MEDICO COMPETENTE E RLS NEI SOPRALLUOGHI….


Buongiorno sono un Rls di una media impresa del settore chimico.
Cortesemente volevo delucidazioni in merito alle modalità di sopralluogo
degli ambienti di lavoro da parte del medico competente. Nei corsi
effettuati in questi anni, parecchi docenti hanno rimarcato il fatto che
il sopralluogo debba avvenire in presenza dell’Rls e del RSPP. Proprio
in questi giorni il MC ha provveduto ad effettuare la visita dei locali
aziendali, improvvisamente e senza invitarmi ( gli anni scorsi invece ho
sempre ricevuto il suo invito ed effettuato il giro con tutti gli attori
del sistema sicurezza ) per poi presentarmi a distanza di giorni il
verbale da firmare per presa visione. Naturalmente mi sono risentito non
poco in quanto penso che sia importantissimo che tale visita coinvolga a
360° tutti quanti , anche per formulare in tempo reale eventuali
osservazioni. Approfondendo la questione, mi sono invece accorto che il
Testo Unico di fatto non pone nessun obbligo al MC in merito al
coinvolgimento del RLS , anzi alcuni siti che trattano la tematica
indicano che i
l MC può agire anche senza il coinvolgimento dell’RSPP ( però anche in
questo caso non trovo riferimenti sul Testo Unico). La cosa mi manda
leggermente in confusione è in attesa di una risposta da parte
dell’ASL da me interpellata mi rivolgo a Lei, alla sua esperienza e
conoscenza per capire se il MC in ogni caso ha agito correttamente.
Nel ringraziarla la saluto

:: newsletter diario prevenzione :: 9 ottobre 2013 :: vol.n° 78 ::


newsletter diario prevenzione
 
www.diario-prevenzione.it

9 ottobre  2013   vol.n°  78
 
notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa
 

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EVENTI E INTERVENTI. LA QUALITA’ DEI PRODOTTI E DEI SERVIZI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA NEL LAVORO


La prossima settimana dal 16 al 18 ottobre  si celebrerà a Bologna il 14° Salone Salute e Sicurezza sul lavoro.

Una particolare attenzione è dedicata  al tema della sicurezza nel mondo delle costruzioni.

L’edilizia paga ancora un prezzo altissimo in termini di incidenti e malattie professionali, per prevenire i quali occorrono una costante opera di sensibilizzazione e formazione degli addetti e una generale, rinnovata cultura della sicurezza da parte di tutto il comparto.

Anche quest’anno, siamo al quinto anno di crisi economica sofferta da imprese e lavoratori, il Salone Ambiente e Lavoro si presenta con un significativo numero d’iniziative ed eventi che testimoniano della vitalità del comparto industriale  salute e sicurezza che si compone di centinaia d’imprese che producono beni e servizi.

Parteciperemo ad iniziative e vedremo quali saranno le novità più significative. L’elenco degli eventi è molto ricco. Anche nell’ambito di questo Salone, come in quelli precedenti , all’interno del programma degli Eventi previsti nelle 3 giornate non abbiamo rilevato segnali di apertura verso un tema che appare quasi un tabù: ci riferiamo al tema della qualità della consulenza, dei prodotti e servizi che vengono offerti sul mercato. Siamo di fronte a centinaia di piccole o medie aziende che producono servizi di consulenza, prodotti formativi, attrezzature e dispositivi di protezione individuale, progettazione di soluzioni per la sicurezza negli edifici e negli impianti, ecc.

Chi garantisce la qualità di quanto viene offerto ? I compratori di beni e servizi di questo settore sono diventati abbastanza capaci di scegliere con cognizione di causa tra le varie offerte che vengono proposte sul mercato ?

Poniamo questi interrogativi in ragione del fatto che abbiamo assistito anche in tempi recenti all’offerta di prodotti formativi, di programmi di  valutazione e gestione del rischio con una qualità che era  al di sotto del livello etico e della decenza.

