27 febbraio 2014 – vol.n° 86
notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa
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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE
SICUREZZA LAVORO
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#Podcast #salute #ambiente #sicurezzalavoro – notizie audio di diario prevenzione 27/02/2014
In questo numero :
– Ispettori del lavoro – Una mozione approvata dal Parlamento europeo sulla qualità delle ispezioni per il lavoro regolare e sicuro
– Politiche sociali e sanitarie ed Europa – La situzione drammatica della Grecia e il ruolo dei tacchini impettiti della Commissione Europea, della Banca europea e del Fondo monetario internazionale.
– Notizie in pillole
IL NOTIZIARIO
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4222&Itemid=127
L’AREA PODCAST CON LE PUNTATE PRECEDENTI
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FIOM ER, FIOM BOLOGNA, INCHIESTA, Il MANIFESTO IN RETE, BANNING POVERTY 2018
nell’ambito degli incontri previsti da Banning Poverty 2018 promuovono un incontro pubblico per
SABATO 1 marzo 2014 -dalle 9,30 alle 13.00 –
presso la Sala Di Vittorio -Camera Metropolitana del lavoro -Via Marconi 67 BOLOGNA su
SALUTE, LAVORO, AMBIENTE, WELFARE
In questa fase di POVERTA’ CRESCENTE e di AUMENTO DELLE DISUGUAGLIANZE tutta una serie di statistiche, analisi ed eventi mostrano che le persone fuori e all’interno del mondo del lavoro subiscono attacchi che coinvolgono insieme le quattro aree prima indicate: SALUTE, LAVORO, AMBIENTE, WELFARE
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4221&Itemid=2
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26/02/14 – Modelli organizzativi: pubblicato il decreto con le procedure semplificate
Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto ministeriale del 13 febbraio 2014 che recepisce le “procedure semplificate per l’adozione dei modelli di organizzazione e gestione nelle piccole e medie imprese” approvate dalla Commissione Consultiva.
segue su fonte puntosicuro.it
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LEGAMBIENTE EMILIA ROMAGNA
Difendere il Parmigiano-Reggiano per tutelare la campagna e l’agroalimentare della regione
Cemento, contraffazioni, industrializzazione, i nemici di un prodotto di punta del settore agricolo che fa bene anche all’ambiente
“Serve maggiore cura da parte di istituzione e del Consorzio per non dilapidare questo patrimonio”
Il Parmigiano-Reggiano è uno dei prodotti agroalimentari di punta della nostra regione, che ha permesso nel tempo di garantire reddito all’agricoltura troppo spesso esposta alle fluttuazioni del mercato e si è sempre caratterizzato (a cominciare dal nome) come biglietto da visita della qualità dei prodotti tipici regionali e nazionale nel mondo.
La presenza storica del Parmigiano-Reggiano nel territorio emiliano ha inoltre un importante valore ambientale, che si manifesta nella permanenza dei prati stabili, tipologia di coltura in cui la biodiversità è altissima a cominciare dalle numerose specie di uccelli presenti, e in cui è più alta la capacità di assorbire carbonio e difesa delle falde.
SEGUE SU
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4219&Itemid=2
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Gli Rls, prima di tutto. Questo il titolo che abbiamo scelto per il primo numero del 2014 di 2087. Un numero che è una specie di full immersion in tre realtà del nostro paese, del Nord, del Centro e del Sud. Per primo il Piemonte, attraverso l’Assemblea regionale sulla sicurezza (che occupa quasi la metà delle pagine del nostro mensile): le riflessioni, i ricordi, gli appunti dei dirigenti del sindacato, dei loro ospiti e dei rappresentanti delle varie realtà del lavoro in tutta la regione.
“Negli ultimi anni il Piemonte è stata ferito da due grandi tragedie del lavoro (Thyssen e Molino Cordero) – ha ricordato Laura Seidita, segretaria regionale Cgil– e non possiamo dimenticare i tanti morti ‘singoli’ che passano inosservati. È se è vero che dal 2008 si registra un decremento degli incidenti sul lavoro (anche se non la pensa così l’Osservatorio indipendente di Bologna), è altrettanto vero che questo trend coincide con la diminuzione della produzione industriale e con l’aumento di disoccupazione e cassa integrazione. Gli infortuni e le malattie professionali, ad esempio, sovente non vengono denunciati per paura di essere licenziati o posti in cassa integrazione. Dobbiamo quindi sostenere i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls), in questo momento di grande difficoltà economica e sociale, nell’espletamento delle loro funzioni”.
