newsletter diario prevenzione 10 aprile 2013 vol.n° 69


newsletter diario prevenzione

http://www.diario-prevenzione.it

10 aprile 2013   vol.n°  69

notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa

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FLUSSI DI NOTIZIE SU SALUTE E SICUREZZA NEL LAVORO

In queste settimane abbiamo cercato di capire quanto abbia inciso la crisi nelle attività di prevenzione in particolare per quanto riguarda i temi della salute e della sicurezza nel lavoro.

E’ovvio che con la chiusura di migliaia di piccole imprese il volume delle attività di prevenzione sia fisiologicamente diminuito. Nella scala delle priorità la tematica salute e sicurezza nel lavoro pare essere scivolata in basso, la fame di lavoro e di occupazione è ora la priorità in assoluto più presente nelle conversazioni, nei pensieri di una moltitudine di persone, ragazzi e ragazze, persone di tutte le età che stanno vivendo le ansie e le insicurezze di quest’epoca.

Questi stati d’animo coinvolgono sia le persone che non hanno un’occupazione sia coloro che per il momento ce l’hanno ma temono di perderlo.

Il bisogno immediato di avere un lavoro, di essere occupati, di realizzare un salario prevale sul desiderio di potere lavorare in qualità, di essere impegnati in un lavoro regolare, sicuro e di qualità. Questa condizione riguarda una moltitudine di persone impegnate nella frenetica ricerca di frammenti di lavoro quale che ne sia la qualità.

Il monitoraggio che facciamo, con motori di ricerca programmati con parole chiave mirate alla salute e sicurezza sul lavoro, ogni settimana, sui flussi di notizie che circolano in rete,  ci conferma che  da alcuni mesi è in atto  un drastico calo delle iniziative, delle pubblicazioni in materia di prevenzione, salute e sicurezza sul lavoro.

I tagli lineari e trasversali nella pubblica amministrazione  hanno ridotto le iniziative promosse dalle istituzioni pubbliche sui temi più generali del lavoro e sulla qualità del lavoro, solo in alcuni casi si registra una maggiore selezione delle iniziative, questo avrebbe potuto essere un fatto positivo se si fossero mantenuti fondi di ricerca decenti.

Ciò che appare più grave, in questa fase, è  proprio la drastica diminuzione dei rapporti di ricerca in materia di condizioni di lavoro, di innovazioni per rendere il lavoro più sicuro, la scomparsa di rapporti su esperienze di soluzioni di problemi riguardanti il benessere organizzativo.

In poche parole non si studia quasi più il lavoro, non si ricercano più le modalità per rendere il lavoro meno gravoso e più produttivo e più sicuro.

Non siamo nostalgici del vecchio ISPESL, però dobbiamo dire che il Rapporto annuale delle ricerche di qualche anno fa dell’ISPESL era una miniera d’oro rispetto al vuoto spinto, al silenzio,  della funzione di ricerca “affogata” all’interno di INAIL ….

Come insegnava un autorevole maestro,il Prof.Antonio Grieco:  senza ricerca non c’è innovazione, non c’è sviluppo, non si risolvono i problemi per realizzare  un lavoro regolare e sicuro che produca autostima e ricchezza  per le imprese e per i lavoratori …

E’ da questa condizione di stallo che bisogna uscire rapidamente. In altri paesi europei, come la Francia, nonostante la crisi, le università e le istituzioni come INRS continuano, sia pure tra molte difficoltà, a promuovere ricerche sul lavoro e sulle modalità organizzative per migliorare qualità e condizioni di vita… (1)

Occorre uscire da questa fredda primavera, ove prevalgono l’indecisione e un populismo infantile e inconcludente,  con la proposta  un progetto di rivitalizzazione delle forze produttive, con un rafforzamento delle potenzialità di conoscenza e creative di questo paese che ancora esistono:  si può fare.

editor

(1) Francia- INRS – Come integrare la valutazione dei rischi psicosociali nel documento unico.
L’esperienza francese nella gestione dei rischi psicosociali. vedi notizia completa più avanti

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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE
SICUREZZA LAVORO

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Francia- INRS – Come integrare la valutazione dei rischi psicosociali nel documento unico.
L’esperienza francese nella gestione dei rischi psicosociali.

Comment intégrer les RPS au document unique ?

Pubblicato: aprile , 2013, 12:00am CEST

Chaque entreprise a l’obligation de rédiger un document unique (DU) afin de formaliser l’évaluation de l’ensemble des risques professionnels. Elle doit également préciser un plan d’actions et les moyens à mettre en œuvre. L’évaluation des risques psychosociaux (RPS) peut parfois s’avérer complexe. L’INRS publie deux nouvelles brochures pour aider les entreprises à intégrer ces risques dans leur DU. La première, intitulée « Risques psychosociaux et document unique : vos questions, nos réponses », propose de répondre aux interrogations les plus courantes sur le sujet. La seconde, « Évaluer les facteurs de risques psychosociaux : l’outil RPS-DU », est un guide méthodologique qui permet à l’entreprise de repérer les RPS et de les évaluer.
En savoir plus
Risques psychosociaux et document unique : vos questions, nos réponses
Évaluer les facteurs de risques psychosociaux : l’outil RPS-DU

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3806&Itemid=2

http://www.inrs.fr/accueil/footer/presse/cp-RPS-document-unique.html

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09/04/13 – AMIANTO, UNA STRATEGIA NAZIONALE PER FRONTEGGIARE L’EMERGENZA

Presentato nella città-simbolo di Casale Monferrato il piano elaborato dai ministeri della Salute, dell’Ambiente e del Lavoro per la lotta alla fibra killer, che a più di vent’anni dalla messa al bando continua a rappresentare una grave minaccia. Balduzzi: “Risposta operativa a una vicenda sulla quale era sceso l’oblio”

CASALE MONFERRATO – A più di vent’anni dalla messa al bando dell’amianto, in Italia sono ancora presenti diversi milioni di tonnellate di beni e materiali che lo contengono e il picco di casi per il principale tumore causato dall’esposizione alla fibra killer, il mesotelioma maligno pleurico, è atteso entro il 2020 o 2025 con 800-1.000 morti l’anno tra gli uomini, mentre mancano o sono imprecise le stime relative alle donne, agli altri organi colpiti dal mesotelioma e alle altre malattie causate dall’amianto.

“Necessaria una svolta”. A ricordare i dati più drammatici dell’emergenza amianto è il piano nazionale elaborato dai ministeri della Salute, dell’Ambiente e del Lavoro, che oggi è stato presentato ufficialmente a Casale Monferrato, la città della provincia di Alessandria teatro del caso Eternit. “Negli ultimi decenni non si sono fatti molti passi avanti nella lotta alle malattie asbesto-correlate e occorre una svolta – ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi – Ma per arrivare al risultato bisogna far lavorare insieme tutti coloro che sono competenti in materia, naturalmente non solo a livello nazionale ma anche internazionale, attraverso più approfondite ricerche di prospettiva sia per quanto riguarda la diagnosi, sia per quanto riguarda la terapia”.

segue su salastampa.inail.it

http://salastampa.inail.it/internet/salastampa/SalastampaContent/PeriGiornalisti/news/p/dettaglioNews/index.html?wlpnewPage_contentDataFile=UCM_077756&_windowLabel=newPage&dDocName=UCM_077756

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THE WORLD DAY FOR SAFETY AND HEALTH AT WORK IN 2013 FOCUSES ON THE PREVENTION OF OCCUPATIONAL DISEASES

Worldwide, occupational diseases continue to be the leading cause of work-related deaths. According to ILO estimates, out of 2.34 million occupational fatalities every year, only 321,000 are due to accidents. The remaining 2.02 million deaths are caused by various types of work-related diseases, which correspond to a daily average of more than 5,500 deaths. This is an unacceptable Decent Work deficit.

segue su ILO.ORG

http://www.ilo.org/safework/events/meetings/WCMS_204594/lang–en/index.htm

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09/04/13 – L’INPS AI MEDICI: TAGLIATE I GIORNI DI MALATTIA

Circolare per ridurre del 3% le assenze dei lavoratori.
Visite fiscali più rigide: rivolta dei medici di famiglia

Una visita dal medico (Fotogramma)Una visita dal medico (Fotogramma)
ROMA – È l’epoca dei tagli, d’accordo. Ma, per risparmiare, le forbici della crisi fanno rotta anche sui giorni di malattia dei lavoratori. Quest’anno i permessi devono essere ridotti del 3% rispetto al 2012, dice una circolare dell’Inps. E per raggiungere questo obiettivo il modo è semplice: le visite fiscali devono essere più fiscali. Il documento dell’Istituto nazionale di previdenza è del 16 gennaio scorso, serve per la «programmazione e il budget delle strutture territoriali nel 2013». Una lista degli obiettivi fissati per quest’anno. Si parla di tante cose in quelle 34 pagine, anche di «miglioramento dell’economicità delle visite di controllo», cioè le visite fiscali. E come si migliora questa economicità? Con «l’incremento del 3% degli importi recuperati per effetto della riduzione della prognosi». Riduzione della prognosi, cioè meno giorni di malattia: il nodo è proprio questo.