Per diversi anni sono state proposti pacchetti o kit di valutazione del rischio e formativi per davvero d’infima qualità e molte piccole imprese li hanno acquistati nella logica “del mettersi in regola”, dell’adempimento burocratico…
Verificheremo se tra la molteplicità delle offerte da parte delle aziende espositrici vi sono ancora kit formativi con annesso viaggio premio  alle Canarie… ( è successo un paio di Saloni fa).
Certo questo sopra è il caso limite, facile da individuare,  mentre è assai più complesso tracciare un profilo di qualità di servizi e prodotti assai spesso molto costosi che non mantengono quello che promettono.
Manca senz’altro un momento associativo dei consumantori , nel settore produttivo dell’ambiente e della sicurezza su lavoro,  che faccia le prove di qualità e sottoponga al benchmarking prodotti e servizi così importanti come quelli che hanno oggetto la tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini.

Fino a quando i “consumatori” di questo settore non dinventeranno, in modo generalizzato,  compratori attenti, competenti ed esigenti,  anche la qualità dei prodotti e servizi rischia di non migliorare in modo significativo. Speriamo per davvero che la “selezione” dell’offerta di prodotti sulla base della qualità sia avvenuta.

Arrivederci al 14° Salone Ambiente Lavoro . editor

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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE
SICUREZZA LAVORO

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SALONE AMBIENTE LAVORO-  BOLOGNA FIERA
mercoledì 16 ottobre 2013
09:00 – 13:00 Sala Mozart – Pad. 36 • Capienza sala: 400 posti
Convegno – Ingresso libero
Rivolto a: Rappr. dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS-RLST), Responsabili sindacali salute e sicurezza – Assemblea Rls – Rlst – CGIL CISL UIL

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08/10/13 – Taranto – Salute e ambiente, arrivano gli sportelli sulla sicurezza

Sono attivi i due sportelli (uno ai Tamburi e l’altro a Paolo VI) “Salute, Sicurezza e Ambiente” si avvalgono della consulenza di esperti Inca/Cgil, di medici, legali e di consulenti in orientamento al lavoro già attivi sul territorio e un valore di informazioni e best practice da far diventare risorsa.

«Il nucleo di dati raccolti dalla Cgil e dai suoi patronati Inca in tema di salute e ambiente fornisce un dato analitico della condizione tarantina nei luoghi di lavoro. Dati scientifici e riconosciuti che sul tema delle patologie multifattoriali legate alla grande industria, al di la delle spettacolarizzazioni che spesso accompagnano queste informazioni, raccontavano già da tempo il fronte caldo del rapporto tra salute e lavoro nella comunità tarantina».

A dichiararlo è quanto dichiara Luigi D’Isabella, segretario generale della Cgil di Taranto, annunciando la piena funzionalità dei due sportelli Cgil che ai Tamburi e Paolo VI daranno vita ad un’azione ancora più pressante del Dipartimento “Tutela, Salute e Sicurezza” del sindacato tarantino.

«La mappa degli interventi che abbiamo effettuato in questi anni in favore dei lavoratori colpiti da infortuni sul lavoro e da malattie professionali forniscono un dato certo e il “modello di lettura” della Cgil – continua D’Isabella –. Un modello pragmatico, fattivo, di tutela, denuncia e attività negoziale nei luoghi di lavoro, e i due sportelli dedicati realizzati nei quartieri dove maggiormente si avverte il peso ambientale della grande industria mostrano anche l’approccio che in tutti questi anni il nostro sindacato ha voluto mantenere su un tema così delicato».

La Cgil, dunque, sceglie la strada del servizio.
«Il nostro quaderno esperienziale ci mostra che le battaglie e le vittorie più importanti in tema di salute e sicurezza si sono ottenute in questi anni grazie al lavoro costante, svolto lontano dai riflettori e accanto ai lavoratori, di medici, legali, assistenti e operatori specializzati sui temi in questione – afferma ancora il segretario della Cgil tarantina – per questo gli sportelli della Cgil ai Tamburi e a Paolo VI sono un ulteriore tentativo di portare fuori dalla fabbrica e più vicino ai territori le voci della denuncia e della rivendicazione dei diritti».
Il lavoro del Dipartimento Cgil è teso a monitorare e mappare gli infortuni e le malattie professionali nei posti di lavoro e si integrerà con l’azione di tutela fornita dall’Inca così come all’azione di formazione ai delegati di tutte le categorie sulle questioni della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro.
Lo sportello dei Tamburi, in via Leopardi 64/A (tel.099.4704375) sarà attivo il lunedì (dalle 9.00 alle 12.00), il mercoledì (dalle 16.30 alle 18.30) e il venerdì (dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 18.30).
Lo sportello di Paolo VI, in piazza Pertini (tel.099.4725733) sarà attivo invece il lunedì (dalle 16.30 alle 18.30) e il mercoledì (dalle 16.30 alle 18.30).

