of a human hair and can reach the lung cavity when inhaled.

This may lead to a cancer known as mesothelioma, which is known to be caused by breathing in asbestos fibres, which are similar to nanofibres.

The study by the University of Edinburgh found that lung cells were not affected by short fibres that were less than five-thousandths of a millimetre long.

However, longer fibres can reach the lung cavity, where they become stuck and cause disease.

Ken Donaldson, Professor of Respiratory Toxicology at the University of Edinburgh, said: “Concern has been expressed that new kinds of nanofibres being made by nanotechnology industries might pose a risk because they have a similar shape to asbestos.

“We knew that long fibres, compared with shorter fibres, could cause tumours but until now we did not know the cut-off length at which this happened. Knowing the length beyond which the tiny fibres can cause disease is important in ensuring that safe fibres are made in the future as well as helping to understand the current risk from asbestos and other fibres.”

The researchers, whose study is published in the journal Toxicology Sciences, created fibres of different lengths using minute silver casts. They then looked at the effect of these fibres on mouse cells to reach their findings.

Source: University of Edinburgh

fonte articolo ETUI

http://www.etui.org/Topics/Health-Safety/News/Scientists-quantify-nanofiber-health-risk-to-workers

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04/09/12 – NO EMPOLVAR LOS GUANTES DE LÁTEX REDUCE EL RIESGO DE ALERGIAS EN TRABAJADORES SANITARIOS

Utilizar guantes de látex sin polvos puede reducir en 16 veces las alergias al látex entre los trabajadores de atención de salud y producir una pérdida de sensibilización en un 25% de quienes tenían alergia al látex. Es la conclusión a la que han llegado investigadores del Colegio de Médicos de Wisconsin tras un seguimiento de 4,5 años a más de 800 trabajadores sanitarios. El estudio ha sido publicado en la edición online de agosto de la revista Journal of Occupational and Environmental Medicine.

il testo continua alla fonte POR EXPERIENCIA

http://www.istas.net/web/abretexto.asp?idtexto=3684

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04/09/12 – Operatori raccolta rifiuti, come prevenire i rischi sul lavoro

Rischi per gli operatori della raccolta rifiuti

Operatori raccolta rifiuti urbani e rischi sul lavoro

Una pubblicazione INAIL fornisce un valido strumento di supporto per la prevenzione e la protezione circa i rischi per gli operatori addetti all’igiene urbana.

L’attività di raccolta dei rifiuti urbani espone giornalmente gli operatori addetti all’igiene delle città a diversi rischi per la sicurezza e la salute, in questo particolare contesto i lavoratori si trovano infatti ad operare sia a contatto con sostanze di varia natura potenzialmente nocive per la salute che in un contesto particolare: la strada.

IL DEPLIANT INAIL in formato PDF: “La sicurezza per gli operatori della raccolta dei rifiuti e dell’igiene urbana”

http://www.inail.it/repository/ContentManagement/information/N606956441/RaccoltaRifiutiUrbani.pdf

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29/08/12
Usa. Morti sul lavoro: più aumenta il budget per la sicurezza, più diminuiscono gli incidenti

Una ricca infografica sugli incidenti sul lavoro negli Usa, corredata da numerose e interessanti statistiche, che confermano una grande tesi: più lo stato spende, più gli incidenti diminuiscono.

vedi fonte AFFRESCHI DIGITALI

http://affreschidigitali.blogosfere.it/2012/08/morti-sul-lavoro-piu-aumenta-il-budget-per-la-sicurezza-piu-diminuiscono-le-fatalita-infografica.html

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Ipad .L’app EU-OSHA per la gestione della sicurezza sul lavoro.Un’app  Ipad per i lavoratori dall’EU-OSHA

Applicazione per iPad dell’EU-OSHA
L’Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro ha rilasciato un’app per iPad rivolta a dirigenti e lavoratori per la gestione dei rischi e la sicurezza sul lavoro.
L’EU-OSHA, Agenzia Europea per la sicurezza e la salute sul lavoro, mette a disposizione dei cittadini un valido strumento di supporto per la gestione della sicurezza nei luoghi di lavoro: un’applicazione per iPad.