Le visite fiscali servono a controllare che il certificato firmato dal medico di famiglia non sia troppo generoso o addirittura falso. Il medico fiscale può ridurre o addirittura cancellare il permesso dal lavoro se il malato (e il certificato) sono immaginari. Non capita spesso ma a volte sì. E quando capita l’Inps risparmia: dal quarto giorno di malattia in poi è proprio l’istituto di previdenza a pagare stipendio e contributi al posto del datore di lavoro. Cancellare qualche giorno di permesso, quindi, vuol dire per l’Inps limare una voce di spesa che vale ogni anno 2 miliardi di euro. La metà di quello che ci è costata l’Imu sulla prima casa, tanto per pesare all’ingrosso la questione. Giusto che l’Inps voglia risparmiare, anche perché lo farebbe sulla pelle dei furbetti del certificato. Ma è giusto pure fissare quell’obiettivo prima delle visite di controllo, un 3% a prescindere, come fosse il rapporto deficit Pil secondo Bruxelles o le spese da ridurre a insindacabile giudizio del ragioniere d’azienda?

segue su corriere.it

http://www.corriere.it/salute/13_aprile_08/inps-ai-medici-tagliate-giorni-di-malattia-salvia_ddb72282-a01e-11e2-b85a-0540f7c490c5.shtml

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08/04/13 – BALDUZZI: AMIANTO EMERGENZA NAZIONALE

Al via la presentazione del Piano per contrastare la fibra killer. In allegato il documento integrale e la fotogallery del convegno

“Abbiamo risollevato la questione dei danni dell’amianto da un certo oblio, mentre dobbiamo tenere sempre alta l’attenzione per vincere una battaglia molto difficile come quella della ricerca”. Lo ha detto il ministro della Salute, Renato Balduzzi, introducendo questa mattina l’incontro di presentazione del Piano nazionale amianto, a Casale.
“Negli ultimi vent’anni – ha detto Balduzzi – non erano stati fatti molti passi avanti e abbiamo voluto dare una svolta, consentendo a tutti gli specialisti, non solo a livello nazionale, di lavorare insieme. Per questo abbiamo posto il problema a livello europeo e l’Italia è diventata il punto di riferimento del cammino europeo su questi temi, avendo avuto il mandato di organizzare la rete europea dei centri nazionali di riferimento per quanto riguarda la cura e la ricerca sul mesotelioma pleurico”.
Il ministro ha anche messo in evidenza la “disinformazione” che “nel mondo” sta ancora caratterizzando il tema, specificando che “tutto l’amianto è considerato dalla comunità scientifica internazionale come pericoloso” e che “non esistono un amianto ‘buono’ e uno ‘cattivo'”.

“Abbiamo coinvolto l’Agenzia internazionale di ricerca sul cancro di Lione e l’Organizzazione mondiale della Sanità – ha concluso Balduzzi – perché non dobbiamo farci strumentalizzare”.

Il Piano nazionale amianto è diviso in tre macroaree che riguardano tutela della salute, tutela ambientale, sicurezza del lavoro e tutela previdenziale.

In particolare i settori di intervento della macroarea tutela della salute hanno come obiettivi quello di migliorare la conoscenza epidemiologica dei fenomeni e delle loro dimensione sul territorio nazionale, anche coinvolgendo gli altri Paesi dell’Unione europea. Altri obiettivi sono quelli di migliorare la qualità di valutazione del rischio e la sorveglianza sanitaria, quello di migliorare la conoscenza della suscettibilità individuale alle diverse patologie asbestosi correlate e le capacità di diagnosi precoce anche con la costituzione di banche di campioni biologici e l’identificazione di marcatori biologici di diagnosi precoce, mettendo sempre in rete le risorse scientifiche disponibili nei diversi stati membri. Il piano, in questo settore, prevede inoltre, l’attivazione di percorsi di cura e riabilitazione anche mirati al sostegno psicologico.

fonte LASTAMPA.IT

http://edizioni.lastampa.it/alessandria/articolo/lstp/39378/

IL PIANO AMIANTO DOCUMENTO INTEGRALE

Fai clic per accedere a amianto.pdf

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Ringraziamo la Dott. Annamaria Bacchin di Vega Engineering di Mestre per il lavoro d’informazione che provvediamo a fare conoscere ai lettori di diario prevenzione. editor

IL LAVORO IN QUOTA CONTINUA AD UCCIDERE. UN’ALTRA VITTIMA IN VENETO. ERA IL CUSTODE DEL CAMPO DI RUGBY DEL BENETTON TREVISO.
PER LIMITARE IL NUMERO DELLE TRAGEDIE SERVONO PIÙ FORMAZIONE E CONTROLLI.
Intervento dell’ingegner Mauro Rossato – Presidente dell’Osservatorio sulla Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre

Aveva 58 anni ed è morto a causa del rovesciamento della cesta posizionata su una gru sulla quale stava operando all’interno dello stadio di rugby di Monigo in provincia di Treviso. Stando alla ricostruzione della polizia, sarebbe caduto da un’altezza di alcuni metri. Questa la tragica fine del custode dello stadio del Benetton Treviso, Vinicio Artuso, che ha perso la vita mercoledì pomeriggio. Un’altra esistenza spezzata sul lavoro che si aggiunge alle 74 rilevate in Italia nei primi tre mesi del 2013 dal nostro Osservatorio. Cinque le vittime registrate in Veneto da gennaio a marzo di quest’anno, che risulta tra le regioni più colpite dal dramma dopo l ’Emilia Romagna, la Lombardia, il Piemonte, la Sicilia e la Calabria.

Una drammatica realtà che nel nostro Paese, purtroppo, è una sconfortante quotidianità. E’ una narrazione continua di morti ed è anche una costante allusione – più o meno esplicita – alle gravi lacune nell’ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Ma quel che più inquieta e fa inorridire è il disinteresse che regna sovrano in alcuni cantieri o altri luoghi di lavoro dove c’è chi rischia la vita quotidianamente svolgendo la propria attività professionale.
Il problema della prevenzione è gravissimo nel nostro Paese, specialmente quando si tratta di misure preventive da adottare nei lavori in quota; perché non devono mai essere sottovalutate, neppure quando si tratta di attività svolte ad altezze contenute. Anzi, spesso, queste sono le situazioni che risultano più critiche da svolgere in sicurezza, complice proprio la sottovalutazione del rischio.

>>> segue su

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3804&Itemid=53

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SPERIMENTAZIONE FORMAZIONE SALUTE E SICUREZZA NEL LAVORO IN MODALITA’ E-LEARNING: OCCORRE  EVITARE LE PATACCHE…

In questa settimana vogliamo affrontare un tema molto rilevante: la formazione in materia di salute e sicurezza dopo l’Accordo Stato Regioni.

L’accordo Stato-Regioni in tema di salute e sicurezza dei lavoratori del 21 dicembre 2011 ha incrementato il numero di ore nei corsi di formazione obbligatoria  che devono essere  programmati per i  lavoratori.

Il numero di ore si differenzia per il ruolo svolto in azienda e in riferimento al profilo di rischio cui i lavoratori stessi sono esposti.

Le aziende italiane dovranno predisporre  un programma formativo adeguato che sia conforme  alle prescrizioni previste  dalla legge.

Per molte  imprese si registreranno delle difficoltà  derivanti dal numero dei dipendenti da sottoporre a formazione e dalla loro dislocazione sul territorio  e talvolta occupati in unità produttive dislocate all’estero.

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07/04/13 – TROPPE DISTRAZIONI CAUSA DI ERRORI IN OSPEDALE

Molti incidenti ospedalieri sono determinati da errori causati da distrazioni che, a loro volta, possono essere dovute a stimoli interni o esterni, quali interruzioni (spesso telefonate, sempre più frequenti con la diffusione degli smartphone, ma anche semplici “chiacchiere” tra colleghi) o uso di sistemi di informatica medica.

Sono dati contenuti nel rapporto di Michelle Fil, analista dell’Autorità per la sicurezza del paziente della Pennsylvania, secondo cui, tra gli incidenti ospedalieri segnalati nello stato Usa tra il 2010 e il 2011, più di 1.000 erano per l’appunto dovuti a errori causati da distrazioni o interruzioni. Nella maggior parte dei casi, tali incidenti non hanno comportato danni ai pazienti, ma in 13 occasioni si sono determinate lesioni temporanee o permanenti. Nel 60% si è trattato di errori di somministrazione dei farmaci e nel 28% di errori chirurgici o di imaging, come l’esame di un sito anatomico sbagliato.

«Alti livelli di distrazione nelle strutture sanitarie rappresentano una minaccia costante per la sicurezza del paziente e le nuove tecnologie hanno aumentato il numero e il tipo di distrazioni che si verificano nel setting ospedaliero» scrive Feil, ricordando che «la definizione di “distrazione” è quella di “dirigere l’attenzione verso direzioni o oggetti diversi allo stesso tempo” e ciò è particolarmente dannoso per il funzionamento umano in situazioni che richiedono un trattamento cognitivo di grandi quantità di informazioni complesse e in rapida trasformazione, tipiche degli ambienti sanitari».

Quali contromisure? Nella ricerca vengono proposte alcune soluzioni, tra le quali educare i medici circa la distrazione e il suo potenziale effetto negativo sulla sicurezza del paziente, evitare la comunicazione di informazioni irrilevanti, quando possibile, ma soprattutto quando si eseguono attività di alto impegno cognitivo, e predisporre procedure di routine che non prevedano interruzioni nell’attività professionale e predispongano metodi di inoltro di chiamate ai colleghi da parte del personale.
Feil M. Distractions and their impact on patient safety. Pa Paziente Saf Advis, 2013;10(1):1-10 (Doctornews 28/3/2013)

Autore : a cura del Dott. Mariano Innocenzi

fonte preventionandresearch.it

http://www.preventionandresearch.com/fatti-e-sentenze-06-04-2013.html

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07/04/13 – LA CARTA DI TORONTO AL CORSO GIROLAMO MERCURIALE. BOLOGNA, 9 E 10 APRILE

BOLOGNA
9-10 Aprile 2013
ZANHOTEL EUROPA
Via Boldrini,
11

http://www.dors.it/pag.php?idcm=4899

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COMUNICATO STAMPA

Rigassificatore Trieste: I PRIMI RISULTATI DELL’AZIONE PARLAMENTARE DI SEL

L’azione parlamentare promossa dall’On Serena Pellegrino (SEL), basata sul contributo di alcuni Professori del Tavolo Tecnico Rigassificatori Trieste, ha dato i suoi frutti.

