newsletter diario prevenzione 22 marzo 2018 vol.n° 137



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Notizie Salute
Sicurezza
Lavoro Ambiente
Marzo 2018

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EVENTI PROSSIMI

Convegno

Idoneità fisica e capacità lavorativa
Aspetti giuridici e organizzativi

Copernico Milano Centrale – Via Copernico 38, Milano
martedì 10 aprile 2018 – ore 14.30-18.30

14.30 – Presentazione e introduzione
Avv. Giuseppe Massimo Cannella – Studio Legale Associato LCG
Dott. Norberto Canciani – Segretario nazionale Associazione Ambiente e Lavoro

14.45 – La prestazione lavorativa subordinata. L’impossibilità sopravvenuta: dalla “inidoneità” alle mansioni alla “disabilità” del prestatore
Avv. Luigi Colantuoni – Studio Legale Associato LCG

15.15 – Le prestazioni previdenziali e assistenziali nei casi di inidoneità lavorativa
Avv. Giuseppe Saia Vittorio Colombo – INCA Lombardia

Ore 16.00 – Coffee break

16.30 – La sorveglianza sanitaria e il giudizio di idoneità. Cenni sulle malattie professionali generate dall’esposizione alle polveri d’amianto
Dott. Carlo Nava – Clinica del Lavoro Milano
Avv. Giuseppe Massimo Cannella – Studio Legale Associato LCG

17.15 – La Commissione medica ricorsi avverso il giudizio del Medico Competente
Dott. Battista Magna – Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di lavoro, ATS Città Metropolitana di Milano

17.45-18.30 – Dibattito finale

Convegno gratuito con iscrizione obbligatoria online

https://www.diario-prevenzione.it/?p=762

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Tragedia alla Lamina Spa: “no alle illazioni su presunte responsabilità ad inchiesta ancora in corso. I lavoratori e i familiari delle vittime meritano rispetto”

http://www.fiom-cgil.it/web/stampa-e-relazioni-esterne/tragedia-alla-lamina-spa-no-alle-illazioni-su-presunte-responsabilita-ad-inchiesta-ancora-in-corso-i-lavoratori-e-i-familiari-delle-vittime-meritano-rispetto

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Dieci anni di REACH: sostanze chimiche più sicure per i consumatori, i lavoratori e l’ambiente

Comunicazione della Commissione: Relazione generale sul funzionamento del regolamento REACH e riesame di alcuni elementi – Conclusioni e azioni

Documento di lavoro dei servizi della Commissione

https://www.diario-prevenzione.it/?p=770

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Il rischio psicosociale nei dati assicurativi francesi e belgi

Newsletter Medico-Legale Inca Cgil Numero 3/2018
Il rischio psicosociale nei dati assicurativi francesi e belgi

Due recenti pubblicazioni curate dagli Istituti Assicuratori francese e belga pongono l’attenzione al tema del rischio psicosociale e come tale rischio appaia sottovalutato sia in termini prevenzionali che assicurativi nel nostro Paese.
I rischi psicosociali corrispondono a situazioni di lavoro in cui sono presenti, in combinazione o no:

Stress legato ad un disequilibrio fra la percezione che una persona ha delle richieste del suo ambiente di lavoro e la percezione delle proprie risorse per farvi fronte;
Violenze interne all’ambiente di lavoro ()mobbing morale o sessuale, conflitti nei gruppi di lavoro);
Violenze esterne (insulti, minacce, aggressioni….).
L’esposizione a tali situazioni di lavoro può avere conseguenze sulla salute dei lavoratori, in particolare in termini di malattie cardio-vascolari, disturbi muscolo-scheletrici, disturbi ansioso-depressivi, esaurimento professionale ed anche suicidio.
Naturalmente occorre fare una distinzione fra:
1) Rischi psicosociali cioè probabilità di comparsa di patologie psicosociali correlae ad una esposizione a fattori di rischio psicosociale;
2) Patologie psicosociali o patologie psichiche la cui origine è direttamente correlata all’ambiente di lavoro.