La diffusione dei dispositivi mobili come l’iPad ha permesso una sempre più ampia distribuzione dell’informazione ed è importante che anche la Sicurezza sul Lavoro sfrutti al massimo questi nuovi canali di comunicazione per sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione e fornire loro le informazioni e gli strumenti necessari per la corretta gestione dei rischi.

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3448&Itemid=2

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Les syndicats ne parviennent toujours pas à atteindre les jeunes travailleurs

Les jeunes représentants syndicaux estiment que les efforts et démarches entrepris par leur confédération syndicale afin d’attirer et d’organiser les jeunes travailleurs sont « insuffisants », souligne Kurt Vandaele dans un nouveau rapport.

Les syndicats font face au constat que les effectifs syndicaux déclinent plus rapidement parmi les jeunes travailleurs que chez leurs aînés, et cela n’est pas nécessairement dû à un sentiment négatif des plus jeunes vis-à-vis des syndicats. Selon plusieurs chercheurs, le faible taux de syndicalisation parmi les jeunes travailleurs jeunes s’explique par le fait que ceux-ci ont tendance à travailler dans des secteurs où la présence des syndicats et la négociation collective sont faibles.

Les activités et stratégies développées par les syndicats pour organiser leurs jeunes adhérents sont également épinglées par l’auteur, chercheur à l’ETUI, dont l’étude est parue dans le numéro d’août de European Journal of Industrial Relations.Kurt Vandaele a mené une enquête auprès des représentants des organisations de jeunesse des membres de la Confédération européenne des syndicats (CES). Le questionnaire portait sur les structures et démarches mises en place par les confédérations syndicales afin de mobiliser les jeunes travailleurs.

Les résultats montrent que le sentiment dominant parmi les représentants des jeunes syndicalistes est que leur confédération ne fait pas suffisamment de choses pour attirer et organiser les jeunes travailleurs. Bien que des organisations de jeunesse existent dans la plupart de confédérations, elles ne disposent pas de ressources suffisantes en termes de personnel et de budget pour faire entendre la voix des jeunes travailleurs au sein des structures syndicales.

« Si les syndicats ne parviennent pas à établir le contact avec les jeunes, ce sera extrêmement compliqué de renverser la tendance à la désyndicalisation ; et d’autres formes d’organisation des travailleurs pourraient apparaître afin de remplacer les syndicats en ce qui concerne la représentation et les services offerts à la prochaine génération de travailleurs », met en garde Kurt Vandale dans la conclusion de son étude.

Pour aller plus loin :

Kurt Vandaele: “Youth representatives’ opinions on recruiting and representing young workers: A twofold unsatisfied demand?” in European Journal of Industrial Relations, August 2012 [Abstract only].

Working Paper Janine Leschke (ETUI), Kurt Vandaele (ETUI): “Following the ‘organising model’ of British Unions?” (2010).

fonte etui.org

http://www.etui.org/fr/Actualites/Les-syndicats-ne-parviennent-toujours-pas-a-atteindre-les-jeunes-travailleurs

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SENSIBILIZZAZIONE OCCUPAZIONALE A PARA-FENILENDIAMINA NELLE DONNE PROFESSIONALMENTE ESPOSTE DEL TRIVENETO