fonte corrieredelgiorno.com

http://www.corrieredelgiorno.com/2013/10/07/salute-ambiente-arrivano-gli-sportelli-sulla-sicurezza/

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 GLI INFORTUNI SUL LAVORO E IL SISTEMA INFOR.MO: ANALISI DELLE CAUSE E INTERVENTI DI PREVENZIONE

CONVEGNO


20 novembre 2013
Auditorium INAIL
Piazzale Giulio Pastore 6
Roma

PROGRAMMA LAVORI

http://www.ispesl.it/documenti/I_annuncio_Convegno_INFORMO.pdf

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PRONTUARIO CAUSE E MALATTIE DI ORIGINE LAVORATIVA

Presso lo stand EPC iL 16 E 17 alla manifestazione Ambiente Lavoro (C36-Pad. 36), e al 76° Congresso Nazionale SIMLI presso i Giardini-Naxos Messina  si celebrerà la presentazione in anteprima del volume di Graziano Frigeri e Gianfranco Murgia con l’introduzione di Beniamino Deidda, “Prontuario cause e malattie di origine lavorativa” con software allegato”.

Il prontuario di oltre 1.000 pagine, contiene 444 schede di pronta consultazione complete di note tecniche che guidano il Medico Competente nella predisposizione dei protocolli per la sorveglianza sanitaria in base alla normativa vigente.

Permette di sapere prontamente se la malattia rientra fra quelle per cui sono obbligatori il referto e la denuncia INAIL. Il software allegato, infine, consente la ricerca rapida, la navigazione tra le schede, la visualizzazione e la stampa anche delle note tecniche. (consulta l’indice e le schede).

E’ un prodotto studiato per il Medico Competente da tenere sempre a portata di mano!

Gli autori presenteranno direttamente il prodotto presso lo stand EPC ad Ambiente Lavoro nei giorni 16 e 17 ottobre, scegli il giorno e prenota ora la partecipazione:

mercoledì 16 ottobre h. 12:00
giovedì 17 ottobre h. 11:30

Solo al SIMLI e ad Ambiente Lavoro sarà praticato uno sconto del 20% per l’acquisto del volume presso gli stand EPC.

http://www.diario-prevenzione.it/index.php?option=com_content&task=view&id=4048&Itemid=2

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Salone Ambiente Lavoro

Convegno nazionale – 18 Ottobre 2013 ore 14,00-17,30

Protezione Ambientale per la tutela della Salute e della Sicurezza
sul Lavoro. L’impegno del Sistema delle Agenzie

Il seminario ha lo scopo di favorire l’interscambio di professionalità ed esperienze in vari settori strategici per la prevenzione attraverso l’illustrazione di una serie di documenti riguardanti Criteri, Indirizzi e Buone Prassi per la Valutazione del rischio e la gestione della prevenzione in varie tipologie di attività riconducibili alla Pubblica Amministrazione: Interventi di operatori impegnati nelle emergenze di origine naturale e/o antropica; Attività analitiche di laboratorio chimiche e biologiche, attività scientifica subacquea, sistemi di gestione, attività di formazione e informazione. Saranno disponibili tutti i materiali relativi agli argomenti trattati

PROGRAMMA LAVORI

http://www.diario-prevenzione.it/interim/Locandina_Convegno-PROT-AMBIENTALE-Bologna-18_10_2013-completo-4.pdf

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Autriche : les problèmes de santé liés au travail varient en fonction du niveau d’enseignement

“L’incidence des risques sanitaires est très inégalement distribuée parmi les salariés suivant le niveau d’enseignement atteint, avec des problèmes de santé plus répandus chez ceux dont le parcours scolaire s’est arrêté le plus tôt”, concluent les auteurs d’une enquête commandée par la Chambre autrichienne du travail. Environ 9.000 salariés de divers secteurs ont été questionnés sur leur santé entre 2011 et 2012 pour une enquête portant sur les problèmes de santé liés au travail.

