newsletter diario prevenzione
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19 novembre 2013 vol.n° 80
notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa
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E’ POSSIBILE IMMAGINARE UN FUTURO MIGLIORE ..NONOSTANTE TUTTO
In queste settimane, sotto al rumore di fondo e ai clamori della politica gridata e oscenamente autoreferenziale, scorre un fiume di partecipazione riflessiva e competente che cerca di costruire risposte e metodologie di governo e di soluzione dei problemi.
Da tempo cerchiamo di individuare fatti ed eventi positivi per socializzarli per farne un riferimento per quanti non hanno voglia di gettare la spugna.
Tra questi eventi ci fa piacere segnalare la celebrazione del Primo Congresso dell’Associazione Italiana Non Tehnical Skill( AINTS ) che si è svolta a Milano sabato 16 novembre.
Aints nel suo manifesto propone un approccio alla prevenzione e gestione dei rischi per salute e sicurezza sul lavoro e delle situazioni di emergenza basato sulle competenze non tecniche che è in grado di superare i limiti della concezione solo tecnica e normativa della sicurezza e della concezione riduttivamente comportamentistica dl fattore umano.
” Gli incidenti e gli infortuni non sempre avvengono per un insufficiente adempimento normativo. Essi possono anche avvenire per un esercizio ingenuo o superficiale delle competenze psicosociali e organizzative. Gli incidenti e la sicurezza sono esiti emergenti dalla interazione e dalla interdipendenza delle diverse componenti di una organizzazione.”….. La scienza della complessità e il pensiero sistemico possono aiutare a prevenire e gestire i rischi per salute e sicurezza sul lavoro. Modelli di azione semplicistici non aiutano ad affrontare problemi complessi nelle organizzazioni … Non si può prevedere tutto. Bisogna prepararsi ad essere impreparati …”
Un centinaio di professionisti provenienti da diversi settori, dall’università, dall’impresa, dalla sanità, controllori di volo si sono confrontati nei gruppi di lavoro tematici riflettendo sulle esperienze svolte e individuando ambiti su cui sviluppare l’applicazione delle NTS.
L’Associazione alla data del Congresso contava già 200 associati, un movimento di professionisti interessante e importante per una innovazione dei metodi d’intervento nel campo della prevenzione. Per chi è interessato a conoscere meglio AINTS può visitare il sito www.aints.org
Sempre tra gli eventi positivi segnaliamo l’uscita del libro ” Un treno che attraversa la democrazia. Generazione di un’opera, l’opera di una generazione “
di Gianni Cascone
Quando il treno scorre sotto la galleria attraversando con rapidità l’Appennino da Bologna a Firenze molti sfogliano qualche giornale, sonnecchiano e difficilmente si interrogano su come e in che condizioni hanno lavorato migliaia di persone per realizzare quest’opera.
Nel libro viene ricostruita la storia della costruzione di questa grande infrastruttura. Istituzioni, Enti Locali, Sindacati dei lavoratori e Sistema delle imprese che partecipavano all’opera, dall’inizio si confrontarono con una scelta difficile: accettare fin dall’inizio gli standard usuali della sicurezza nel lavoro in galleria che prevedevano come ragionevole l’accettazione di un incidente grave o mortale per chilometro ( previsione 70 incidentii gravi o mortali) o rompere questo schema e proporre come sfida una gestione dei rischi tesa a zero incidenti gravi e mortali….
E’ sulla base della prevenzione e della gestione dei rischi con zero incidenti che si svilupparono le relazioni tra i soggetti in campo in quegli anni e la sfida fu vinta. Nel corso dei lavori si registrò, purtroppo, un infortunio mortale, un lavoratore fu travolto da un camion in manovra.
In quest’epoca non possiamo buttare via tutto quello che si è fatto nei decenni scorsi come fosse acqua sporca come vorrebbero fare alcuni parvenus della politica ignoranti e superficiali: vi sono esperienze straordinarie di gestione dei rischi come la costruzione della galleria sotto l’Appennino tosco emiliano che vanno assunte come un riferimento per le grandi opere future.