Il Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, ha sospeso la valutazione di impatto ambientale (Via) per 180 giorni e ha chiesto di individuare un nuovo sito per il rigassificatore.

Per la prima volta dall’elezione del nuovo parlamento le due azioni, ferme e concrete (una mozione e un’interpellanza), promosse da Sinistra Ecologia Libertà con il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle, hanno messo a nudo le problematiche del rigassificatore di Trieste.

Ora rimane da verificare se un simile rigassificatore sia davvero necessario a Trieste e chiederemo al futuro governo un piano energetico nazionale che  faccia il punto sulle vere necessità energetiche del Paese.

Serena Pellegrino
Deputata del Friuli Venezia Giulia per Sinistra Ecologia Libertà

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07/04/13 – SICUREZZA LAVORO: ENEL AVVIA A L’AQUILA “SAFETY COACHING 2013”

Enel avvia il progetto “Safety Coaching” 2013: la nuova edizione dell’iniziativa si rivolge a titolari e dipendenti di imprese appaltatrici che lavorano con Enel per l’attivita’ di taglio delle piante finalizzato a garantire il corretto funzionamento della rete elettrica di Lazio, Abruzzo e Molise.

L’obiettivo e’ fornire, grazie all’esperienza Enel, strumenti di miglioramento delle performance in termini di sicurezza e qualita’ del lavoro, oltre a consolidare e rendere maggiormente efficaci le interazioni tra azienda e imprese e ad accrescere negli imprenditori la consapevolezza di quanto sia importante la sicurezza sul lavoro.

L’evento si e’ svolto oggi presso la sede del Centro di Addestramento Enel dell’Aquila, alla presenza del sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e, per Enel Distribuzione, di Anna Brogi, Responsabile Qualita’, Sicurezza e Ambiente, Nicola Severino, Responsabile Unita’ Sicurezza e Ambiente, Gianluigi Fioriti, Responsabile Macro Area Centro e Alfonso Sturchio, Responsabile Lazio, Abruzzo e Molise.

Le attivita’ formative prevedono simulazioni sul campo delle principali attivita’ e successivi momenti di analisi e condivisione delle evidenze emerse attraverso un gruppo di esperti misto di Enel e Imprese.

L’incontro odierno ha rappresentato la chiusura ufficiale della edizione 2012, con la quale e’ stata completata la formazione di tutte le imprese che lavorano per Enel Distribuzione Lazio, Abruzzo e Molise, escluse quelle specializzate nel taglio piante.

L’iniziativa, avviata nel 2011 presso il Centro di Addestramento Operativo Enel dell’Aquila, vera e propria scuola di formazione dell’azienda elettrica, ha permesso nelle precedenti edizioni di formare oltre 500 lavoratori delle 22 imprese gia’ coinvolte, impegnate nelle attivita’ di costruzione e manutenzione degli impianti, delle linee elettriche e della pubblica illuminazione.

FONTE abruzzo24ore.it

http://www.abruzzo24ore.tv/news/Sicurezza-lavoro-Enel-avvia-a-L-Aquila-Safety-Coaching-2013/115729.htm

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Inégalités et conditions de travail : l'”épuisement du travail”

Philippe Askenazy

Les inégalités croissantes en Europe ne doivent pas seulement être analysées sous l’angle de la pression sur les revenus mais également en termes de détérioration des conditions de travail. La flexibilité, l’insatisfaction au travail et la perte d’autonomie sont des indicateurs de l'”épuisement” du modèle productif actuel, estime l’économiste français Philippe Askenazy.

Le professeur Askenazy était le troisième éminent universitaire à s’exprimer dans le cadre du cycle de l’ETUI consacré au thème “la crise et les inégalités”. Lors de sa présentation du 20 mars dernier, il a analysé la crise financière et économique à partir des conditions de travail dans les entreprises. De nombreuses données statistiques montrent que la détérioration des conditions de travail conduit à de nouvelles inégalités, observe Philippe Askenazy. L’économiste français interprète ces tendances comme la preuve que le modèle productif est à bout de souffle. Il qualifie ce phénomène d'”épuisement du travail”.

Son analyse repose principalement sur les données de l’enquête quinquennale sur les conditions de travail en Europe de la Fondation européenne pour l’amélioration des conditions de vie et de travail, installée à Dublin. Ces statistiques montrent que l’intensification du travail (moins d’autonomie, des délais de plus en plus serrés et la multiplication des problèmes de santé et de sécurité) a atteint un plafond. L’économiste estime qu’en dépit de réformes structurelles permanentes, il ne faut plus s’attendre à de nouveaux gains de productivité via le durcissement des conditions de travail. Ce processus de stagnation de la productivité s’est enclenché en 2004 et a encouragé les investisseurs à se détourner de l’économie réelle pour placer leur argent dans des produits financiers à risques.

“Nous sommes passés d’une simple intensification du travail à l’avilissement des travailleurs. Cela pose la question de la soutenabilité générale de nos modèles sociaux. Le travail est de plus en plus destructeur. Notre modèle productif est au bout du rouleau”, constate Askenazy. Il estime qu’un nouveau modèle productif centré sur un niveau élevé de qualité au travail est nécessaire, ce qui impliquerait de rompre la tendance aux salaires toujours plus bas, au travail peu qualifié et à l’abaissement de la qualité au travail.

Agnès Parent-Thirion, de la Fondation de Dublin, estime également que la qualité des conditions de travail “est un des moyens de promouvoir un nouveau modèle productif”. “L”épuisement du travail’ occasionne à chacun des coûts très élevés. Des alternatives sont possibles et elles existent déjà dans certains secteurs”, a-t-elle conclu.

Józef Niemiec, secrétaire général adjoint à la Confédération européenne des syndicats (CES), a dressé le bilan des actions menées par son organisation contre cet “épuisement du travail”. Il s’est montré très critique sur la réponse proposée par l’UE pour lutter contre la crise : “le coût du travail est la seule ‘variable d’ajustement’ défendue par les institutions européennes. Les autres aspects sont totalement négligés”, a-t-il déclaré. “Tous les éléments du cadre de protection de la qualité au travail sont connotés négativement quand il est question de croissance économique”, s’est insurgé Józef Niemiec.

En savoir plus :

Intervention de Philippe Askenazy : vidéo complète – courte interview
Présentation

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3798&Itemid=2

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La vecchia Europa fa il check-up

28 marzo 2013 – A 3 anni di distanza dal precedente, è stato pubblicato il rapporto 2012 dell’Oms Europa, The European health report 2012. Charting the way to well-being, un documento che rappresenta ormai un punto di riferimento sulla salute (e sul benessere, secondo l’accezione più ampia di salute auspicata dall’Oms) del vecchio continente. Come sottolinea nella prefazione Zsuzsanna Jakab, direttore della Regione europea dell’Oms, conoscere periodicamente e con un buon dettaglio lo stato di salute dei quasi 900 milioni di cittadini dell’Oms Europa consente ai decisori politici di impostare politiche sanitarie corrette per stabilire obiettivi strategici e priorità; di individuare i determinanti sociali, economici e ambientali di salute; di programmare a lungo termine un’agenda collaborativa, proiettando nel decennio futuro una serie di traguardi misurabili.

Il rapporto 2012

La peculiarità del rapporto 2012 sta nel fatto che, oltre a fare il punto sulla salute degli europei con una particolare attenzione alle situazioni di disuguaglianza, il documento guarda alle prospettive future ed è chiaramente orientato a disegnare uno scenario in grado di garantire a tutti i cittadini europei adeguati standard di salute. Leggi in proposito anche l’approfondimento “Una nuova Europa” a cura di Silvia Declich e Flavia Riccardo (reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss). Per ribadire questo preciso orientamento in avanti, alla ricerca della salute e del benessere è stata scelta l’immagine di copertina di un girasole, la cui crescita viene monitorata su una scala numerica.

l’articolo segue su epicentro

http://www.epicentro.iss.it/focus/globale/EuropeanHealthReport2012.asp

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E’ uscita “Inchiesta” gennaio-marzo 2013

Prima di presentare il sommario ricordiamo: ABBONATEVI E FATE ABBONARE PER IL 2013 AL TRIMESTRALE “INCHIESTA”  DEDALO BARI.  Fate abbonare il Comune in cui abitate, le scuole che conoscete, le biblioteche comunali, gli istituti e le biblioteche universitarie della vostra città, organizzazioni politiche e sindacali, associazioni e centri culturali, centri sociali, cooperative sociali, amici, insegnanti, operatori  sociali e culturali.
Sommario Inchiesta gennaio-marzo 2013.
La copertina è stata realizzata da Massimo Paganini dello Studio Massimo Paganini, S. Lazzaro di Savena (Bologna)

L’editoriale

Vittorio Capecchi: Pulcinella senza frontiere e il dopo elezioni

Le diagnosi

Tiziano Rinaldini :Sulla crisi della democrazia e della rappresentanza

Marco Revelli : Perché finale di partito

Bruno Giorgini: Le elezioni: caos o nuovo ordine?

Annaflavia Bianchi, Paolo Pini : Post elezioni: che fare? .. Evidente Mission (im)possible !!!