Rien de surprenant à constater que la manipulation de lourdes charges au travail est plus répandue parmi les travailleurs avec le strict minimum d’éducation obligatoire (la scolarité de neuf années). Un tiers de ces derniers sont concernés, contre 8 % de ceux avec un diplôme d’école secondaire et 4 % des diplômés universitaires. Des variations semblables sont observées pour les risques suivants : “contrainte physique au travail” et “positions de travail pénibles”

Une conclusion plus inattendue concerne les risques psychosociaux : le rapport montre que les cols bleus souffrent plus de tension psychosociale que les employés de bureau — 39 % contre 27 %. L’idée que le stress lié au travail est principalement un “phénomène de managers” est réfutée par les auteurs du rapport. Les ouvriers de la construction sont les plus nombreux à s’en plaindre (41 %), suivis par les ouvriers d’usine (39 %) et le personnel de caisse (38 %). Seulement un manager sur trois reconnaît être soumis au stress au travail.

Il est intéressant de noter que 59 % des travailleurs ayant quitté l’enseignement prématurément expriment un faible besoin de développement personnel au travail, alors que les détenteurs d’un diplôme universitaire ne sont que 19 % à partager ce sentiment.

Le résumé de l’enquête – Fondation européenne pour l’amélioration des conditions de vie et de travail – 13 septembre 2013 (en anglais)

http://www.diario-prevenzione.it/interim/Locandina_Convegno-PROT-AMBIENTALE-Bologna-18_10_2013-completo-4.pdf

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Évaluation des risques du bisphénol A (BPA) pour la santé humaine

Tome 1
Avis de l’Anses Rapport d’expertise collective

ANSES è l’Agenzia Nazionale  francese per la sicurezza sanitaria, alimenti e lavoro.

Un report del marzo 2013 illustra i rischi per la salute del bisfenolo A  sia per gli esposti professionali, i lavoratori sia per gli utenti di prodotti.
Il bisfenolo è utilizzato anche per la fabbricazione di materiali composti ad elevate performances tramite fibre di carbonio e resine epossidiche.Il bisfenolo è un componente fondamentale delle resine epossidiche

IL REPORT

http://www.anses.fr/sites/default/files/documents/CHIM2009sa0331Ra-0.pdf

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07/10/13 – Rimini. Il Comune firma il protocollo per promuovere la sicurezza sul lavoro.

Il Comune di Rimini firma il Protocollo d’intesa a sostegno del SIRS, il Servizio di documentazione e Informazione per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza. Con il protocollo l’Amministrazione Comunale si impegna a mettere a disposizione del Sirs, in forma gratuita, risorse umane ed economiche destinate a promuovere la salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro per ridurre l’indice di infortuni nella nostra provincia.

La firma è avvenuta questa mattina, nella sala della Giunta della Residenza Comunale, alla presenza dell’assessore alle politiche del Lavoro Nadia Rossi e i rappresentati delle tre organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, che compongono il Sirs insieme a Provincia di Rimini, l’Azienda Unità Sanitaria Locale e l’ INAIL.

Si tratta di un contributo tanto più importante in un momento di crisi economica come quello attuale che rischia di porre in secondo piano la tutela e la sicurezza nei luoghi di lavoro considerata troppo spesso dalle aziende soltanto come un costo. Ma l’infortunio, che sia lieve, grave o mortale oltre a colpire il singolo lavoratore ha anche un costo sociale molto alto rispetto al quale anche l’azienda ha le sue responsabilità.

In base al protocollo, al Comune di Rimini spetterà il compito di mettere a disposizione un locale per svolgere seminari di approfondimento,convegni e attività formative promosse dal Servizio di documentazione e Informazione per Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, Inoltre dovrà fornire il supporto organizzativo per l’attività di seminari e di formazione.

fonte  romagnagazzette.it

http://www.romagnagazzette.com/2013/10/02/rimini-il-comune-firma-il-protocollo-per-promuovere-la-sicurezza-sul-lavoro/

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Silvana Cappuccio
La transizione dall’economia informale alla formale e il lavoro dignitoso per tutti. Seminario ITUC-CSI & ACTRAV-ILO, India, 25 – 30 settembre 2013

04/10/2013  | Politiche globali
La Confederazione internazionale dei sindacati (ITUC-CSI) ha tenuto un seminario su “Come organizzare sindacalmente i lavoratori dell’economia informale” dal 25 al 30 settembre 2013 ad Ahmedabad e Mumbai, in India, alla presenza di sindacalisti provenienti dalle organizzazioni regionali. Questo convegno faceva seguito all’incontro tripartito di esperti che si era svolto la settimana precedente a Ginevra sullo stesso tema.