Infine non potevano mancare, purtroppo alcune note dolenti che riguardano la sanità, ma queste le leggerete nelle news che seguono. editor
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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE
SICUREZZA LAVORO
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L’austerità fa male alla salute? Intervista al Prof.Rodolfo Saracci
L’austerità fa male alla salute? Intervista al Prof. Rodolfo Saraccci Rodolfo Saracci, Visit Scientist dell’International Agency for Research in Cancer, Past President dell’International Epidemiological Association. Pubblicato su’ Pensiero n° 592
Sì l’austerità fa male, soprattutto quando è prolungata. È ufficiale: in Grecia lo stato di salute della popolazione è peggiorato, sono in aumento i casi di suicidio. “Non è una scoperta straordinaria ma una conferma di quanto già si sapeva da evidenze precedenti e da ipotesi che sono quanto mai plausibili sia da un punto di vista epidemiologico sia biologico”, commenta Rodolfo Saracci sottolineando che sono stati fatti dei macroscopici errori di valutazione degli effetti di un’austerità così rigorosa sul sistema economico e conseguentemente sulla salute. Gli stessi promotori dell’austerity se ne stanno rendendo conto. Un’alternativa per prevenire questi effetti collaterali c’era e forse c’è ancora. “Non siamo in grado di sapere quanto siano reversibili i danni prodotti dall’austerità che ora si stanno manifestando. Però è sempre meglio tardi che mai correggere la rotta piuttosto che continuare su questa strada come certi sembrano voler fare.”
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4095&Itemid=2
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Il Servizio Sanitario Nazionale tra declino e rinascita
dal sito della SNOP
La lettura del IX Rapporto Sanità “Crisi economica e sanità: come cambiare le politiche pubbliche “ a cura del Crea dell’Università di Tor Vergata vincola il lettore, non lascia spazio alle polemiche ideologiche, l’analisi dei dati offre un’immagine abbastanza preoccupante dello stato di salute del SSN. Dati e valutazioni sullo stato dell’arte contenute nel Rapporto rappresentano una conferma di molte osservazioni e prese di posizioni di altri Enti e Istituti che svolgono ricerca in questo ambito. Per continuare a leggere scarica il file in allegato.
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Download this file (Servizio sanitario nazionale tra declino e rinascita.pdf)Servizio sanitario nazionale tra declino e rinascita.pdf 7
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Legge di stabilità: sanità, la parola passa alle Regioni ma si rischia la controriforma
di Ivan Cavicchi
nsomma sulla sanità a forza di strillare qua e là, qualcosa siamo riusciti ad ottenere. Cade il pericolo di una controriforma immediata del sistema pubblico (nota al Def) la legge di stabilità ignora su indicazione del Parlamento le proposte sulla selettività e sulla riduzione delle tutele ecc. La legge di stabilità rinuncia ai tagli lineari spostando i i problemi della spesa al “patto per la salute” cioè all’intesa tra Governo e Regioni. Quindi tutto ok? In realtà si è guadagnato tempo ma i nodi fondamentali restano tutti da sciogliere.
La quantificazione del fondo sanitario per il 2014 resta fissato a 107,9 miliardi e non a 109,9 miliardi come avrebbero voluto le Regioni. La sanità è sotto finanziata di almeno 2 mld. Non saranno tagli lineari ma ancora non si sa chi paga e come si paga il sotto finanziamento. Non escluderei che per recuperare si ritorni a parlare di ticket o di minori tutele cioè alla nota del Def. Si conferma la politica di definanziamento ciò che cambia quindi è la modalità ma non lo scopo. Ad un modo lineare di ridurre la spesa sanitaria, subentra un modo negoziale.
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IVREA. In 23 anni (dal 1980 al 2003), i morti per mesotelioma pleurico nel territorio del’Asl/To4 sono stati 289
Novantacinque nel solo territorio del distretto di Ciriè. Dei 59 deceduti residenti nel distretto di Ivrea, 44 erano uomini, 15 donne. Nel distretto di Cuorgnè, invece, le persone morte in questo periodo sono state 42: 16 donne e 26 uomini. Nel distretto di Chivasso, i morti sono stati 39 (trenta uomini e 9 donne).
I numeri sono della Banca dati di mortalità. Esaminando, in modo disaggregato, i dati presi dalla Banca dati demografica evolutiva e legati alle schede Istat che sono compilate nel momento in cui muore una persona, si va avanti ancora di qualche anno e si vede che il mesotelioma miete vittime ogni anno. Cinque persone decedute nel 2004, sei nel 2005, tre nel 2006.
Il tema è delicato e merita attenzione. Che nell’amianto ci sia qualcosa che non va lo si sa da molto, molto tempo. Persino Plinio il Vecchio aveva già descritto una patologia polmonare negli schiavi addetti alla confezione di tuniche d’amianto anche se bisogna arrivare al ventesimo secolo per avere leggi e norme precise.