L’ARTICOLO SEGUE SU

https://www.diario-prevenzione.it/?p=768

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Il sindacato inglese TUC afferma che il nuovo standard di salute e sicurezza ISO 45001 deve essere molto di più di una serie di “pratiche inutili”

Nota di Editor

L’uscita della ISO 45001 in materia di di Sistemi di gestione dei rischi per la salute e sicurezza nel lavoro imporrà a breve una modifica dei piani di comportamento delle aziende, dei sindacati, delle istituzioni governative preposte alla vigilanza e ispezione in materia di salute e sicurezza nel lavoro. Per ora non abbiamo registrato prese di posizione da parte delle Associazioni d’impresa e delle stesse OO.SS  italiane rispetto all’adozione di questi standard. Segnaliamo altresì la presa di posizione del Sindacato inglese TUC di cui pubblichiamo il testo originale ed una sintesi tradotta.

>>> SEGUE SU >>>>

https://www.diario-prevenzione.it/?p=795

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INTERNAZIONALE

REPORT ON WORK MURDERS RAPPORTO SUI RISCHI PER LA SALUTE E LA SICUREZZA NEL LAVORO IN TURCHIA

https://www.diario-prevenzione.it/?p=817

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Perché la psichiatria transculturale è pop

fonte saluteinternazionale

di Norina Di Blasio

Come si pongono i sistemi sanitari internazionali di fronte alla grande sfida della salute dei migranti?  Siamo in grado di dare a infermieri e operatori sanitari nell’ambito della salute mentale strumenti nuovi? Il disagio mentale comincia così ad aver un corrispettivo economico che serve a rendere la psichiatria culturale più rilevante. “Non parliamo più di una dimensione esotica, dal sapore antropologico, della riflessione psichiatrica, ma siamo in un orizzonte culturale in cui è centrale l’obiettivo dell’integrazione e dell’ibridazione delle culture”. Intervista a Jaswant Guzder dell’Università di Montréal.

“Uno degli aspetti principali dell’essere migrante è che la tua identità è fluida. Sono Inglese? Sono un britannico-asiatico, sono un asiatico-britannico? Sono un melange di cose. Non appartengo a nessun luogo ma allo stesso tempo appartengo a tutti. La casa per me è uno stato mentale, non necessariamente una cosa di mattoni e malta”.

Dinesh Bhugra

Alla psichiatria transculturale spetta oggi un compito difficile, tutto da costruire. Deve riuscire a guardare i migranti come calati in un contesto di ibridazione di culture, ma anche essere capace di domandarsi quanto e se gli strumenti della psichiatria occidentale siano applicabili ovunque nel mondo. Ma deve fare anche i conti con il fatto che l’occidente reagisce con ostilità ai migranti, con evocazioni nostalgiche del concetto identità nazionale. Come si pongono i sistemi sanitari internazionali di fronte a questa grande sfida?  Siamo in grado di dare a infermieri e operatori sanitari nell’ambito della salute mentale strumenti nuovi? Ne abbiamo parlato con Jaswant Guzder (McGill University, Montréal), intervistata in occasione della mostra Cultural dislocation and hybridity. Politiche delle cure politiche delle culture, organizzata dalla ASL Roma 1 e ospitata negli spazi del Museo Laboratorio della Mente[1].

L’articolo prosegue alla fonte

http://www.saluteinternazionale.info/2018/03/perche-la-psichiatria-transculturale-e-pop/ su SaluteInternazionale

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Condannati a respirare piombo e veleni

FONTE AREA7.CH

di Marina Forti

Il gruppo Sider Alloys di Lugano ha acquisito lo stabilimento ex Alcoa di Portovesme, in Sardegna, il più importante impianto italiano per la produzione di alluminio primario. L’accordo è stato firmato il 15 febbraio presso il ministero per lo sviluppo economico (Mise), a Roma, e coinvolge Invitalia, l’agenzia italiana per gli investimenti. È stato annunciato un investimento di 135 milioni di euro per far ripartire la produzione: ma saranno in gran parte anticipati da Invitalia. I lavoratori della ex Alcoa, che da quasi quattro anni presidiano lo stabilimento per impedirne la chiusura, ora sperano di tornare al lavoro. Portovesme però è uno dei siti più inquinati d’Italia, in attesa di bonifica per rimediare a quarant’anni di scarichi industriali incontrollati. Tra le ragioni della salute ambientale e quelle del lavoro rischia di scoppiare un nuovo conflitto.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE

http://area7.ch/Condannati-a-respirare-piombo-e-veleni-51db6500

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INRS. La newsletter del mese di marzo 2018

La newsletter dell’Istituto francese INRS. In questo numero viene trattato il tema delle cadute dall’alto. L’altro tema i trattato interessante riguarda la prevenzione dei disturbi muscolo scheletrici.