Andrea Bagni 😛 erché sarebbe una cosa rivoluzionaria parlare di un altro modo di essere uomini

Gli interventi

Gino Rubini: Il servizio sanitario nazionale e la crisi

Emilio Rebecchi : Un vecchio in ospedale: morire nel freddo

Roberto Musacchio: Il reddito e il lavoro

Stefania Scarponi: Il lavoro delle donne e le recenti riforme legislative

Riccardo Terzi: Pasolini e gli anni sessanta

Amina Crisma: Omaggio a Confucio in occasione del capodanno cinese

INDEX SEGUE

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3806&Itemid=2

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05/04/13 – BENESSERE LAVORATIVO IN UN CENTRO DI RIABILITAZIONE

Forcella L, Battisti U, Cortini M, Boscolo P

Autori   [Indice]

Forcella L1,2, Battisti U3, Cortini M2, Boscolo P1

1Dipartimento di Scienze Cliniche e Sperimentali, Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara
2Dipartimento di Scienze Psicologiche, Umanistiche e Territoriali, Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara
3INAIL, Regione Abruzzo

Citation: Forcella L, Battisti U, Cortini M, Boscolo P. Well-being at work in a center for rehabilitation. Prevent Res 2013; 3 (2): 60-69. Available from: http://www.preventionandresearch.com/

Parole chiave: benessere lavorativo, staff sanitario, stress lavorativo, riabilitazione

Abstract   [Indice]

Introduzione: Il benessere organizzativo in ambito socio-sanitario costituisce un tema di particolare interesse in quanto vi sono stretti rapporti tra la qualità dei processi organizzativi e quella dell’assistenza erogata. Studi eseguiti in paesi Europei, negli Stati Uniti ed in Asia hanno dimostrato che gli operatori in strutture sanitarie possono presentare insoddisfazione  lavorativa e “burnout” con abbandono anticipato della professione. Per questo motivo abbiamo condotto un’indagine sul personale di  una struttura riabilitativa Abruzzese che poteva essere soggetto a rischio di stress lavorativo.

SEGUE SU

http://www.preventionandresearch.com/benessere-lavorativo-in-un-centro-di-riabilitazione.html

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Strage Viareggio: 120 parti civili, da 3 giugno udienza nel vivo

04 Aprile 2013 – 17:52

(ASCA) – Lucca, 4 apr – Sono 120 le parti civili ammesse nell’udienza preliminare sulla Strage di Viareggio, che il prossimo 3 giugno entrera’ nel vivo.

Lo ha deciso il Gup di Lucca Alessandro Dal Torrione, che ha ammesso come parti civili tutti i soggetti che avevano presentato domanda tranne tre: il comitato dei familiari delle vittime ‘Il mondo che vorrei’, l’associazione dei ferrovieri ‘In marcia’, la compagnia di assicurazioni Axa.

Oltre a familiari delle vittime e soggetti colpiti direttamente dall’incidente, saranno parti civili gli enti locali (Comune di Viareggio, Provincia di Lucca, Regione Toscana), Cgil, Orsa, Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, Medicina democratica, Inail, Codacons.

Non sono al momento parti civili la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i ministeri dell’Ambiente, degli Interni e delle Infrastrutture, che pure figurano tra le parti offese. ”La Presidenza del Consiglio dei Ministri non ha ancora presentato la richiesta di costituzione parte civile nel procedimento sulla strage di Viareggio ma comunque e’ ben presente – spiega Gianni Cortigiani dell’Avvocatura dello Stato -. C’e’ una trattativa in corso con le assicurazioni, e’ stata fatta un’offerta sostanziosa e sara’ fatta una valutazione. Comunque c’e’ tempo per costituirsi parte civile fino al dibattimento. Pero’ lo Stato e’ ben presente in questo procedimento”.

”Tutto sommato – afferma Daniela Rombi, presidente del comitato ‘Il mondo che vorrei’ e madre di Emanuela, morta nel rogo di via Ponchielli – e’ andata bene. Il Comitato ‘Il mondo che vorrei’ e’ stato escluso perche’ si e’ costituito dopo la strage e lo sapevamo. Ma politicamente e’ una vittoria perche’ in quanto parti offese potremo presentare memorie in tutte le fasi del processo. Va bene cosi’.

L’importante e’ che le parti civili sono moltissime e che quella di oggi e’ una sconfitta per gli avvocati delle Ferrovie”. I legali di alcuni degli imputati, infatti, avevano chiesto che la costituzione parte civile fosse accordata solo a familiari di vittime e persone direttamente toccate dall’incidente.

Adesso l’udienza riprendera’ il prossimo 3 giugno, entrando nel vivo della discussione. L’obiettivo del Gup e’ quello di avviare un dibattito serrato, per chiudere prima della pausa estiva. Non e’ escluso, come spiega l’avvocato Tiziano Nicoletti, legale dei familiari di alcune vittime, che in quella occasione alcuni dei 32 imputati chiedano il rito abbreviato, una formula che prevede la riduzione di un terzo della pena.

Nell’ordinanza con cui ha motivato la decisione sulle parti civili, tra l’altro, il Gup ha scritto, riportando la richiesta di costituzione di molti RLS, che ”puo’ parlarsi in ipotesi di ”un rischio generalizzato per tutti i ferrovieri italiani (…) non circoscrivibile alla sola area geografica dove il disastro ha avuto luogo”. Nell’ordinanza il giudice rileva anche come l’incidente abbia provocato ”dolore” e ”sofferenze non ancora rimarginate”.

afe/mau/ss

fonte ASCA.IT

http://www.asca.it/news-Strage_Viareggio__120_parti_civili__da_3_giugno_udienza_nel_vivo-1264403-BRK.html

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CRESCONO LE FATTORIE SOCIALI. AMBIENTE, SOLIDARIETÀ ED ETICA GLI INGREDIENTI BASE

Secondo una recente indagine dell’Aiab (Associazione italiana per l’agricoltura biologica) nel triennio 2007-2010 l’incidenza nel settore agricolo, privato e cooperativo, delle realtà che praticano l’agricoltura sociale è passata dal 24,3% a circa il 33% del totale

segue su fonte ADN KRONOS

http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/World_in_Progress/Crescono-le-fattorie-sociali-Ambiente-solidarieta-ed-etica-gli-ingredienti-base_3247137418.html

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04/04/13  -TORINO: PROCESSO ETERNIT, LA DIFESA SI APPELLA A SENTENZA ENEL

Colpo di scena oggi, alla ripresa del processo Eternit nelle maxi aule del Palazzo di Giustizia subalpino, la difesa si affida a una sentenza della Corte d’appello di Torino per smontare, in tutto o in parte, la tesi dell’accusa. La sentenza in questione e’ quella che lo scorso novembre ha assolto tre dirigenti dell’Enel di Chivasso dall’imputazione di omicidio colposo per il decesso, dovuto al contatto con l’amianto, di alcuni lavoratori.

“I contenuti di quella sentenza – ha commentato il procuratore Raffaele Guariniello – ci sono noti e li abbiamo già in parte esposti nella requisitoria. La Corte torinese si era basata su una decisione della Cassazione risalente al 2010 ma ormai sconfessata da sei sentenze successive”.

FONTE TORINOOGGI.IT

http://www.torinoggi.it/cronaca/11675-torino-processo-eternit-la-difesa-si-appella-a-sentenza-enel.html

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SIGARETTE ELETTRONICHE, STOP AI MINORI: SALE A 18 ANNI IL LIMITE PER LA VENDITA

Il ministro della Salute ha firmato un’ordinanza che proibisce di vendere le apparecchiature che contengono nicotina ai giovanissimi.Richiesto all’Istituto Superiore di Sanità un parere in merito alla valutazione del rischio per la salute. Per i trasgressori sanzioni da 250 a 2.000 euro

>>> SEGUE SU FONTE REPUBBLICA.IT

http://www.repubblica.it/salute/2013/04/02/news/sigarette_elettroniche_vietate_a_minori-55809236/

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Rilascio di nichel: nuovo riferimento normativo per chi produce e vende oggetti di oreficeria e bigiotteria
Chi vende oggetti di oreficeria e bigiotteria da lunedì 1° aprile ha ufficialmente una nuova norma di riferimento per quanto riguarda i metodi di prova per la misurazione del rilascio di nichel.
Dal 1° aprile 2013 è entrata infatti in vigore la UNI EN 1811:2011 come norma armonizzata ai sensi del Regolamento REACH, il provvedimento comunitario che disciplina la registrazione, la valutazione, l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche.
Pensato con l’obiettivo di ridurre al minimo gli effetti nocivi sulla salute umana e sull’ambiente derivanti dall’utilizzo delle sostanze chimiche, il Regolamento (CE) N. 1907/2006, meglio conosciuto come REACH (Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals), ha riordinato la normativa comunitaria prevendendo, tra l’altro, precisi limiti di rilascio per diverse tipologie di sostanze.
In particolare l’allegato XVII, punto 27, fa riferimento al nichel (e ai suoi composti), prevedendone precise restrizioni nell’utilizzo. Esso non può infatti essere adoperato “in tutti gli oggetti metallici che vengono inseriti negli orecchi perforati e in altre parti perforate del corpo umano, a meno che il tasso di cessione” – il cosiddetto limite di migrazione – “sia inferiore a 0,2 ?g/cm2/settimana”. Inoltre non può essere utilizzato “in articoli destinati ad entrare in contatto diretto e prolungato con la pelle” (quali ad esempio orecchini, collane, bracciali e catenelle, braccialetti da caviglia, anelli, orologi da polso, cinturini, bottoni automatici ecc…) se il tasso di cessione è superiore a 0,5 ?/cm2/settimana.
La norma UNI EN 1811 pubblicata nell’aprile 2011, che è andata a sostituire – restringendone il campo di applicazione – la precedente edizione del 2008, specifica un metodo per simulare il rilascio di nichel, proprio al fine di determinare se gli articoli sottoposti al test sono conformi al sopra citato allegato XVII, punto 27 del regolamento REACH.
Citata come norma armonizzata, la norma UNI EN 1811:2011 entra ora ufficialmente in vigore.
A far data quindi dal 1° aprile 2013 – data in cui ai sensi del regolamento europeo la UNI EN 1811:2008 esce di scena per far posto alla nuova UNI EN 1811:2011 – tutti gli oggetti di oreficeria e bigiotteria che hanno “limiti di migrazione” superiori a quelli previsti non potranno più essere posti in vendita.
Queste restrizioni valgono non solo per gli oggetti prodotti dal 1° aprile, ma anche per le giacenze attualmente esistenti tanto presso i produttori quanto presso i commercianti.