Giovanni Presta, direttore della medicina legale dell’Asl/To4, rappresenta il gruppo di medici che, a fronte di un decesso per mesotelioma (e di qualunque altra malattia per la quale si può ipotizzare una malattia professionale) provvede alla segnalazione alla procura della Repubblica. Almeno in linea teorica, ogni caso dovrebbe già essere conosciuto dalla procura visto che i medici che hanno incontrato i pazienti per la diagnosi e le cure avrebbero, per legge, dovuto provvedere alla segnalazione. Ed è la procura che, caso per caso, deve capire se esista una correlazione tra il luogo di lavoro dove è stato respirato l’amianto e l’insorgere della malattia. Il tema è delicatissimo e c’è la massima attenzione. «La curva che descrive l’andamento delle morti per mesotelioma – spiega il direttore della medicina legale – è parallela a quella che descrive il consumo di amianto, ma con quarant’anni di ritardo, perché si tratta di una patologia con una latenza lunga».
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Un treno che attraversa la democrazia
Quando il treno scorre sotto la galleria attraversando con rapidità l’Appennino da Bologna a Firenze molti sfogliano qualche giornale, sonnecchiano e difficilmente si interrogano su come e in che condizioni hanno lavorato migliaia di persone per realizzare questa opera.
All’inizio degli anni ‘90 la Regione Emilia-Romagna viene investita dalla costruzione dell’Alta Velocità. Agli amministratori pubblici si pone il problema di far fronte a una ‘grande opera’ che attraverserà il loro territorio coinvolgendo le popolazioni della pianura e dell’Appenino: i lavori dureranno anni e richiederanno l’accoglienza di migliaia di lavoratori esterni. Si tratta, proprio nell’Italia turbolenta e sfiduciata di Tangentopoli, di governare un fenomeno estremamente complesso.
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4092&Itemid=2
Intervista Audio all’Autore (20 minuti)
http://www.diario-prevenzione.it/audio/WS_30009.WMA
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15/11/13 – Imparare dagli errori: incidenti nel raggio d’azione dei caricatori
Esempi di infortuni correlati alla presenza di operatori nel raggio d’azione di pale gommate e cingolate. Operazioni di verifica e misura di tronchi e attività di livellamento e rispristino di un piazzale. Le dinamiche degli incidenti e la prevenzione.
segue su fonte puntosicuro.it
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UNA RICERCA CANADESE SU SALUTE E DISOCCUPAZIONE
giovedì 14 novembre 2013
Le persone colpite da disoccupazione nei primi anni 1990 hanno affrontato un più alto rischio di morire nei dieci anni successivi.
Lo studio IWH rileva che i disoccupati nel 1991 avevano tassi di mortalità più elevati attraverso un’ampia gamma di cause
Quali sono gli effetti sulla salute della disoccupazione ? Molti studi hanno fatto questa domanda . Alcuni si sono concentrati sull’impatto salute mentale e fisica durante la disoccupazione . Altri hanno esaminato l’effetto della disoccupazione sulla salute nel periodo successivo disoccupazione , compresa l’associazione tra la disoccupazione e la mortalità .
Ma fino a poco tempo fa, nessuno studio ha esaminato la relazione tra disoccupazione e specifiche cause di morte tra un numero rappresentativi di cittadini canadesi .
Un recente studio dell’Istituto per il Lavoro e Salute ( IWH ) è il primo a fare proprio questo . Pubblicato il maggio 2013 dalla rivista BMC Public Health ( doi : 10.1186/1471-2458-13-441 ) , lo studio di tutte le cause e mortalità per causa- specifica ha seguito un folto gruppo di canadesi per 10 anni dopo un periodo di elevata disoccupazione nel 1991. Ha trovato i rischi elevati di mortalità tra le persone disoccupate .