E se il giudice Guariniello sottolinea come la magistratura vorrebbe gli Rls più preparati (“Il sindacato investa più su di loro”, dice), il segretario generale della Cgil Piemonte Alberto Tomasso ribatte, sugli Rls, che “sarebbe una pretesa assurda pensare di costruire un popolo di iper-specialisti”. La vera questione, spiega, “mi sembra invece quella di creare elementi di sponda e di rete tra Rls, delegati, categorie di riferimento e Cgil, superando quindi la distanza che c’è tra la forza che si esprime nei momenti assembleari e la solitudine che si prova quando poi si torna nel proprio posto di lavoro”.
Già, la condizione complessa di lavoro dell’Rls, come testimonia tutta la seconda sezione del numero, quella dedicata all’Umbria.
>>> segue su rassegna.it
http://2087.blog.rassegna.it//2014/02/25/1745-gli-rls-prima-di-tutto/
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CORTO SEI MINUTI SENZA PAROLE
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4217&Itemid=2
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EUROPA: importante risoluzione sulle ispezioni sul lavoro
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http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4215&Itemid=2
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ANCORA UNA VITTIMA SUL LAVORO PER OGNI GIORNO DEL PRIMO MESE DEL 2014. CON 31 INCIDENTI MORTALI SI CHIUDE COSI’ PURTROPPO IL TRAGICO BILANCIO DI GENNAIO.
RILEVATO UN SIGNIFICATIVO INCREMENTO RISPETTO A GENNAIO 2013 (+ 34,8 PER CENTO). “UN ESORDIO NEGATIVO QUESTA PROIEZIONE DELL’EMERGENZA – COMMENTANO GLI ESPERTI DELL’OSSERVATORIO VEGA ENGINEERING – PER QUESTO E’ SEMPRE PIÙ INDISPENSABILE ED URGENTE CHE IL NUOVO GOVERNO AGISCA CONCRETAMENTE SUL FRONTE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO”
“Il primo mese dell’anno è stato segnato da 31 morti sul lavoro. Con un incremento rispetto a gennaio del 2013 pari al 34,8 per cento. Tragedie che si sono consumate da Nord a Sud del Paese, nei campi e sulle impalcature. E la caduta dall’alto continua ad essere la causa di morte più frequente. Un dato davvero preoccupante soprattutto perché è la più drammatica testimonianza di una profonda lacuna che da anni continuiamo a rilevare sul fronte della sicurezza per i lavori in quota”.
A disegnare con puntualità contorni e contenuti dell’emergenza ‘morti bianche’ è l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre che invita il nuovo Governo “a sostenere la maggiore diffusione della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro. Perché – spiegano gli ingegneri mestrini – il lavoro non debba più essere sinonimo così frequente di morte”.
E a contare il maggior numero di vittime a gennaio 2014 è il Lazio (6 infortuni mortali); seguito da: Sicilia, Toscana, Piemonte ed Emilia Romagna (3), da Abruzzo, Liguria, Campania e Veneto (2). Una vittima in Trentino Alto Adige, in Calabria, in Sardegna, nelle Marche e in Puglia.
Il 25,8 per cento degli incidenti si è verificato nel settore agricolo, il 22,6 per cento nelle costruzioni, quasi il 10 per cento nel settore dei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni.
La prima causa di morte è la caduta dall’alto (38,7 per cento dei casi di gennaio), seguita dal ribaltamento di un mezzo/veicolo in movimento (22,6 per cento) e dallo schiacciamento (12,9 per cento).
Diversa invece la fotografia della tragedia sulla base delle incidenze della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa e dove a condurre le fila in questo primo mese del 2014 si trova l’Abruzzo (con un indice di incidenza pari a 3,9 contro una media nazionale di 1,4).
Guardando alle classifiche provinciali è Roma ad emergere con il dato peggiore di tutto il Paese con 3 morti bianche seguita da Viterbo e Firenze (2).
Analizzando il panorama provinciale delle morti bianche rispetto alla popolazione lavorativa, la maglia nera spetta a Nuoro (17,5).
Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 4 pari al 12,9 per cento del totale. La fasce d’età più colpite sono sempre quelle in cui l’esperienza dovrebbe insegnare a non esporsi al rischio (tra i 45 e i 54 anni e tra i 55 e i 64 anni).
http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4214&Itemid=2
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20 février 2014
Formation de l’ETUI sur les cancers professionnels
L’Institut syndical européen a organisé à Naples du 3 au 6 février 2014 une formation sur les cancers professionnels. Dix-huit syndicalistes venus des quatre coins de l’Europe ont réfléchi aux stratégies à mettre en place pour combattre la première cause de mortalité au travail et éviter chaque année dans l’UE environ 100 000 décès de travailleurs exposés aux cancérogènes.