Fonte: UNI

FONTE SICUREZZAONLINE.IT

http://www.sicurezzaonline.it/homep/infcro/infcro2013/infcro201304/infcro20130403.htm

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Stili di vita e salute.

Riportiamo da SNOP.IT questo articolo

Vedi documenti in allegato. Nella parte grandi temi troverete una prima scelta tra i tanti materiali e documenti disponibili sul tema “Stili di vita e salute “, al centro di tanti progetti lanciati dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità, colti e sviluppati da numerosi Dipartimenti di prevenzione e oggetto di quotidiani articolo sulla grande stampa. Sul nostro sito troverete il link http://www.epicentro.iss.it dove sono aggiornati tutti i progetti base ( PASSI, OKKIO alla salute, Guadagnare salute, etc). Sul sito SNOP vorremmo non ripetere le cose ma mettere alcuni documenti particolari su temi meno trattati. Iniziamo ad esempio da alcuni materiali emiliani sulla questione della mobilità amica, della utilità del camminare e degli incidenti stradali tratti anche dal recentissimo Convegno di Bologna “Muoversi a piedi, per una mobilità amica della salute e dell’ambiente “, un Decreto della Regione Lombardia ed un documento della Regione Lazio sulla questione “stili di vita in azienda “….tema nuovo della medicina del lavoro.

Campagna “Siamo tutti pedoni”

Aderite e fate aderire alla campagna “Siamo tutti pedoni”, organizzata dal Centro Antartide di Bologna ed a cui hanno gia’ aderito molte citta’ in diverse Regioni, l’iniziativa e’ coerente con lo spirito del Piano Nazionale di Prevenzione, per un ambiente di vita favorevole a stili di vita salutari e per la sicurezza degli utenti deboli della strada.

SEGUE SU

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3785&Itemid=2

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La création hâtive d’un compte personnel formation pourrait précipiter la formation dans le chaos

avr 08 2013

Thèmes: Emplois & compétences, Formation
En ce début avril 2013, l’assemblée nationale embrayant le pas aux partenaires sociaux a décidé de liquider le droit individuel à la formation (DIF)

Paris, 4 avril 2013 (AFP) – Le compte personnel de formation devra être mis en œuvre au plus tard début 2014, a décidé jeudi l’Assemblée nationale, qui a aussi adopté plusieurs amendements précisant les contours de ce dispositif. Les délais et les contours de ce dispositif négocié par les partenaires sociaux et prenant la suite du droit individuel à la formation (DIF), peu utilisé, ont été précisés par une série d’amendements émanant du gouvernement et des députés socialistes adoptés en début de soirée. Le compte personnel, réceptacle des droits détenus par le salarié au titre du DIF et utilisable pour une formation individuelle, sera comptabilisé en heures pour pouvoir être totalement transféré. Une concertation devra être engagée avant le 1er juillet 2013 entre l’État, les régions et les organisations syndicales et patronales sur la mise en œuvre du compte personnel de formation, prévoit l’un de ces amendements. Les droits liés à ce compte devront être entrés en vigueur au plus tard au 1er janvier 2014, ont aussi voté les députés.

http://www.miroirsocial.com/actualite/8557/la-creation-hative-d-un-compte-personnel-formation-pourrait-precipiter-la-formation-dans-le-chaos?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+MiroirSocialRss+%28Miroir+Social+RSS%29&.UWSH0z1Kafg.twitter

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newsletter diario prevenzione 27 marzo 2013 n° 68


newsletter diario prevenzione

www.diario-prevenzione.it

 

27 marzo –  2013   vol.n°  68

notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa

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LA SETTIMANA

In questa settimana vogliamo affrontare un tema molto rilevante: la formazione in materia di salute e sicurezza dopo l’Accordo Stato Regioni.

L’accordo Stato-Regioni in tema di salute e sicurezza dei lavoratori del 21 dicembre 2011 ha incrementato il numero di ore nei corsi di formazione obbligatoria  che devono essere  programmati per i  lavoratori.

Il numero di ore si differenzia per il ruolo svolto in azienda e in riferimento al profilo di rischio cui i lavoratori stessi sono esposti.

Le aziende italiane dovranno predisporre  un programma formativo adeguato che sia conforme  alle prescrizioni previste  dalla legge.

Per molte  imprese si registreranno delle difficoltà  derivanti dal numero dei dipendenti da sottoporre a formazione e dalla loro dislocazione sul territorio  e talvolta occupati in unità produttive dislocate all’estero.

Programmi di formazione ad hoc dovranno essere predisposti anche per i professionisti che in ambito aziendale ricoprono ruoli di responsabilità gestionale della sicurezza  (Consulenti, Coordinatori di cantiere, RSPP, etc.)   che devono frequentare periodicamente i corsi di formazione per l’aggiornamento obbligatorio.

Vi è poi una innovazione tecnologica, l’utilizzo appropriato di e-learning che potrà essere rivolto ad una platea larga di soggetti. Su questo aspetto ci soffermiamo perchè abbiamo gà registrato richieste deroghe e tentativi di utilizzo improprio di e-learning.

Si registrano sempre più spesso richieste da parte delle Agenzie formative  di integrare moduli basati su e-learning con strumentazioni come le VideoConferenze o più banalmente con conferenze via skype.

Il primo aspetto riguarda il fatto che le modalità e-learning non aggirano quanto previsto dall’articolo 37, comma 12 del dlgs 81/2008: la formazione va fatta in orario di lavoro e con oneri a carico del datore di lavoro. Il programma di fruizione dei corsi di e-learning va regolato con un accordo con le RSU sugli orari e sui luoghi dove verrà svolta la formazione.

il secondo aspetto riguarda la qualità della piattaforma che deve essere in grado di tracciare il percorso formativo e memorizzare i test di verifica dell’apprendimento e garantire in ogni fase  l’identità del discente . Occorre evitare il rischio che il dirigente che dovrebbe fare la formazione e-learning mandi alla consolle il giovane di studio al suo posto….  :-))

Le modalità di formazione tramite Aule virtuali debbono garantire la stessa affidabilità per quanto riguarda la tracciabilità delle azioni formative e l’identità dei discenti. Al di là degli aspetti tecno burocratici occorre dire che  mentre le tecnologie  hardware di supporto sono avanzatissime si registra una desolante povertà per quanto riguarda la ridisegnazione e adattamento dei contenuti dei moduli formativi ….. Questo è il vero problema per il quale occorrerà qualche tempo prima di arrivare a moduli con contenuto formativo efficace e consonante con la modalità e-learning .

Le  Associazioni datoriali hanno richiesto deroghe in alcune Regioni per estendere  in forma sperimentale la formazione tramite modalità e-learning ai lavoratori.

Gli organi competenti debbono vigilare affinchè non vengano spacciate come modalità e-learning  corsi di bassa qualità progettuale e di contenuto, occorrono linee guida molto precise e standard sulla qualità dei contenuti e sulle modalità operative con le quali vengono svolto questi corsi. Il peggiore nemico della diffusione delle modalità e-learning è lo spaccio di prodotti improvvisati su piattafome inadeguate, questo va evitato perchè le modalità e-learning e videoconferenza sono molto importanti per permettere al maggior numero di lavoratori e professionisti di accedere ad una formazione di qualità e tracciata.
La sperimentazione deve essere reale e fornire indicazioni per il miglioramento dei prodotti.

Il futuro per lavorare in sicurezza è l’apprendimento tramite simulazioni in 3D , facciamo in modo che la credibilità dell’utilizzo delle nuove tecnologie in campo formativo per la sicurezza dei lavoratori non venga compromesso dai venditori di patacche.

editor

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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE
SICUREZZA LAVORO

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A un certo punto…
Luisella Gilardi, DoRS

In questo mese sono state aggiunte tre nuove storie sul focus infortuni sul lavoro

La Storia numero 9: “Bastava uno sguardo.”
Descrive la storia di un infortunio avvenuto nel reparto per l’impaccatura e il confezionamento di laminati in ferro. L’operaio stava svolgendo alcuni lavori di manutenzione sull’impianto che era in stato di fermo. Il collega, credendo che le operazioni fossero terminate, ha riattivato l’impianto e le sacche mobili hanno schiacciato l’operaio contro quelle fisse.

La Storia numero 10: “L’ultimo giro di giostra”
Racconta di un infortunio avvenuto all’interno di un magazzino automatizzato di un’industria tessile. L’infortunato è salito su un carro semovente AGV che, avendo ricevuto un ordine si è messo in moto ed è passato in un punto del magazzino in cui vi era una trave ribassata. L’infortunato non l’ha vista perché era girato di spalle ed è rimasto schiacciato tra la trave e il carro semovente su cui era salito.