“Il Canada è uno dei pochi paesi sviluppati per i quali tale informazione non era stata precedentemente disponibili . Ecco perché questo studio è importante ” , dice il Dott. Cameron Mustard , IWH presidente e autore principale dello studio . “E ‘ importante anche perché lo studio esamina un periodo in cui la disoccupazione era alta uno che è paragonabile al periodo che abbiamo appena vissuto . ”
Campione di 1,6 milioni
l’articolo segue su fonte IWH
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Current Strategies for Engineering Controls in Nanomaterial Production and Downstream Handling Processes (fonte NIOSH )
The focus of this document is to identify and describe strategies for the engineering control of worker exposure during the production or use of engineered nanomaterials. Engineered nanomaterials are materials that are intentionally produced and have at least one primary dimension less than 100 nanometers (nm). Nanomaterials may have properties different from those of larger particles of the same material, making them unique and desirable for specific product applications. The consumer products market currently has more than 1,000 nanomaterial-containing products including makeup, sunscreen, food storage products, appliances, clothing, electronics, computers, sporting goods, and coatings. As more nanomaterials are introduced into the workplace and nano-enabled products enter the market, it is essential that producers and users of engineered nanomaterials ensure a safe and healthy work environment..
Current Strategies for Engineering Controls in Nanomaterial Production and Downstream Handling Processes Adobe PDF file [PDF – 4.91 mb]
http://www.cdc.gov/niosh/docs/2014-102/pdfs/2014-102.pdf
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Canada. Health and safety issues in the aging workforce, Oct 22, 2013 . Slides
12/11/13 -Canada. Health and safety issues in the aging workforce, Oct 22, 2013 . Slides Report interessante per una vision aggiornata delle politiche per utilizzare le residual capabilitie degli anziani. The population is aging in Canada and in the rest of the world. Death rates continue to fall and, as a result, life expectancy is increasing. Moreover, fertility rates are low in Western countries—where they are below replacement—and falling elsewhere in the world. These two phenomena are leading to a change in the age structure of the population, with projections forecasting that the proportion of the population over 65 will rise substantially. Concerns about the viability of social programs have prompted governments to encourage workers to remain in the workforce. What will persuade older workers to stay in employment? What needs to be done to ensure they remain healthy and productive? This talk examines these issues. The health effects of normal aging are reviewed, as well as the implications for health and safety. Some possible ways to manage the aging workforce are discussed. Finally, questions that need to be answered are outlined, and methodological challenges for epidemiological studies are described.
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4087&Itemid=2
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Segundos Catastroficos – Explosion en el Mar del Norte Piper Alpha 1988 . Video
Segundos Catastroficos – Explosion en el Mar del Norte Piper Alpha 1988 . Video
Alejada 206 km de la costa de Escocia está la plataforma petrolera Piper Alpha en el Mar del Norte. Es una de muchas que proporcionan petróleo y gas al Reino Unido. Pero en una noche de 1988, Piper Alpha explota y se hunde matando a 167 hombres. Es el peor desastre offshore” de la historia. Examina que causó las explosiones con solo testimonios y fotos del siniestro.
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4086&Itemid=2
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CSB Safety Video: Anatomy of a Disaster
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4085&Itemid=2
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Alcune considerazioni generali circa la “nano-etica”
André JC, Frochot C, Nicolas L, Tomei F
Autori [Indice]
André JC1,2, Frochot C1, Nicolas L2, Tomei F3
1 LRGP-UMR7274 CNRS-UdL 1, rue Grandville F-54000 Nancy, France
2 INSIS-CNRS 3, rue Michel Ange F-75016 Paris, France
3 Dipartimento di Anatomia, Istologia, Medicina Legale e Ortopedia, Unità di Medicina del Lavoro, “Sapienza” Università di Roma
Citation: Andrè JC, Frochot C, Nicolas L, Tomei F. Some general considerations on “nano-ethics”. Prevent Res 2013; 3 (4): 253-262. Available from:
http://www.preventionandresearch.com/.doi: 10.7362/2240-2594.136.2013
doi:10.7362/2240-2594.136.2013
Parole chiave: nanotecnologie, rischi per la salute, etica, standardizzazione
Abstract [Indice]
L’area emergente delle nanotecnologie forse offre valide promesse per il futuro grazie alla sua attenzione sulla progettazione preventiva. Per guadagnare consensi, tuttavia, è importante che la ricerca sulla sostenibilità dei materiali sia finanziata a livelli sufficientemente importanti tali da identificare precocemente i pericoli, e che i possibili sistemi di regolamentazione responsabili forniscano incentivi per l’adozione di materiali più sicuri e durevoli per il ciclo di vita dei materiali e dei sistemi. Il concetto di protezione della salute e l’integrità umana è ormai accettato da tutti. Le regole con cui la società cerca di raggiungere questo obiettivo umanitario sono relativi a una determinata situazione culturale spazio-tempo specifica. Il rapporto tra l’individuo e l’intera società umana non è solo una condizione di vita in comune; esso è intimamente legato alle norme sociali che sono discusse in questo saggio. Sarà per questo motivo, per ragioni etiche, che gli autori propongono di “inventare” una standardizzazione “preventiva”, progressiva ormai accettata da parte del “villaggio globale”, al fine di evitare nano-errori?