OCCUPATIONAL SENSITIZATION TO PARA-PHENYLENEDIAMINE IN WOMEN PROFESSIONALLY EXPOSED IN NORTHEASTERN ITALY

INTRODUZIONE

L’importanza della para-fenilendiamina (PPD) come forte sensibilizzante cutaneo è nota. Questo colorante viene utilizzato da diversi decenni nelle tinture per capelli, ma può essere presente illegalmente anche come additivo nei tatuaggi all’henné, rendendoli così persistenti nella cute (1, 2). Altri prodotti come oggetti in gomma, cuoio e finta pelle possono contenere sostanze che cross-reagiscono con la PPD (3, 4, 5).
Il tema delle reazioni allergiche a PPD è rilevante soprattutto in ambito occupazionale: vi è un rischio aumentato di sensibilizzazione nelle parrucchiere, nelle quali le lesioni cutanee sono quasi sempre limitate alle mani, ma possono anche coinvolgere il volto e gli avambracci (6).
Invece in letteratura i dati riguardanti l’associazione fra sensibilizzazione a PPD e altre categorie professionali sono scarsi.
Il sesso femminile può avere anche un’importante esposizione extraprofessionale a PPD, per il frequente utilizzo di tinture per capelli: in questi casi la dermatite spesso si estende oltre il cuoio capelluto, per includere la fronte, il collo, le palpebre e il volto (1).
Le donne hanno una cute più permeabile e sensibile rispetto agli uomini (7) e hanno una prevalenza maggiore di dermatite atopica e di dermatite alle mani (8): perciò sono a maggior rischio di sensibilizzazione a PPD.
Lo scopo del nostro studio era di valutare la prevalenza di sensibilizzazione a PPD in un gruppo di pazienti sottoposti a patch test presso 8 Unità di Dermatologia e Medicina del Lavoro nel Triveneto dal 1997 al 2004, valutando il ruolo del genere femminile e l’associazione con le professioni.

segue >>> su fonte >>> sicurezzaonline.it

http://www.sicurezzaonline.it/homep/infcro/infcro2012/infcro201208/infcro20120814.htm

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29/08/12 – Sicurezza e salute sul lavoro: chiarimenti sulle verifiche periodiche delle attrezzature

Il Ministero del Lavoro fornisce chiarimenti sulle verifiche periodiche delle attrezzature
A seguito di numerosi quesiti pervenuti in merito all’applicazione del D.M. 11.04.2011, il Ministero del Lavoro ha fornito chiarimenti applicativi in particolare con riferimento alla richiesta di verifica periodica successiva alla prima, alle attrezzature di lavoro noleggiate senza operatore, ai carrelli commissionatori, ecc.

>>> segue su FONTE IPSOA

http://www.ipsoa.it/Lavoro/il_ministero_del_lavoro_fornisce_chiarimenti_sulle_verifiche_periodiche_delle_attrezzature_id1092217_art.aspx

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Master di primo livello (corso annuale)
SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Organizzato da:
Facoltà di Medicina e Chirurgia in collaborazione con il Centro Internazionale di Formazione dell’OIL Università di Torino

Titolo     SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Descrizione     Il Master (60CFU) è rivolto principalmente a igienisti, medici, chimici, ingegneri, ispettori, operatori e funzionari pubblici con una laurea universitaria, ma senza specializzazione precedente in materia di sicurezza e di salute sul lavoro (SSL), che lavorano o desiderano lavorare, come specialisti in materia di SSL.

L’obiettivo generale del master è facilitare la conoscenza e le competenze necessarie per l’efficace gestione in materia di SSL.

Le macro aree d’insegnamento riguarderanno la sicurezza occupazionale, l’igiene e la tossicologia occupazionale, la medicina del lavoro ed epidemiologia, la psicosociologia occupazionale e l’ergonomia, e in generale, le tecniche di gestione della SSL.

http://www2.almalaurea.it/cgi-asp/lau/postlaurea/dettaglioCorso.aspx?ID=43451&lang=it

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29/08/12 -Les inspecteurs du travail et l’évaluation des risques

INTRODUCTION
«Les inspecteurs du travail sont chargés de
veiller à l’application des dispositions du code
du travail et des lois et règlements non codifiés
relatifs au régime du travail ainsi qu’à celles des
conventions et accords collectifs de travail (…).
Ils sont également chargés (….) de constater s’il
y échet les infractions à ces dispositions» 2.
Malgré une définition claire de ses attributions,
depuis des années l’inspection du travail s’interroge
sur son identité, sur sa mission : contrôleur
ou préventeur ?
Pour certains l’affaire est entendue : l’activité de
contrôle – ou de prescription- et l’activité de
prévention sont antinomiques car la prévention
ne peut pas être normative alors que le contrôle
l’est.

segue su

http://www.ergonomie-self.org/documents/37eme-Aix-en-Provence-2002/tiano.pdf

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29/08/12 – Convegno sulla formazione ai sensi dei nuovi accordi

Si terrà a Bari l’11 settembre il seminario gratuito “Salute e sicurezza sul lavoro: la formazione obbligatoria per tutti alla luce degli accordi Stato-Regioni del 21/12/2011”.