La Storia numero 11: “Lo raccolsero che ancora respirava”
Descrive l’infortunio accaduto ad un operaio che stava svolgendo alcune operazioni in un’azienda metalmeccanica.  Doveva installare un filtro per l’aspirazione dei fumi ma, durante il suo trasporto, le funi che lo ancoravano hanno ceduto e ne è rimasto schiacciato.

fonte DORS.IT

http://www.dors.it/pag.php?idcm=4902

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Studying permethrin exposure in flight attendants using a physiologically based pharmacokinetic model

Binnian Wei, Sastry S Isukapalli and Clifford P Weisel

Abstract

Assessment of potential health risks to flight attendants from exposure to pyrethroid insecticides, used for aircraft disinsection, is limited because of (a) lack of information on exposures to these insecticides, and (b) lack of tools for linking these exposures to biomarker data. We developed and evaluated a physiologically based pharmacokinetic (PBPK) model to assess the exposure of flight attendants to the pyrethroid insecticide permethrin attributable to aircraft disinsection. The permethrin PBPK model was developed by adapting previous models for pyrethroids, and was parameterized using currently available metabolic parameters for permethrin.

The human permethrin model was first evaluated with data from published human studies. Then, it was used to estimate urinary metabolite concentrations of permethrin in flight attendants who worked in aircrafts, which underwent residual and pre-flight spray treatments.

The human model was also applied to analyze the toxicokinetics following permethrin exposures attributable to other aircraft disinsection scenarios. Predicted levels of urinary 3-phenoxybenzoic acid (3-PBA), a metabolite of permethrin, following residual disinsection treatment were comparable to the measurements made for flight attendants. Simulations showed that the median contributions of the dermal, oral and inhalation routes to permethrin exposure in flight attendants were 83.5%, 16.1% and 0.4% under residual treatment scenario, respectively, and were 5.3%, 5.0% and 89.7% under pre-flight spray scenario, respectively. The PBPK model provides the capability to simulate the toxicokinetic profiles of permethrin, and can be used in the studies on human exposure to permethrin.

To read this article in full you may need to log in, make a payment or gain access through a site license (see right).

fonte  nature.com

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3780&Itemid=2

 

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26/03/13 – Sicurezza sul lavoro: da Confindustria Lecco le schede informative

LECCO – Il tema della salute e sicurezza sul lavoro è da sempre considerato da Confindustria Lecco come centrale per lo sviluppo delle imprese in termini di standard di qualità, organizzazione e competitività.

Per questi motivi la Commissione Ambiente e Sicurezza di Confindustria Lecco, coordinata da Edoardo Ferraris, ha ritenuto utile realizzare per le imprese associate delle schede di informazione sui principali rischi per la salute e sicurezza sul lavoro con lo scopo di supportare l’azione informativa del datore di lavoro.

Le schede informative sui rischi possono fornire ai lavoratori, nei loro primi giorni di lavoro ed indipendentemente dal tipo di contratto e di inquadramento, le nozioni di base sui rischi legati alla loro mansione e sui diritti e doveri in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

“Questo progetto – commenta il coordinatore della Commissione Sicurezza di Confindustria Lecco, Edoardo Ferraris – costituisce la naturale prosecuzione di quanto realizzato nel 1996, con il patrocinio della Camera di Commercio di Lecco, dalle Associazioni di categoria lecchesi, le Organizzazioni dei lavoratori, INAIL e ASL Lecco che avevano realizzato il “Progetto Sicurezza Lecco” predisponendo schede tecniche e di informazione per i lavoratori in attuazione degli obblighi allora introdotti dal Decreto Legislativo 626/1994”.

segue su

http://www.lecconotizie.com/economia/sicurezza-sul-lavoro-da-confindustria-le-schede-informative-109589/

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26/03/12 – DICHIARAZIONE RLS: LA SCADENZA DEL 31 MARZO

La scadenza della comunicazione all’Inail del nominativo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: la normativa vigente, le modalità e gli strumenti di comunicazione.

fonte puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/ruoli-figure-C-7/rls-C-72/dichiarazione-rls-la-scadenza-del-31-marzo-AR-12697/

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Dal sito dell’Associazione Ambiente Lavoro  riportiamo questo notiziario settimanale.

Video informativo:  Decreto “Qualificazione dei Formatori”, di Rino Pavanello (Segretario Nazionale Associazione Ambiente e Lavoro). – Vedi anche sezione “Formazione” (sotto riportata)

e altre

segue su

http://amblav.it/news.aspx

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25/03/13 – STRAGE VIAREGGIO. SI APRE UDIENZA PRELIMINARE    

Si è aperta stamani al polo fieristico di Lucca l’udienza preliminare per il procedimento della strage di Viareggio del 29 giugno 2009: le vittime furono 32.
Il tribunale stamani si è ‘trasferito’ in una sede più ‘capiente’ per ospitare le numerose parti civili, difensori e consulenti dei 32 imputati.
I familiari delle vittime hanno fatto ingresso all’area del polo fieristico improvvisando un mini corteo. In testa c’era uno striscione con le foto delle vittime e la scritta “Viareggio 29.6.2009. Niente sarà più come prima”.

L’udienza di oggi con ogni probabilità si consumerà nella discussione delle questioni preliminari. Fra i 32 imputati c’é l’ad di Fs Mauro Moretti, e dirigenti e funzionari delle altre società del gruppo, oltre a quelli della Gatx, la società proprietaria del convoglio che deragliò, la Jugenthal, e della Cima, che eseguirono le revisioni. Non è prevista la presenza di Moretti stamani a Lucca.

Al cancello dell’area del polo fieristico che ospiterà l’udienza sono stati affisse le foto delle vittime e numerosi striscioni. “Abbiamo bisogno di giustizia – ha detto Daniela Rombi, dell’Associazione tra i familiari delle vittime ‘Il mondo che vorrei -. Non per avere pace, che non avremo mai ma per placare l’inquietudine. Vogliamo giustizia perché una tragedia come questa non accada più, perché sulla sicurezza Fs ed Europa non facciano solo chiacchiere”.

fonte dirittidistorti.it

 

http://www.dirittidistorti.it/articoli/13-societa/1300-strage-viareggio-si-apre-udienza-preliminare-.html

 

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Monografia – Strumenti di controllo a priori per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro – Supplement I Vol. 3 N° 1

– Prof. Fulvio d’Orsi-

La prevenzione basata sull’evidenza
Diceva Montesquieu più di 250 anni fa che una cosa è giusta non perché è legge, ma deve essere legge perché giusta.
L’introduzione nel nostro ordinamento a partire dal 1994 di nuovi e complessi obblighi normativi in recepimento dell’ampio quadro di direttive europee, non ci deve far perdere di vista lo scopo di tali adempimenti, che è quello di garantire sui luoghi di lavoro idonee condizioni per la tutela della sicurezza e della salute dei lavoratori.
Purtroppo l’approccio culturale al quale siamo abituati nel nostro paese è molto diverso. L’idea che una norma di legge vada valutata, oltre che per il suo valore giuridico, anche per le sue ricadute concrete in relazione agli obiettivi da raggiungere, è generalmente estranea al nostro sistema legislativo. Analogamente gli interventi che in un’azienda vengono attuati sono spesso dettati prioritariamente dall’esigenza del rispetto, talvolta  solo formale, dell’obbligo normativo.

>>> segue su fonte preventionandresearch.it

 

http://www.preventionandresearch.com/monografia-strumenti-di-controllo-a-priori-per-la-tutela-della-salute-e-sicurezza-nei-luoghi-di-lavoro.html

 

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25/03/13 – BUONE PRASSI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO

Nella seduta del 6 marzo 2013 la Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro ha proceduto alla validazione delle seguenti buone prassi: Un patto per la NOSTRA sicurezza sul lavoro; Play Safe – Explora “Play Safe: il gioco è una cosa seria”; il Progetto Health & Safety First: come passare da comportamenti apparenti a comportamenti effettivi; il miglioramento del sistema di gestione del rischio a polveri di farine.

Per consultare le buone prassi vai  >>>

http://www.edilone.it/buone-prassi-in-materia-di-salute-e-sicurezza-sul-lavoro_sicurezza_x_398.html

 

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25/03/13 – RIMINI. PRESENTATO IL PROGETTO SICUREZZA ‘IO LAVORO E GUIDO SICURO’.
domenica 24 marzo 2013
I dati presentati da INAIL sono eloquenti e preoccupanti. In Provincia di Rimini il 25% degli infortuni sul lavoro avviene sulle strade, mentre si conduce un mezzo aziendale, mentre se ci si reca al lavoro o si proviene dallo stesso. E’ emerso alla presentazione del progetto ‘Io lavoro e guido sicuro’ al Misano World Circuit.

Dichiarazione di Meris Soldati (Assessore Provincia di Rimini Scuola, Formazione, Lavoro, Sport, Lavori pubblici, Viabilità). “C’è il rischio, in una condizione di crisi, che si sia superficiali e poco attenti ai temi della sicurezza sul lavoro. E’ un rischio da scongiurare e un progetto come questo è utile a diffondere una cultura della prevenzione. Come istituzione siamo impegnati anche a rendere le nostre strade più sicure, altro elemento che contribuisce ad attenuare l’impatto sociale ed economico degli incidenti stradali che colpiscono i lavoratori che circolano sulle strade. La sicurezza è il diritto di ogni lavoratore di tornare a casa alla sera, così come era uscito la mattina, questa frase del Presidente Napolitano è per me molto significativa”.