La prévention doit clairement cibler les métiers de la maintenance, de la construction mais aussi les jeunes travailleurs (apprentis, stagiaires) qui sont les plus exposés d’après les données disponibles.
Les cancérogènes les plus fréquents sur les lieux de travail sont les gaz d’échappement diesel, les huiles minérales entières, la poussière de bois, la silice cristalline, les radiations ionisantes mais aussi l’amiante et d’autres produits chimiques manufacturés. Les femmes sont particulièrement exposées au travail de nuit (risque de cancer du sein augmenté) ainsi qu’aux produits chimiques utilisés dans les hôpitaux et dans le secteur du nettoyage. Parmi les pistes possibles pour prévenir et/ou réduire les risques cancérogènes, les participants ont évoqué la pression syndicale au sein des entreprises (par exemple l’action menée par les syndicats danois pour améliorer la qualité de l’air à l’aéroport de Copenhague), la substitution des cancérogènes par des alternatives (ou des procédés) plus sûres ou encore les valeurs limites d’exposition professionnelle.
Le cadre législatif européen a également été passé au crible (la directive sur les cancérogènes en cours de révision et le règlement REACH) ainsi que les différents systèmes nationaux, généralement défaillants, pour la reconnaissance et la compensation des très nombreux cas déclarés de cancers professionnels.
fonte ETUI
http://www.etui.org/fr/Actualites/Formation-de-l-ETUI-sur-les-cancers-professionnels
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20/02/14 – MOZIONE AL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDIA PER LA VIGILANZA LAVORO IN EXPO 2015
Una mozione importante per adeguare le risorse dedicate ai Servizi pubblici di prevenzione e controllo dedicate ad EXPO è stata presentata dai consiglieri di minoranza al Consiglio della Regione Lombardia.
In EXPO lavoreranno migliaia di persone ore 24 x 7 giorni settimana.
La mozione chiede che vengano immessi in Servizio un numero adeguato di operatori per la vigilanza per contrastare il lavoro irregolare e insicuro
IL TESTO DELLA MOZIONE
http://www.diario-prevenzione.it/docbiblio/MOZ193.pdf
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9a Conferenza Nazionale GIMBE
Evidenze e Innovazioni per la Sostenibilità della Sanità Pubblica
Bologna, 14 marzo 2014
Lo scorso 23 dicembre il Servizio Sanitario Nazionale ha compiuto 35 anni circondato dall’assordante silenzio della politica che negli ultimi anni ha subordinato il diritto costituzionale alla salute alla crisi finanziaria del Paese, spianando inevitabilmente la strada all’intermediazione finanziaria e assicurativa dei privati.
In attesa di conoscere le idee e i programmi del nuovo esecutivo sulla Sanità pubblica, la Conferenza Nazionale GIMBE mantiene i riflettori puntati sulla più grande conquista sociale dei cittadini italiani: un servizio sanitario pubblico, equo e universalistico da difendere e garantire alle future generazioni.
A un anno dal lancio del progetto Salviamo il Nostro Servizio Sanitario Nazionale, con il Rapporto GIMBE sul SSN la Fondazione ribadisce con fermezza che, nonostante i tagli, la Sanità pubblica rimane sostenibile perché una percentuale consistente della spesa può essere recuperata riducendo inefficienze e sprechi che si annidano a tutti i livelli. E’ indispensabile però che tutti gli stakeholders della Sanità, mettendo da parte interessi di categoria e sterili competizioni, intraprendano una nuova stagione di collaborazione, per indirizzare le risorse verso servizi e prestazioni sanitarie efficaci e appropriati.In altre parole, il denaro pubblico oggi può finanziare solo quello che funziona a chi ne ha realmente bisogno.
Criticità e possibili soluzioni per contribuire alla sostenibilità della Sanità pubblica saranno discusse nel forum “Perché vogliono smantellare il Servizio Sanitario Nazionale?”, al quale parteciperanno illustri rappresentanti del mondo politico, istituzionale, scientifico e della società civile: Nerina Dirindin, Silvio Garattini, Fulvio Moirano, Gavino Maciocco, Fausto Nicolini e Tonino Aceti.