LA NEWSLETTER INRS marzo 2018.

http://www.diario-prevenzione.it/news18/001_124.pdf

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Radiation Risk Rises with Polar Air Routes and Ultra-Long-Hauls

Super-reliable aircraft are free to brave the planet’s most extreme airspace, saving time and fuel. But there’s a price to pay.

By
Justin Bachman

12 marzo 2018, 08:00 CET
As a commercial airline pilot, Theresia Eberbach typically weighs several factors when deciding which trips to fly—the dates, the destination and how long she’ll be away from home. Unlike most of her peers, Eberbach often has another variable to mull: how much radiation she’s willing to take.

Ionizing radiation is a permanent feature of the upper atmosphere, where the protection we take for granted on the surface is significantly thinner. At airlines’ cruising altitude, particles periodically ejected by the sun and cosmic radiation coursing through the universe are 100 times more potent than down below.

Still, the exposure for every extra-long trip across the globe is roughly equivalent to one X-ray. That is, except for two regions: the poles. The planet’s magnetic field helps to minimize radiation for most latitudes, but that shield tends to dissipate at extreme north and south. Airline employees are already the most vulnerable to workplace radiation, but the growing number of polar and long-haul routes may make the hazard worse. A flight from Germany to Southeast Asia can be just as long as one to the western U.S., but the risks can be very different, given that the latter goes “over the top” of the world.

https://www.bloomberg.com/news/articles/2018-03-13/trump-says-pompeo-to-replace-tillerson-as-secretary-of-state

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Eu -Osha : Legislative framework on dangerous substances in workplaces

Sostanze pericolose

L’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) sta conducendo una campagna su scala europea
2018 al 2019 per promuovere la prevenzione dei rischi da sostanze pericolose nei luoghi di lavoro. L’obiettivo è ridurre la presenza e l’esposizione a sostanze pericolose
nei luoghi di lavoro aumentando la consapevolezza dei rischi e dei modi efficaci per prevenirli.

Punti chiave
• Nell’Unione europea esiste un quadro legislativo completo per proteggere i lavoratori dai rischi di sostanze pericolose nei luoghi di lavoro.
• Gli atti legislativi più rilevanti a livello dell’UE sono la direttiva quadro sulla SSL, la direttiva sugli agenti chimici e la direttiva sugli agenti cancerogeni e mutageni. Queste direttive e il loro recepimento nella legislazione nazionale mirano a ridurre l’esposizione dei lavoratori a sostanze pericolose nei luoghi di lavoro.
• La legislazione in altri settori politici contribuisce alla riduzione dei rischi derivanti da sostanze pericolose nei luoghi di lavoro, come la legislazione UE sulle sostanze chimiche e le miscele e anche sulla legislazione specifica dell’UE e internazionale in materia di rifiuti, stoccaggio e trasporto.
• Raggiungere un livello elevato di attuazione della legislazione nella pratica è una sfida fondamentale, anche seguendo il principio dell’applicazione preferenziale delle misure di prevenzione più efficaci.

IL TESTO IN INGLESE DELLA CAMPAGNA OSHA.EU 2018-19

https://osha.europa.eu/it/tools-and-publications/publications/info-sheet-legislative-framework-dangerous-substances-workplaces

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Misure transitorie” di cui agli articoli 7 e 8 del decreto concernente “Regolamento sulle misure e sui requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori non professionali

Riproduciamo dal sito del  Ministero della Salute

” E’ in via di finalizzazione la procedura di adozione del decreto concernente “Regolamento sulle misure e sui requisiti dei prodotti fitosanitari per un uso sicuro da parte degli utilizzatori non professionali”. Al fine di agevolare l’implementazione delle “misure transitorie” previste agli articoli 7 e 8 del suddetto decreto, in attesa della sua pubblicazione, si forniscono informazioni ed indicazioni applicative queste ultime rivolte, in particolare, alle imprese titolari di prodotti fitosanitari.”
Prosegue su >>>
https://www.diario-prevenzione.it/?p=802

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Assessment of Personal Exposure to Airborne
Nanomaterials
A Guidance Document

Partners involved in the nanoIndEx project are:
• Federal Institute of Occupational Safety
and Health (BAuA, Berlin, Germany),
• French Alternative Energies and Atomic
Energy Commission (CEA, Grenoble,
France),
• University of Applied Sciences and Arts
Northwestern Switzerland (FHNW,
Windisch,
Switzerland),
• Institute of Occupational Medicine
(IOM, Edinburgh, UK),
• Institute of Energy and Environmental
Technology e. V. (IUTA, Duisburg, Germany),
• Institute for Hazardous Substance
Research (IGF, Bochum, Germany),
• Catholic University of the Sacred Heart
(UCSC, Rome, Italy).