La Sede regionale della Puglia e la Sede provinciale di Bari dell’AIAS, Associazione professionale Italiana Ambiente e Sicurezza, con la collaborazione organizzativa e tecnica di Porreca.it e del Centro Studi Isforp di Bari hanno organizzato un Convegno sul tema “Salute e sicurezza sul lavoro: la formazione obbligatoria per tutti alla luce degli Accordi Stato-Regioni del 21/12/2011” che si terrà a Bari presso la Fiera del Levante sul Lungomare Starita il giorno 11 settembre 2012 a partire dalle ore 9,00 nella Sala “Mirto” Padiglione 10.

>>> segue su fonte puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/formazione-cat-23/convegno-sulla-formazione-ai-sensi-dei-nuovi-accordi-art-12135/

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Study on Precarious work and social rights

Carried out for the European Commission (VT/2010/084) – April 2012
view document
author(s): S. McKay, S. Jefferys, A. Paraksevopoulou, J. Keles (Expert Group coord. by Working Lives Research Institute London Metropolitan University: K. Sredkova, C.Vigneau, R. Vorbau, T. Menssen, S. Yannakourou, M. Halpenny, B. Caruso, K. Dupate, K. Boonstra, J. Unterschutz, J. Lopez, C. Ulander-Wänman, K. Ewing, N. Countouris ( Scientific Committee of legal experts); V. Kirov, E. Lada,M. Whittall, L. Lefteris Kretsos,T. Prosser,V. Tellejohann, A. Lulle, M. Keune, L. Benda, J. Szymonek, P. Leotti, M. Andersson Back,C. Thornqvist, N. Clark (Industrial relations experts))
keyword(s): labour market , non-standard employment , work contract , rights of workers , decent work , social protection , social indicators , comparative analysis

fonte labourweb

http://csdle.lex.unict.it/docs/labourweb/Study-on-Precarious-work-and-social-rights/3542.aspx

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LA TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLE ATTIVITA’ SUBACQUEE SCIENTIFICHE.SEMINARIO

ARPA EMILIA ROMAGNA
ARPA LIGURIA
ARPA TOSCANA
ARPA SICILIA
ARPA CAMPANIA
ARPA VENETO
ARPA FVG
AIOSS
AIFOS
UNIVERSITA’ FIRENZE
UNIVERSITA’ PISA

SEMINARIO TECNICO

UN TAVOLO DI LAVORO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLE ATTIVITA’ SUBACQUEE SCIENTIFICHE.

20 SETTEMBRE 2012

FIRENZE VILLA LEMMI VIA ALDEROTTI , 58

PROGRAMMA  LAVORI  FORM PER ISCRIZIONE

http://www.diario-prevenzione.it/interim/programma%20Seminario%20subacquea%2020.09.2012.pdf

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13/08/12 – SICUREZZA SUL LAVORO: PREGI E RISCHI DELLA WEB-FORMAZIONE

In aumento le aziende italiane che fanno riferimento alle modalità di comunicazione dell’Itc – dall’e-learning alle ‘aule virtuali’ – per la qualificazione dei propri lavoratori.

segue su fonte puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-cat-3/sicurezza-sul-lavoro-pregi-rischi-della-web-formazione-art-12129/

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EU-OSHA propone una banca dati online di pubblicazioni in materia di SSL23/07/2012

Navigando nel nostro sito Internet, fermati alla sezione delle pubblicazioni per accedere al nostro vasto archivio di risorse informative in materia di sicurezza e salute sul lavoro. Produciamo vari tipi di pubblicazioni: schede informative, relazioni e riviste che vertono su diversi argomenti e settori industriali.
Ogni pubblicazione è scaricabile gratuitamente.