Autore di riferimento [Indice]
Jean-Claude Andrè
INSIS-CNRS, 3 rue Michel Ange F75016 Paris – France
LRGP UPR 3349 CNRS – University of Lorraine – 1, rue Grandville F54000 Nancy – France
e-mail: info@preventionandresearch.com
vai alla fonte PREVENTIONANDRESEARCH
http://www.preventionandresearch.com/alcune-considerazioni-generali-circa-la-nano-etica.html
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Serum TCDD and TEQ concentrations among Seveso women, 20 years after the explosion
Marcella Warner, Paolo Mocarelli, Paolo Brambilla, Amelia Wesselink, Don G Patterson, Wayman E Turner and Brenda Eskenazi
Abstract
The Seveso Women’s Health Study (SWHS) is a historical cohort study of the female population residing near Seveso, Italy, on 10 July 1976, when a chemical explosion resulted in the highest known residential exposure to 2,3,7,8-tetrachlorodibenzo-p-dioxin (TCDD). Individual TCDD concentration was measured in serum collected near the time of the explosion, and in 1996, we collected adequate blood for TCDD and total dioxin toxic equivalent (TEQ) measurement.
Polychlorinated dibenzo-p-dioxins, dibenzofurans, and biphenyls were measured in 1996 serum for a sample (n=225, 23%) of the SWHS cohort and WHO 2005 TEQs were calculated. We examined characteristics that predict 1996 TCDD concentrations and estimated TCDD elimination half-life over the 20-year period since the explosion.
Median lipid-adjusted TCDD and total TEQ concentrations in 1996 serum were 7.3 and 26.2 p.p.t., respectively. Initial 1976 TCDD and age at explosion were the strongest predictors of 1996 TCDD. The TCDD elimination half-life was 7.1 years for women older than 10 years in 1976, but was shorter in those who were younger. Twenty years after the explosion, TCDD concentrations in this SWHS sample, the majority of who were children in 1976, remain elevated relative to background. These data add to the limited data available on TCDD elimination half-life in children.
segue su fonte nature.com
Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology , (23 October 2013) |
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4083&Itemid=2
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05/11/13 – Edilizia: problemi nei cantieri, decreto del fare e modelli semplificati
Le differenze tra quanto contenuto nei PSC e quanto effettivamente realizzato, la necessità di documenti snelli, le anticipazioni sui futuri modelli semplificati: la seconda parte dell’intervista a Giuseppe Piegari del Ministero del Lavoro.
segue su fonte puntosicuro.it
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E’ LA “SICUREZZA” SUL LAVORO CHE NON CONOSCE CRISI?
La sicurezza sul lavoro non conosce crisi. Con questo titolo l’Ufficio stampa di Ambiente Lavoro ha salutato la chiusura della rassegna specializzata per la prevenzione tenutasi a Bologna nei giorni scorsi. Un titolo che voleva celebrare il grande successo di pubblico che la manifestazione ha riscontrato: 14 mila visitatori nei 3 giorni di fiera e 8.434 professionisti che hanno partecipato a 185 incontri.
Ma al di là dei toni trionfalistici la realtà è un’altra.
No crediti? Ahi ahi ahi ….
Non è vero che la sicurezza non conosce crisi perché è l’insicurezza sul lavoro che non conosce crisi.
segue sul Blog MUGLIALAFURIA
http://muglialafuria.blogspot.it/2013/10/e-la-sicurezza-sul-lavoro-che-non.html
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04/11/13 – Padova, inchiesta su presenza di amianto su navi Marina militare, 14 indagati
PADOVA, 1 NOVEMBRE 2013- Sono 14 tra comandanti e direttori gli indagati per le morti di decine di marinai a causa dell’amianto. L’inchiesta, aperta nel 2005, aveva già nel marzo del 2012 aveva assolto i generali coinvolti.