IL DOCUMENTO – GUIDA

http://www.diario-prevenzione.it/doc18/Nano_Broschüre.pdf

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La Cina propone l’abolizione dell’organismo di sicurezza sul lavoro

FONTE  CHINA LABOUR BULLETTIN

Nell’ambito di un’ampia riforma del governo e della struttura amministrativa della Cina, presentata oggi al Congresso nazionale del popolo a Pechino, il governo ha proposto di eliminare l’Amministrazione statale per la sicurezza sul lavoro (SAWS) e di unire le sue funzioni in una nuova gestione nazionale delle emergenze.

http://www.clb.org.hk/content/china-proposes-abolition-work-safety-body

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La salute nelle carceri

I risultati del progetto CCM di monitoraggio di alcune patologie croniche, per individuare i fattori di rischio e il possibile effetto negativo di fattori microclimatici e ambientali.
Il nuovo volume della Collana Dossier presenta i risultati del progetto “La presa in carico del paziente affetto da patologie complesse negli istituti penitenziari: profili epidemiologici e contesto ambientale”; il progetto è stato finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) del Ministero della salute e ha coinvolto nel periodo 2013-2015 le Regioni Emilia-Romagna (capofila), Toscana, Lombardia e Calabria per un totale di 19 Istituti penitenziari, in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria.

Il lavoro ha monitorato per un anno l’andamento di alcune patologie croniche nella popolazione degli istituti penitenziari, con l’obiettivo di individuare la presenza di eventuali fattori di rischio e il possibile effetto negativo di fattori microclimatici e ambientali (calore, freddo, microclima, inquinamento indoor).

In sintesi le evidenze principali che sono emerse dallo studio sono:

il carcere è anche un problema di sanità pubblica: fumo, sedentarietà, mancanza di lavoro, disagio sono le costanti ambientali di una situazione che non può produrre salute;
la sanità può avere un ruolo attivo nel sostenere la persona detenuta affinché il periodo trascorso nell’istituto possa diventare una occasione di riflessione sulle proprie condizioni di salute e sulla possibilità di modificare abitudini e stili di vita;
è necessario lavorare per migliorare l’offerta sanitaria e una più favorevole organizzazione penitenziaria.
vai al Dossier n. 263

http://assr.regione.emilia-romagna.it/it/servizi/pubblicazioni/dossier/doss263

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RIVISTA PISTES

Quelle(s) épidémiologie(s) pour la santé au travail ? Réflexions à partir des cancers professionnels

http://journals.openedition.org/pistes/5604

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UTILITY
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La raccolta delle newsletter di diario prevenzione è disponibile sul sito

https://dprevenzione.wordpress.com

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fatti & idee nell’epoca della
post democrazia

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Cordiali saluti a tutt.*, grazie per l’attenzione
arrivederci alla prossima newsletter
Gino Rubini, editor di www.diario-prevenzione.it°°°°°°

Per favore non stampare questa newsletter
per non sprecare risorse energetiche ed ambientali . grazie

°°°°°°


newsletter diario prevenzione 13 febbraio 2018 – vol.n° 136


newsletter diario prevenzione

http://www.diario-prevenzione.it

13 febbraio 2018  vol.n° 136

notizie, documenti e link sui temi del governo
dell’ambiente, della salute della sicurezza
nel lavoro e sulla responsabilità sociale
d’impresa

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Notizie Salute
Sicurezza
Lavoro Ambiente
Febbraio 2018

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Cassazione: sicurezza sui luoghi di lavoro – rispetto degli obblighi

Fonte Dottrina per il Lavoro

Con sentenza n. 6121 dell’8 febbraio 2018, la Corte di Cassazione ha affermato che il datore di lavoro è responsabile della valutazione dei rischi presenti in azienda e che deve fornire, ai lavoratori, tutti i rischi ed i fattori di pericolo cui quest’ultimi sono esposti in relazione ai compiti Loro affidati e che deve verificare, periodicamente, la efficacia del documento di valutazione dei rischi.