Accedi al nostro portale delle pubblicazioni

http://osha.europa.eu/it/publications

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SUMMER SCHOOL AIRESPSA – INAIL 2012 NAPOLI 19-22 SETTEMBRE 2012

L’Associazione Italiana dei Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione in Ambiente Sanitario celebra quest’anno la Summer School a Napoli dal 19 al 22 settembre con un ricco programma di temi che interessano RSPP e ASP del settore sanitario pubblico e privato.

IL PROGRAMMA

http://www.airespsa.eu/index.php?option=com_phocadownload&view=category&id=77:summer-school-2012-napoli&download=292:annuncio-summer-school-2012-napoli&Itemid=30

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07/09/2012

Cordiali saluti a tutt.*

Gino Rubini, editor di www.diarioprevenzione.it

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ILVA e il Ministro Clini


ILVA e il Ministro Clini

a cura di Gianni Marchetto Presidente dell’Ass. Esperienza & Mappe Grezze

“La situazione dell’Ilva riguarda tutto il sistema industriale italiano e l’affidabilità dell’Italia nei confronti degli investimenti esteri, che ci auguriamo e cerchiamo di spingere nel nostro Paese”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, ascoltato oggi dalle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera dei Deputati.
Quanto sopra dai giornali. Lo trovo di una inaudita gravità. E meno male che viene detto da un “tecnico”!
Se riguarda TUTTO il sistema industriale italiano, siamo ben messi! TUTTE le aziende: ca. 4 milioni da un addetto in su?! Questo è fare demagogia! Cosa hanno da dire le centinaia di aziende estere presenti da decenni sul territorio italiano? Sono tutte nelle stesse condizioni ambientali (nonostante la Legge 277/’90, il D.Lgs. 626/’94 e la recente Legge 81/2008)? Così come le centinaia e centinaia di aziende italiane risanate, bonificate in tutti questi anni. Perché non una parola viene da queste imprese?

leggi l’articolo completo

A proposito della lettera di Claudia Sudano


 

pietro

7 settembre 2012

 

Avevo già letto -ma ne ho apprezzato la riproposizione- la lettera di Claudia Sudano (TIAS ASL Biella) del 19 giugno ed i successivi commenti.

La lettera, per esplicita ammissione dell’autrice, rappresenta un “grido di dolore” che, in quanto tale, va accolto e custodito e atteso.

Ovviamente è un grido scatenato da condizioni concretissime, ben identificate nella lettera  medesima e nei commenti intervenuti.

In linea generale, tendo a condividere la preoccupazione di editor circa il rischio che vadano perdute -nell’ipotesi di centralizzazione delle funzioni di vigilanza- sia l’interazione necessaria tra le rappresentanze dei lavoratori con l’autorità di vigilanza territoriale, sia il controllo sociale sull’operato degli organi di vigilanza .

I problema vero mi pare esser rappresentato dall’ormai insopportabile deupaperamento delle risorse (umane, strumentali, formative) assegnate. Questo, forse, non interamente attribuibile alle competenze regionali (pur se autoreferenziali, provincialistiche, “sorde” etc.).

Certo è che questa continua erosione di risorse porta  a una paralisi progressiva dell’attività di vigilanza. Si pensi, come esempio, alla straziante prospettiva dei lavoratori addetti alla rimozione delle coperture industriali in amianto (ora che le aziende hanno scoperto che il fotovoltaico è un investimento produttivo): campo nel quale sarebbe necessario un intervento immediato ed organicomentre, al contrario, è lasciato prevalentemente alla sensibilità e all’impegno individuale degli operatori. Poi, come è accaduto da noi due settimane fa, gli operai, al lavoro di domenica, precipitano dai tetti dei capannoni e muoiono.

Sollevo peraltro il problema che tale erosione di risorse va a porsi persino in contrasto con la norma di legge. Infatti l’art. 13, comma 6, D.Lgs. 81/08 stabilisce che “L’importo che l’ASL, in qualità di organo di vigilanza, ammette a pagarein sede amministrativa…integra l’apposito capitolo regionale per finanziare l’attività di prevenzione nei luoghi di lavoro svolta dai dipartimenti di prevenzione delle AA.SS.LL”.

Cosa che non accade, se non in percentuali risibili!

 

 

pietro.ferrari@cgil.brescia.it