A seguire la presentazione di 13 progetti di eccellenza del Laboratorio Italia, realizzati nelle Aziende sanitarie sotto il segno della collaborazione multiprofessionale, per documentare con i fatti che evidenze e innovazioni contribuiscono in maniera determinante alla sostenibilità della Sanità pubblica.
Nel corso della Conferenza sono previste le cerimonie di consegna di importanti riconoscimenti: il Premio “Salviamo il Nostro SSN”, il Premio Evidence e i GIMBE Awards.
Vi aspettiamo a Bologna perché… se la Salute è di tutti, la Sanità non può che essere per tutti.
Nino Cartabellotta
fonte GIMBE
http://www.gimbe.org/pagine/977/it/2014
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I quesiti sul decreto 81: l’obbligo di registrare i mancati incidenti
Esiste l’obbligo nel D.Lgs. 81/2008 di registrare e valutare gli incidenti, near-miss e comportamenti pericolosi? Di Rolando Dubini.
vai alla fonte puntosicuro.it
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18/02/14 – Sicurezza di macchine e impianti: conformità e valutazione dei rischi
Il datore di lavoro deve valutare tutti i rischi a cui sono sottoposti i lavoratori: anche i rischi che derivano dall’impiego delle macchine e dall’esercizio degli impianti. Verifica di conformità e valutazione dei rischi. Di Alessandro Mazzeranghi.
segue su fonte puntosicuro.it
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LARINGOPATIE DA ABUSO VOCALE: VALUTAZIONE CLINICA MULTIDISCIPLINARE IN LAVORATORI A RISCHIO (ANTEPRIMA)
Autori [Indice]
Verso MG1, Iovino L1, Pastorello T2, Giammanco V1, Provenzani A3, Picciotto D1
1 Istituto di Medicina del Lavoro “G. Fradà” – Dipartimento di Scienze per la Promozione della Salute e Materno Infantile “G. D’Alessandro”- Università degli Studi di Palermo, via del Vespro 143 – 90127 Palermo
2 U.O. di Medicina del Lavoro e Malattie Professionali – Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico “Paolo Giaccone” Palermo, via del Vespro 143 – 90127 Palermo
3 Specialista in Medicina del Lavoro, libero professionista
Parole chiave: laringopatie, abuso vocale, cantanti, insegnanti
Abstract [Indice]
Introduzione: L’attenzione alle patologie vocali nelle categorie professionali che prevedono un uso continuo e spesso un abuso della fonazione è cresciuta negli ultimi decenni.
Obiettivi: Obiettivo del presente studio è stato quello di valutare la presenza di laringopatie da abuso vocale in soggetti professionalmente esposti, insegnanti e cantanti lirici, posti a confronto con soggetti non esercitanti mansioni a rischio, verificando anche se test di autovalutazione vocale e spettrografici potessero essere predittivi di patologie obiettivate all’endoscopia.
Metodi: Si è proceduto ad arruolare su base volontaria, dopo campagna di informazione, i soggetti, che oltre ad un inquadramento ananmnestico, sono stati sottoposti ad una valutazione multidisciplinare, comprendente oltre un esame laringoscopico a fibre ottiche, la somministrazione preventiva di test autovalutativi sulla percezione della qualità della propria voce, ossia il Voice Handicap Index per i professionisti della voce parlata e i non esposti a rischio, e il Singing Handicap Index per i cantanti ed inoltre l’analisi spettrografica della voce emessa (parlata o cantata).
Risultati: I risultati oltre a confermare l’intuibile maggiore prevalenza di patologie nei professionisti della voce, offrono lo spunto per integrare le comuni indagine diagnostiche mediche, quali la laringoscopia a fibre ottiche, con i test autovalutativi e le indagine spettrografiche, che hanno mostrato una relazione significativa con i dati endoscopici. Infatti i risultati hanno confermato che il VHI e l’MSHI, integrate con l’esame spettrografico possono essere un valido strumento per valutare le implicazioni bio-psico-sociali delle disfonie professionali e non, contribuendo significativamente a convalidare l’ipotesi diagnostica delle patologie.
Conclusioni: Questo studio suggerisce non solo l’attuazione di una educazione vocale durante la formazione da parte di insegnanti per preparare l’utente professionale vocale, ma anche un approccio multidisciplinare nell’affrontare tali patologie nella popolazione professionalmente esposta, utile per il medico di medicina generale e per il medico competente.
segue su fonte preventionandresearch.com
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DA TWITTER
https://twitter.com/dprevenzione
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END FILE
16.20 27/02/2014
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Cordiali saluti a tutt.*, grazie per l’attenzioneGino Rubini, editor di www.diarioprevenzione.it
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