In pratica, il datore di lavoro ha il compito di fornire adeguate informazioni ai lavoratori, in relazione al funzionamento delle macchine ivi esistenti ed ai rischi a cui sono esposti durante il loro impiego, nonché, di attuare una organizzazione del lavoro che tenga i lavoratori indenni da eventuali infortuni.

Detta responsabilità è presente anche in capo al direttore generale della struttura aziendale, in quanto destinatario iure proprio, al pari del datore di lavoro, dei precetti antinfortunistici, indipendentemente dal conferimento di una delega di funzioni. Ciò in quanto, in virtù della posizione apicale ricoperta, assume una posizione di garanzia in materia antinfortunistica a tutela della incolumità e della salute dei lavoratori dipendenti (Cassazione n. 22249 del 14/03/2014).

http://www.dottrinalavoro.it/notizie-c/cassazione-sicurezza-sui-luoghi-di-lavoro-rispetto-degli-obblighi

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Settimana corta di 28 ore: i tedeschi lavorano meno e vivono di più, perché il tempo è la vera ricchezza

Fonte Pressenza.com

08.02.2018 – Paolo Ermani – Il Cambiamento
Settimana corta di 28 ore: i tedeschi lavorano meno e vivono di più, perché il tempo è la vera ricchezza

Se in Germania si avanza la proposta di una settimana lavorativa di 28 ore, perché qui in Italia siamo ancora lontani anni luce da questa prospettiva? Sì, una ragione c’è. Ma non è detto che non si possa cambiare.

Abituati a pensare ai tedeschi come lavoratori indefessi che lavorano 20 ore al giorno, ci potrebbe stupire conoscere perché è stato recentemente approvato un accordo nel settore metalmeccanico, ad iniziare dalla regione del Baden Wuerttemberg, per avere la possibilità di lavorare 28 ore a settimana. Ma come è possibile che i tedeschi, campioni di tutto, possano lavorare così poco? Chi conosce i tedeschi e la Germania avrà notato che più che lavorare tanto, sono bene organizzati ed efficienti

https://www.diario-prevenzione.it/?p=667

https://www.pressenza.com/it/2018/02/settimana-corta-28-ore-tedeschi-lavorano-meno-vivono-piu-perche-tempo-la-vera-ricchezza/

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Segnaliamo ai lettori e alle lettrici questa intervista al Generale Bertolini in merito ai risultati della Commissione parlamentare Uranio e alle specifiche misure di sicurezza in ambiente operativo. Le forti critiche contenute nel Rapporto di maggioranza della Commissione ai vertici delle Forze Armate rispetto alla valutazione e gestione dei rischi di natura chimica e fisica potrebbero essere di stimolo ad una maggiore sensibilità ed attenzione rispetto alla gestione dei rischi non specifici alla operatività militare. In alternativa a prese di posizioni polemiche contrapposte sarebbe opportuno sottoporre le modalità operative ad una valutazione critica e ad uno sviluppo delle capacità di valutazione e gestione dei rischi. Questo al fine di impedire che i militari si ammalino per la esposizione indebita  a rischi ben noti alle discipline della medicina del lavoro e della tossicologia industriale. Editor

Commissione Uranio: le considerazioni del generale Bertolini sulle misure di sicurezza in ambiente operativo

(di Andrea Cucco). 09/02/18

Alla luce di quanto è emerso in questi ultimi due giorni, dopo la presentazione alla stampa il 7 febbraio scorso della relazione finale della commissione d’inchiesta parlamentare sull’uranio impoverito nel comparto Difesa, da parte del presidente senatore Gian Piero Scanu (PD) ed oggi della relazione di minoranza presentata dall’on. Mauro Pili (Popolo delle Libertà), è apparso evidente un attacco frontale ai massimi vertici delle Forze Armate, almeno quelli che erano in carica al tempo delle missioni e dei fatti oggetto dell’inchiesta. >>> segue alla fonte.