Dichiarazione di Nadia Rossi (Assessore Comune di Rimini Politiche del lavoro, Formazione, Tempi della città, Politiche di Genere, Rapporti con il territorio, Rapporti con il Consiglio Comunale). “Abbiamo creduto sin dall’inizio in questo progetto. Vedendo i dati regionali, abbiamo visto che il territorio aveva quelli peggiori in tema di incidenti stradali che coinvolgono i lavoratori sulle strade. E’ stata la scintilla che ha dato vita al nostro impegno per intervenire con azioni di prevenzione. E’ bello che su questi argomenti si siano coinvolte diverse istituzioni, così da rendere organico l’intervento. Ci auguriamo che una iniziativa del genere possa essere ripresa anche a livello nazionale, perché l’emergenza in questo campo è davvero alta, con rischi da non sottovalutare. Sulla strada non c’è solo un mezzo o un lavoratore, ci sono anche la famiglia di chi s’infortuna, l’impresa che ha a cuore l’integrità dei suoi lavoratori, un universo che subisce contraccolpi sempre fortissimi”.

segue su

http://www.romagnagazzette.com/2013/03/24/misano-presentato-il-progetto-sicurezza-io-lavoro-e-guido-sicuro/

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5/03/13 – OLTRE 15 MILA PROGETTI PER LA TERZA TRANCHE DELL’OPERAZIONE INCENTIVI INAIL

Anche quest’anno l’Istituto ribadisce il suo sostegno al sistema produttivo nazionale mettendo a disposizione 155 milioni di euro per la realizzazione di interventi di prevenzione degli infortuni e l’adozione di modelli organizzativi orientati alla sicurezza. Il contributo copre fino al 50% dei costi, con un tetto massimo di 100mila euro
ROMA – Sono oltre 15mila i progetti presentati dalle imprese nell’ambito della terza tranche dell’operazione incentivi dell’Inail, che dopo i 60 milioni di euro stanziati nel 2010 e i 205 milioni del 2011, con il bilancio 2012 ha messo a disposizione del sistema produttivo italiano 155,35 milioni, ripartiti in budget regionali, per sostenere la realizzazione di interventi in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro, come l’acquisto di macchinari e attrezzature, e l’adozione di modelli organizzativi e gestionali orientati alla sicurezza. L’incentivo è costituito da un contributo in conto capitale, destinato a coprire fino al 50% dei costi del progetto, fino a un massimo di 100mila euro.
La procedura ricalca quella adottata nel 2012. La prima fase della procedura di assegnazione dei fondi, che ricalca quella varata lo scorso anno, è partita il 15 gennaio e si è conclusa il 14 marzo. Nell’arco di questi due mesi, le aziende hanno inserito sul portale Inail i propri progetti, che per accedere alla fase successiva hanno dovuto superare una valutazione, effettuata in maniera automatica dal sistema informatico sulla base di una griglia di parametri predeterminati, che premiano caratteristiche come la dimensione aziendale, le percentuali di lavoratori beneficiari, l’efficacia dell’intervento, il settore produttivo più rilevante a livello regionale e la maggiore gravità della causa di infortunio (o fattore di rischio per le malattie professionali) che mirano a eliminare o a prevenire.
Le richieste presentate pari a 666 milioni. Dall’analisi degli oltre 15mila progetti inseriti online emerge che nell’83% dei casi si tratta di investimenti per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, per i quali il bando 2012 mette a disposizione 146,25 milioni di euro, mentre il restante 17% riguarda l’adozione di modelli organizzativi di gestione della sicurezza, alla quale sono destinati 9,1 milioni trasferiti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, come stabilito dal Testo unico sulla sicurezza. Le richieste di incentivo, inoltre, ammontano complessivamente a quasi 666 milioni di euro, il quadruplo delle risorse messe a disposizione dall’Inail.
Dall’8 aprile le date della seconda fase.

SEGUE SU FONTE SICUREZZAONLINE.IT

http://www.sicurezzaonline.it/homep/infcro/infcro2013/infcro201303/infcro20130321.htm

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Decreto Interministeriale del 4 marzo 2013
Segnaletica stradale per attività lavorative svolte in presenza di traffico veicolare

MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI

Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali
di concerto con
il Ministro della salute
e
il Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti

IL TESTO DEL DECRETO INTERMINISTERIALE

http://olympus.uniurb.it/index.php?option=com_content&view=article&id=8824:2013di4313&catid=5:normativa-italiana&Itemid=59

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FEBBRAIO: MESE SENZA TREGUA PER GLI INCIDENTI SUL LAVORO.

SONO 26 INFATTI LE VITTIME REGISTRATE DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING. QUASI 50 MORTI NEL PRIMO BIMESTRE 2013.
IL NUMERO DEGLI INFORTUNI DIMINUISCE RISPETTO ALLO SCORSO ANNO, MA ANCHE IL NUMERO DEGLI OCCUPATI.
Un mese senza tregua per gli incidenti mortali sul lavoro. Sono 26 infatti a febbraio le vittime registrate dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering. Un’esistenza spezzata per quasi ogni giorno del mese più breve dell’anno; l’ennesima conferma ad un’emergenza che appartiene purtroppo alla quotidianità del sistema produttivo del Paese. E nel primo bimestre del 2013 sono 49 i lutti rilevati sui luoghi di lavoro.

Rispetto ai primi due mesi del 2012 gli esperti di Vega Engineering segnalano un decremento della mortalità pari al 25,8 per cento (erano 66 lo scorso anno). Ma la flessione della mortalità deve essere necessariamente posta anche in  relazione alla diminuzione degli occupati negli ultimi due anni.
Intanto nel nostro Paese sebbene si lavori sempre meno si continua a morire.
Ed è sempre l’agricoltura il settore più vicino alla tragedia. Nei campi si registra il 35,2 per cento delle vittime. Segue quello dell’edilizia (23,6 per cento). E anche le cause più diffuse di morte nei luoghi di lavoro sono sempre le stesse. Così la caduta dall’alto nei primi due mesi dell’anno ha provocato il 24,6 per cento degli infortuni mortali, mentre nel 19,1 per cento dei casi la morte è stata la conseguenza del ribaltamento di un veicolo/mezzo in movimento. Ma anche il decesso per schiacciamento dovuto alla caduta di oggetti pesanti contribuisce a comporre il tragico bollettino delle morti bianche (16,5 per cento dei casi).

segue

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3768&Itemid=2

 

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26 March – 27 March 2013, European Economic and Social Committee (EESC), 99, rue Belliard, 1040 Brussels

Conference on the European Health and Safety Strategy 2013-2020

The ETUI is hosting a conference in Brussels on 26 and 27 March 2013 on the new Community health and safety strategy for the period 2013-2020. Various stakeholders will be reviewing the groundwork on the already seriously belated strategy, putting forward their proposals and options for recommended priorities. This will see the ETUI stepping into the public debate on the strategy’s content called for by the European Commission.

The programme (pdf – 191.80 Kb)

http://www.etui.org/content/download/8519/80628/file/programme+EN.pdf

 

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Le donne come “motore” della promozione della salute

A cura del reparto di Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnesps-Iss

Leggi anche gli approfondimenti tematici su:

“Promozione della salute riproduttiva” a cura del reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnesps-Iss
“Il percorso nascita: una grande opportunità per promuovere la salute” a cura del reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnesps-Iss
“Salute delle donne e dei bambini migranti” a cura del reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnesps-Iss
“L’uso dei farmaci nella popolazione femminile immigrata” cura del reparto di Farmacoepidemiologia, Cnesps-Iss
“Donne, attenzione alla Clamidia” a cura del Centro operativo Aids, Iss
“Vaccinare le donne in età fertile suscettibili alla rosolia: ogni occasione è buona!” a cura a cura del reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss
“Profilo di salute e fattori di rischio comportamentali nelle donne adulte italiane: un confronto di genere dai dati della sorveglianza Passi” a cura dello Staff centrale Passi e di Antonella Gigantesco, reparto Salute mentale, Cnesps-Iss
“Alcol e donna: una relazione pericolosa” (pdf 92 kb) a cura dell’Osservatorio nazionale alcol, Cnesps-Iss
“Andamenti di incidenza e mortalità per cervicocarcinoma in Italia” a cura del Reparto di Epidemiologia dei tumori del Cnesps-Iss
“Il rischio cardiovascolare nella donna” a cura del Reparto di Epidemiologia delle malattie cerebro e cardiovascolari, Cnesps-Iss
“Essere donna, un vantaggio da difendere” a cura di Barbara De Mei – Unità di comunicazione e formazione del Cnesps-Iss.

fonte

CNES – ISS

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3766&Itemid=2

 

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DM marzo 2013 – qualificazione formatori

E’ stato pubblicato il 18 marzo scorso dal Ministero del Lavoro e dal Ministero della Salute il Decreto 6 marzo 2013 relativo a “Criteri di qualificazione della figura del formatore per la salute e sicurezza su lavoro” Si rammenta che Il decreto riguarda la formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro di cui agli articoli 34 e 37 del d.lgs. n. 81/2008 regolata dagli accordi  Stato-Regioni del 21 dicembre 2011“.
I criteri contenuti nel documento non riguardano pertanto la qualificazione della figura del formatore-docente in relazione ai corsi per Coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori (articolo 98 del Decreto Legislativo n. 81/2008 e s.m.i.), per RSPP/ASPP (articolo 32 dello stesso decreto) e/o ad altre specifiche figure e non riguardano le attività di addestramento.
In sintesi il decreto introduce :
– la definizione del formatore “qualificato” ( in possesso di requisiti minimi fissati dal decreto)
– i casi in cui non è necessario il soddisfacimento dei requisiti indicati
– i casi in cui il formatore difetti dei prerequisiti
– ll concetto di garanzia della contemporanea presenza dei tre elementi minimi fondamentali che devono essere posseduti da un docente-formatore in materia di salute e sicurezza sul lavoro: conoscenza, esperienza e capacità didattica.
–  le norme che regolano l’aggiornamento professionale del formatore-docente.
Il decreto entra in vigore tra 12 mesi, pertanto il 18 marzo 2014 e, per un periodo di 24 mesi dall’entrata in vigore del decreto, i datori di lavoro possono svolgere attività formativa per i propri lavoratori se svolgono direttamente i compiti del servizio di prevenzione e protezioni; al termine di detto periodo, il datore di lavoro che intenda svolgere direttamente l’attività formativa deve dimostrare di possedere uno dei criteri indicati dal decreto.