Le indagini sono state avviate otto anni fa ed hanno portato alla luce almeno 300 casi di marinai morti per mesotelioma pleurico (il tumore che nasce dalle cellule del mesotelio, uno strato cellulare che avvolge le grandi cavità del nostro corpo; il tumore che attacca tali cellule si definisce per l’appunto mesotelioma e può svilupparsi in quattro zone del corpo: torace, addome, nelle cavità intorno al cuore e sulla membrana che riveste i testicoli). I marinai deceduti con ogni probabilità non sapevano di essere stati esposti all’amianto.
segue su fonte infooggi.it
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Correlazione tra nichel urinario e valori di fsh plasmatico in lavoratori outdoor esposti occupazionalmente a stressor urbani.
De Sio S1, Casale T1, Rosati MV1, Caciari T1, Gioffrè PA1, Scala B1, Nardone N1, Suppi A1, Loreti B1, Sancini A1, Tomei G2, Tomei F1.
1 Dipartimento di Anatomia, Istologia, Medicina Legale e Ortopedia, Unità di Medicina del Lavoro, “Sapienza” Università di Roma
2 Dipartimento di Neurologia e Psichiatria, “Sapienza” Università di Roma
Parole chiave: salute ambientale, lavoratori outdoot, FSH, nichel urinario, monitoraggio biologico.
Abstract [Indice]
Introduzione: Vi è una crescente preoccupazione per gli effetti negativi dell’inquinamento atmosferico sulla salute delle popolazioni esposte, in particolare per gli effetti che inducono disturbi endocrini. Le particelle di scarico, in particolare, hanno proprietà di interferente endocrino sia per gli estrogeni che per gli androgeni, e possono avere un potenziale impatto negativo sulla funzione riproduttiva maschile e femminile.
Studi clinici su questo argomento associano l’esposizione al Ni ad un aumentato rischio di tossicità per la prostata, infertilità e tossicità testicolare.
Obiettivi: Scopo dello studio è quello di valutare la relazione tra l’esposizione professionale a nichel (Ni) presente nell’aria e alterazioni dell’FSH plasmatico, in lavoratori della Polizia Municipale con diverse mansioni outdoor.
Metodi: 359 soggetti di sesso maschile sono stati coinvolti nello studio e suddivisi in base al lavoro, l’età, l’anzianità lavorativa e l’abitudine al fumo di sigaretta. Sono stati effettuati dosaggi di Ni presente nell’aria, di Ni ed FSH urinari e plasmatici.
Risultati: E’ stata mostrata una correlazione positiva tra i valori di Ni ed FSH urinari e plasmatici sia sul campione totale, che per tutte le sottoclassi. Questi risultati sono stati confermati dall’analisi di regressione lineare multipla, che indica il Ni come unica variabile significativa che può contribuire alle alterazioni FSH.
segue su fonte Preventionandresearch.com
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da twitter
diario prevenzione @dprevenzione
Amianto, Olivetti sapeva dagli anni Ottanta. E l’inchiesta si allarga http://www.ecoblog.it/post/116341/amianto-olivetti-sapeva-dagli-anni-ottanta-e-linchiesta-si-allarga … via @ecoblogit
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Un’indagine di Elena Marisol Brandolini
Licenziamento killer
È un focus-group quello realizzato dall’autrice che in “Morire di non lavoro” indaga gli effetti della disoccupazione sulla salute mentale in Italia e in Spagna. Essere espulsi dal processo produttivo e quindi sociale induce al suicidio. Solo l’associazionismo solidale riesce a mitigare la solitudine dei disoccupati
Ve lo ricordate voi l’Ufficio di Collocamento? Io lo vidi solo un paio di volte quando a diciotto anni feci le pratiche per ottenere il libretto di lavoro. Ci passai di sfuggita ma negli anni ne ho conservato un distratto ricordo, mi ero fatta una certa idea. Per esempio, mi ero fatta l’idea che alle brutte, ma proprio alle male parate, l’Ufficio di Collocamento si occupava di “collocarti”, per dire. Avanti veloce di qualche lustro, scopro che l’Ufficio di Collocamento si chiama adesso Centro per l’Impiego, ma questo è solo uno dei piccoli e grandi cambiamenti intervenuti in mia assenza. Per esempio, ora c’è il Patto di Servizio, che da quel che ho capito implica che il Cpi debba metterti a disposizione formazione, orientamento al lavoro, aiuto nella stesura del Cv, preparazione a sostenere i colloqui, ma in definitiva il lavoro te lo devi trovare da solo
http://www.succedeoggi.it/2013/11/licenziamento-killer/
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14.48 19/11/2013
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