>>> LEGGI L’ARTICOLO ALLA FONTE : DIFESAONLINE.IT

http://www.difesaonline.it/evidenza/interviste/commissione-uranio-le-considerazioni-del-generale-bertolini-sulle-misure-di

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Il mesotelioma maligno in Emilia-Romagna: Report COR-RENAM aggiornamento al 31 dicembre 2017

FONTE AFEVA
https://afevaemiliaromagna.org/2018/02/08/il-mesotelioma-maligno-in-emilia-romagna-report-cor-renam-aggiornamento-al-31-dicembre-2017/

Bologna, 08 febbraio 2017

Pubblicato il Report aggiornato al 31 Dicembre 2017 dal titolo: “Il mesotelioma maligno in Emilia Romagna: incidenza ed esposizione ad amianto aggiornata al 31 dicembre 2017” a cura di A.Romanelli, C. Storchi, O.Sala, L. Mangone.

A produrre il report, è la struttura (COR) del Registro Mesoteliomi Regione Emilia Romagna con sede a Reggio Emilia, struttura operativa nell’ambito del Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna.

L’Emilia Romagna conferma un tasso di incidenza (casi di mesotelioma x 100.000 abitanti) superiore alla media nazionale per il periodo 2011-2015  (Emilia Romagna  4,4 per gli uomini e 1,6 per le donne, Italia 2011 3,8 uomini 1,5 donne) in particolare il tasso più alto riguarda Reggio Emilia per gli uomini (7,0) e Piacenza per le donne (2,7).

Per i dati di dettaglio leggere tutto il Report.

I dati contenuti nel report sono stati raccolti fino al 31 dicembre 2017, purtuttavia “…L’Incidenza può considerarsi pressoché completa per gli anni 1996-2015, mentre per il periodo successivo è in corso la rilevazione dei casi.”

Scarica il rapporto (.pdf)

https://afevaemiliaromagna.files.wordpress.com/2018/02/cor-renam-31-12-2017.pdf

Scarica il V rapporto nazionale RENAM  (dal sito INAIL)

https://www.inail.it/cs/internet/docs/allegato_renam_v_rapporto.pdf

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La PREVENZIONE COLLETTIVA in un nuovo sistema di sanità pubblica.
Lettera aperta agli operatori dei Dipartimenti della Prevenzione della Toscana

La PREVENZIONE COLLETTIVA in un nuovo sistema di sanità pubblica

Cari amici e ex-colleghi, da qualche anno siamo in pensione ed abbiamo cessato la nostra attività nel Servizio Sanitario Nazionale. Con questa lettera ci rivolgiamo a tutti voi alla vigilia delle prossime elezioni politiche perché sentiamo il dovere di ‘dire qualcosa’ di fronte ai gravi pericoli per un settore pubblico che ha creato nel passato ‘pezzi di civiltà’ importanti nel nostro paese. Se condividete potete diffondere ai vostri amici e colleghi.

Assistiamo da molti anni ad un progressivo impoverimento del servizio sanitario pubblico. Gli investimenti sono diminuiti ponendo l’Italia al di sotto della media dei paesi europei. Vediamo una sanità privata che, semplificando le procedure di accesso e ramificando i punti di erogazione dei servizi su tutto il territorio, si offre come alternativa a garantire quel diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione che compete allo Stato. Ma solo le categorie di cittadini più abbienti possono permettersi di accedere alle prestazioni sanitarie offerte dal privato mentre quella parte di popolazione più debole economicamente e socialmente spesso è costretta a rinunciare alle cure o ad attendere tempi di attesa insopportabilmente lunghi. Le assicurazioni private i cosiddetti ‘welfare aziendali’ offrono prestazioni (spesso anche con scarsa appropriatezza) solo per limitate categorie. Si contribuisce così ad aumentare le differenze di trattamento dei cittadini e mettere ulteriormente in crisi i servizi per la salute che, dovrebbero essere gratuiti (sostenuti da un prelievo fiscale veramente progressivo) e di buona qualità per tutte le persone. Anche l’odiosa pratica del sistema dei ticket e dei superticket costituisce un balzello che vanifica il diritto all’universalità delle cure.
L’APPELLO CONTINUA ALLA FONTE

https://www.diario-prevenzione.it/?p=659

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Il rapporto sulla salute mentale in Piemonte
Fonte Ires Piemonte

Rapporto 2017 Salute mentale in Piemonte – Novembre2017
Abstract

Il Rapporto è frutto di un percorso di lavoro intrapreso nel 2016 – all’interno della Direzione Sanità della Regione Piemonte – da un gruppo di esperti e professionisti del settore. Il suo obiettivo è quello di mettere insieme, in forma sintetica, buona parte di quel che oggi si sa e si fa per tutelare la salute mentale dei piemontesi.