Il testo

http://www.diario-prevenzione.it/docbiblio/DM%20marzo%202013%20-%20qualificazione%20formatori.pdf

 

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19/03/13 – GUARINIELLO LANCIA LA PROCURA NAZIONALE AMBIENTALE

Savona – «Serve una procura nazionale che, come l’Antimafia, segua in maniera determinata e con competenze specifiche i reati ambientali e contro la salute, e che non sia condizionabile dalle realtà locali».

La proposta è del sostituto procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, che ieri pomeriggio ha partecipato all’incontro “Inquinamento e reati ambientali”, organizzato dalla rete savonese “Fermiamo il carbone” e tenutosi all’interno della sala Sibilla sul Priamar.

segue su fonte ilsecoloxix

http://www.ilsecoloxix.it/p/savona/2013/03/17/APJ9qb2E-guariniello_nazionale_ambientale.shtml

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Esposizione professionale ai campi magnetici statici: prospettive e problemi aperti

Esposizione professionale ai campi magnetici statici: prospettive e problemi aperti
Il rapido sviluppo nell’industria ed in medicina di tecnologie che utilizzano i campi magnetici statici ha prodotto un aumento dell’esposizione professionale a questo specifico agente fisico.
I livelli più elevati di esposizione sono riscontrabili tra gli operatori impiegati in prossimità dei tomografi per risonanza magnetica nucleare; i valori di campo magnetico nominale a cui operano questi apparati, sia in caso di utilizzo diagnostico che in spettroscopia chimica, sono estremamente elevati e variano da 0.5 T ai 10 T e oltre.

Da un punto di vista fisico, i meccanismi accertati mediante i quali i campi magnetici statici interagiscono con la materia vivente sono l’induzione magnetica, l’azione magnetomeccanica e le interazioni elettroniche.

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=3763&Itemid=2

 

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19/03/13 – PETROLCHIMICO DI RAVENNA: 50 INDAGATI PER LE MORTI CAUSATE DALL’AMIANTO

Sono circa cinquanta le persone indagate al termine dell’inchiesta relativa alle morti da amianto nel polo petrolchimico di Ravenna. Quasi la metà verrà cancellata dall’elenco degli imputati poiché molti dei consiglieri di amministrazione e dei massimi dirigenti che hanno controllato l’Anic-Enichem sono già deceduti.

L’indagine, avviata agli inizi del 2010 e coordinata dal pubblico ministero Roberto Ceroni, ha visto operare sul campo i carabinieri del Nucleo investigativo di Ravenna e i tecnici del servizio di Medicina del Lavoro dell’Ausl.

A far scattare l’indagine era stato, nel 2009, uno studio statistico dell’INAIL, secondo cui fra il 1970 e il 2008 erano deceduti 156 lavoratori o ex lavoratori del petrolchimico ravennate, accomunati da patologie quali il mesotelioma pleurico e il carcinoma polmonare.

Naturalmente, visto il periodo di latenza del mesotelioma pleurico (fra i 30 e i 40 anni), la curva statistica dei decessi è tutt’ora in fase ascendente, soltanto nel 1992, infatti, l’amianto è stato bandito da ogni ciclo produttivo.

L’inchiesta si è rivelata più lunga del previsto poiché le cartelle cliniche dei lavoratori deceduti sono state messe in relazione con le storie professionali dei singoli e, conseguentemente, con i legali rappresentanti e i consiglieri di amministrazione di Anic Eichem, succedutisi nei quattro decenni presi in esame.

Nell’indagine è stato inserito anche un decesso segnalato nel 2011 che ha permesso, grazie a particolari macchinari all’avanguardia nelle indagini di laboratorio, di individuare il numero esatto di fibre depositate per centimetro quadrato. Un elemento molto utile quando, in sede processuale, si dovranno determinare le responsabilità, visto che mesoteliomi e asbestosi sono malattie dose-correlate, ovvero maggiormente invalidanti in proporzione alla quantità di fibre che vengono inalate.

fonte ECOBLOG.IT

www.ecoblog.it

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19/03/13 – INGHILTERRA : I SINDACATI DEVONO LOTTARE PER LA SICUREZZA IN UN CLIMA ‘OSTILE’

Il sindacato britannico TUC denuncia un clima politico ‘ostile’ che  pregiudica il miglioramento della sicurezza sul luogo di lavoro duro.
Nella pubblicazione Hazards uscita la scorsa settimana le Trade Unions denunciano l’ostilità del governo verso la sicurezza che si materializzano in atti molto precisi: il divieto all’Agenzia pubblica Health and Safety Executive (HSE) di effettuare visite senza preavviso nelle aziende, il taglio del 35% del budget di HSE che vede così ridotta ai minimi termini la propria capacità d’intervento nelle aziende per verificare l’applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza.

Il segretario generale del sindacato TUC Frances O’Grady ha detto:” … Il governo sembra determinato aD annacquare LE leggi sulla salute e la sicurezza, nonostante i recenti aumenti di incidenti mortali sul lavoro. Sembra incredibile che i ministri siano indifferenti rispetto alla  riduzione del numero di ispezioni sul lavoro in un momento in cui sempre più persone stanno morendo o  sono coinvolti in incidenti sul lavoro. In riferimento alla pubblicazione HAZARD di 448 pagine appena editata ha aggiunto: ‘La protezione è più importante che mai, e questo libro è uno dei migliori strumenti per la comprensione, la valutazione e il trattamento delle questioni di salute e di sicurezza.’

fonte TUC

http://www.tuc.org.uk/workplace/tuc-22009-f0.cfm#tuc-22009-2

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Relazione minacce amianto lavoro ed eliminazione, approvata da Parlamento UE – 18 Mar 2013 BRUXELLES –

Il Parlamento europeo nella seduta dello scorso 14 marzo ha approvato la relazione sulle Minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto e prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente. Il documento, relatore Stephen Hughes è … Continua a leggere: “Relazione minacce amianto lavoro ed eliminazione, approvata da Parlamento UE”

Fonte QUOTIDIANO SICUREZZA

http://www.quotidianosicurezza.it/approfondimenti/amianto-lotta/relazione-minacce-approvata-parlamento-ue.htm

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14/03/13 – Percepire i rischi e controllarli autonomamente: si può insegnare?

Cosa succede se un lavoratore formato si trova davanti a una situazione di rischio nuova? Una metodologia per insegnare a utilizzare anche autonomamente lo strumento della valutazione dei rischi. Di Alessandro Mazzeranghi.

segue su fonte puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/tipologie-di-contenuto-C-6/valutazione-dei-rischi-C-59/percepire-i-rischi-controllarli-autonomamente-si-puo-insegnare-AR-12685/

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PDE. RIVISTA DI PSICOLOGIA APPLICATA ALL’EMERGENZA, ALLA SICUREZZA E ALL’AMBIENTE

Il numero 28 di PdE è interamente dedicato al tema della sicurezza sul lavoro, che riteniamo essere di grande attualità nella misura in cui la crisi economica ne sta evidenziando l’importanza strategica per tutte le aziende. In questo numero sono pubblicati due contributi

Il primo inaugura una formula editoriale nuova: un dialogo interprofessionale tra uno psicologo e un medico del lavoro che affrontano il tema sulla base delle reciproche competenze.

Il secondo contributo presenta gli errori principali che tutti, anche gli addetti ai lavori, possono commettete nella valutazione dei rischi. Non si tratta di fattori legati alla cattiva volontà o all’incapacità, bensì di piccole, ma decisive, “trappole” nel quale ci fa cadere il nostro stesso apparato cognitivo ed emotivo. Conoscerle può essere utile per ridurne l’incidenza negativa.

Sommario:
Editoriale
pag. 1
Dialogo sulla sicurezza.
pag. 2
Il ragionamento probabilistico ingenuo di specialisti (RSPP) e non specialisti (Lavoratori) per la valutazione dei rischi: euristiche ed errori.
pag. 11
Un buon libro da leggere
Pag. 16

LA RIVISTA IN FORMATO PDF

http://www.diario-prevenzione.it/docbiblio/PdE%20n%2028.pdf

 

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TIM BERNERS-LEE: PRIVACY NECESSARIA PER DEMOCRAZIA DIGITALE.

Il web può realizzare una democrazia ”universalmente partecipata” se i governi rinunciano a controllare e spiare i cittadini.

sege su fonte zeusnews.it

http://www.lecconotizie.com/economia/sicurezza-sul-lavoro-da-confindustria-le-schede-informative-109589/

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12.50 27/03/2013
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Cordiali saluti a tutt.*, grazie per l’attenzione
e Auguri di Buona Pasqua

Gino Rubini, editor di www.diarioprevenzione.it


 

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