Ne emerge l’immagine, ancora un po’ sfocata per la carenza di dati certi, di un servizio sanitario regionale vitale e presente di fronte alla complessità dei bisogni, capace di intercettarne l’evoluzione (si vedano i percorsi di presa in carico di adolescenti e immigrati), pur tra disomogeneità – alcune aree della regione più presenti – carenze – di risorse, finanziarie e personale – necessità di maggior focalizzazione sull’appropriatezza dei servizi.

IL RAPPORTO
http://www.ires.piemonte.it/pubblicazioni_ires/Rapporto-SaluteMentale_2017.pdf

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La Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito ha presentato la Relazione finale sugli esiti della sua attivita’ ispettiva in materia di sicurezza sul lavoro e tutela ambientale nelle Forze armate

La Commissione parlamentare d’inchiesta ha rilevato sconvolgenti criticità nella valutazione e gestione dei rischi da parte delle autorità preposte in relazione alla esposizione del personale militare a microparticelle d’uranio impoverito e all’amianto.

“I militari italiani impegnati in patria e nelle missioni all’estero sono stati esposti a «sconvolgenti criticità» sul fronte della salute e della sicurezza del lavoro, che hanno «contribuito a seminare morti e malattie». È scritto nero su bianco nella relazione finale della commissione parlamentare d’inchiesta sull’uranio impoverito, presentata il 7 febbraio dal presidente Gian Piero Scanu (Partito democratico). Nel mirino il «negazionismo» dei vertici militari e gli «assordanti silenzi generalmente mantenuti dalle autorità di governo».”  ( leggi articolo completo da lettera43)

Sintesi della Relazione definitiva presentata il 7 febbraio 2017

http://www.diario-prevenzione.it/doc18/seconda-relazione.pdf

Audio della Conferenza Stampa del 7 febbraio per la presentazione della Relazione definitiva da parte del Presidente Gian Piero Scanu. Fonte Radio Radicale

https://www.radioradicale.it/scheda/532797/la-commissione-parlamentare-dinchiesta-sulluranio-impoverito-presenta-relazione-finale

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Europa. Vertice ministeriale sulla qualità dell’aria

I   Ministri di nove Stati membri (Repubblica ceca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Ungheria, Romania, Slovacchia e Regno Unito) si sono riuniti a Bruxelles su invito del Commissario per l’Ambiente Karmenu Vella in un ultimo sforzo per individuare soluzioni al grave problema dell’inquinamento dell’aria nell’Unione europea.

I nove Stati membri sono oggetto di procedimenti di infrazione per il superamento dei limiti stabiliti per l’inquinamento atmosferico e, durante la riunione, il Commissario Vella li ha invitati a preparare entro la settimana prossima la documentazione da fornire in merito a come intendono conformarsi alle norme dell’UE sulla qualità dell’aria, pena l’adozione di provvedimenti legali.

A seguito della riunione, il Commissario Vella ha dichiarato: “Questa Commissione ha ribadito a più riprese di voler ‘dare importanza alle cose importanti’ e niente è più importante di combattere la perdita di vite umane dovuta all’inquinamento dell’aria. […] La protezione dei nostri cittadini è una priorità fondamentale del Presidente Juncker e dell’intero Collegio dei Commissari, e deve diventarlo anche dei Governi degli Stati membri e di tutti i Ministri interessati (trasporti, energia, industria, agricoltura e finanze); ne va della nostra credibilità comune.”

FONTE COMMISSIONE EUROPEA

https://www.diario-prevenzione.it/?p=650

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SEGNALAZIONE

Sull’utilizzo prioritario dei DPC rispetto ai DPI
Gerardo Porreca

Autore: Gerardo Porreca
Categoria: Sentenze commentate

05/02/2018: Nei lavori in quota contro il rischio di caduta dall’alto vanno utilizzati prioritariamente i dispositivi di protezione collettiva. l’uso dei dpi è consentito se la protezione collettiva sia tecnicamente impossibile e per esposizioni di breve durata.

Due le disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro messi in evidenza in questa sentenza dalla Corte di Cassazione chiamata a decidere sul ricorso presentato da un datore di lavoro per l’infortunio occorso a un lavoratore che, salito con i ramponi su di un palo in legno per sostituire un cavo telefonico, è caduto da una altezza di 4 metri per la rottura del palo stesso alla sua base.

A difesa dal rischio di caduta dall’alto nei lavori in quota, ha messo in evidenza la suprema Corte, vanno previsti nei DVR e utilizzati prioritariamente i dispositivi di protezione collettiva limitando il ricorso a quelli di protezione individuale solo nel caso che sia tecnicamente impossibile l’utilizzo di quelli collettivi e nel caso di limitati livelli di rischio o di una breve esposizione allo stesso.

L’ARTICOLO PROSEGUE ALLA FONTE SU PUNTOSICURO.IT

https://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/rubriche-C-98/sentenze-commentate-C-103/sull-utilizzo-prioritario-dei-dpc-rispetto-ai-dpi-AR-17764/

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Le presentazioni del Convegno : ” Invecchiare al lavoro: proposte di gestione in sanità” celebrato a Milano il 31 gennaio 2018

Invecchiare al lavoro: proposte di gestione in sanità
Aula Magna Clinica Mangiagalli – Milano, Via Commenda 10
mercoledì 31 gennaio 2018 – ore 9:30-16:00

Convegno
sono disponibili le presentazioni

https://www.diario-prevenzione.it/?p=629

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DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI DI PRODUZIONE E INDUSTRIA 4.0 TEMI E QUESTIONI DI RICERCA INTERDISCIPLINARE

TAO Programs News

Lecce, 23 febbraio 2018

UNIVERSITÀ DEL SALENTO
DIPARTIMENTO DI STORIA, SOCIETÀ E STUDI SULL’UOMO
In collaborazione con
PROGRAMMA DI RICERCA “L’OFFICINA DI ORGANIZZAZIONE”
UNIVERSITÀ DI BOLOGNA

Seminario

DIGITALIZZAZIONE DEI PROCESSI DI PRODUZIONE E INDUSTRIA 4.0
TEMI E QUESTIONI DI RICERCA INTERDISCIPLINARE

PROGRAMMA

http://www.diario-prevenzione.it/eventi/Industria%204.0.pdf

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Sicurezza dei voli aerei . La blacklist delle compagnie aeree emessa dalla Commissione Europea aggiornata al novembre 2017

https://www.diario-prevenzione.it/?p=632

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Podcast audio di Diario Prevenzione puntata n° 52 – 01 febbraio 2018
a cura di Gino Rubini

In questa 52a puntata parliamo di:

– Appello di Pietro Paris (responsabile della Sezione Sostanze pericolose dell’ISPRA)

” In Europa ci sono circa 100.000 sostanze in uso, la maggior parte delle quali non ha mai (ho lo ha solo in parte) subito una valutazione di rischio. C’è un lavoro enorme da fare. È paradossale: l’Europa ci chiede di lavorare (ci sollecita), stanzia fondi, ci chiede di andare a prenderli (prima che arrivino i soliti tedeschi, olandesi, svedesi, ecc.) e noi smantelliamo le strutture che dovrebbero svolgere i compiti.
Perché gli italiani vanno a lavorare all’estero? “

– Legambiente. Rapporto “Pendolaria”. Boom di pendolari in Lombardia, ma si investe in autostrade

– MORTI SUL LAVORO 2017 IN ITALIA: UNA TRAGEDIA SENZA FINE. IL 2017 SI CHIUDE CON 1029 VITTIME: UNA MEDIA DI QUASI 86 MORTI AL MESE. UN TRAGICO AUMENTO DEL 1,1% RISPETTO L’ANNO PRECEDENTE. ( Rapporto Vegaengineering )

– La prevenzione senza ossigeno

I tragici infortuni avvenuti negli ultimi giorni hanno suscitato sconcerto, anche fra quanti hanno operato ed operano nel sistema pubblico di prevenzione. Nonostante tutto l’impegno profuso nelle attività di informazione, assistenza e controllo, anche mirate, i fatti ci dicono che nei luoghi di lavoro si ripetono ancora eventi mortali spesso con dinamiche che riportano al passato. Questi eventi ci interrogano, e hanno indotto in alcuni di noi riflessioni che qui pubblichiamo, sperando che siano utili all’apertura di un dibattito “largo” che vogliamo ospitare in questo spazio. ( fonte Snop.it )

– Quelle vulnérabilité des travailleurs européens face aux conditions de travail dégradées ?

IL NOTIZIARIO AUDIO

https://www.diario-prevenzione.it/?p=620(25 minuti )

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Gino Rubini, editor di www.diario-prevenzione.it

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