Secondo quanto deciso dalla 317ma sessione (marzo 2013) del Consiglio d’Amministrazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL-ILO), la Conferenza internazionale del lavoro (ILC) del 2014 darà l’avvio alla discussione sulla necessità di definire un nuovo strumento normativo riguardante la transizione dall’economia informale a quella formale. Il confronto tra i costituenti dell’ ILO si dovrebbe poi concludere nel 2015, con l’adozione di una Raccomandazione.

In questo quadro, i lavori di preparazione della Conferenza sono già da tempo cominciati con analisi, studi, rilevazioni e soprattutto stime, approfondimenti su base globale, regionale e locale.

Hanno partecipato al seminario in India circa trenta sindacalisti, che quindi si sono lì confrontati sulle politiche adottate in materia e sulle strategie definite al fine di estendere diritti e protezione sociale ai lavoratori dell’economia informale attraverso gli strumenti della contrattazione, degli accordi con le autorità di governo a vari livelli (locale e nazionale), delle campagne mirate, delle iniziative messe in campo per assicurare i necessari cambiamenti legislativi. In particolare, il tema della protezione sociale è stato individuato come il cardine di un’apposita campagna di sindacalizzazione da lanciare con forza e su cui impegnare le proprie organizzazioni.

Le conclusioni su “lavoro dignitoso ed economia informale” della Conferenza internazionale del lavoro del 2002 avevano già sottolineato come la definizione di economia informale copra una considerevole diversità di lavoratori, imprese ed imprenditori aventi delle caratteristiche ben identificabili. Secondo quello stesso documento, l’economia informale  si riferisce a “tutte le attività economiche effettuate dai lavoratori e dalle unità economiche che sono – secondo la legge o la prassi – non coperte del tutto o non sufficientemente coperte da disposizioni formali. Le loro attività non sono regolate dalla legge. La grande maggioranza dei lavoratori dell’economia informale e delle loro famiglie è particolarmente vulnerabile a vari rischi e contingenze, poiché non beneficia di sistemi di protezione sociale.

A seguito della crisi globale le forme di occupazione informale nel mondo si sono moltiplicate ed è aumentato notevolmente il numero di persone che vi sono concentrate anche come precariato. Questo ha comportato non solo un deterioramento degli standard di vita della popolazione ma ha anche rafforzato gli impedimenti ad imboccare una via d’uscita dalla povertà. Da qui la necessità di agevolare il passaggio dall’economia informale all’economia formale, assunta come priorità urgente dal movimento sindacale internazionale.

L’economia informale include una molteplicità di lavori, fa riferimento quindi a parecchie categorie di lavoro atipico ed assume delle forme profondamente diverse nelle regioni del mondo. I comuni denominatori di queste categorie e forme, nella stragrande maggioranza dei casi, sono rappresentati dal deficit di lavoro dignitoso e dalla numerosissima presenza di lavoratori poveri.
La diversità va riferita a situazioni che differiscono fin dalle origini del fenomeno, pongono problemi conseguenti e richiedono soluzioni adeguate alle condizioni specifiche. Si definiscono infatti come informali dei lavoratori che hanno distanze enormi in termini di retribuzione (ad esempio per livello, regolarità o stagionalità), status occupazionale (dipendenti, autonomi, occasionali, domestici etc.), settore (servizi, commercio, agricoltura industria), tipo e dimensione di eventuale impresa, localizzazione (rurale o urbana), protezione sociale e tutela lavorativa (ad esempio tipo e durata del contratto oppure diritto ai congedi). E’ comunque importante fare sempre una distinzione tra i processi di informalizzazione più recenti legati alle tendenze dell’economia globale o alle passate politiche di aggiustamento strutturale e la piccola produzione spesso ‘inventata’ di beni e servizi per i mercati locali che costituisce un metodo  di sopravvivenza quotidiana per un larghissimo numero di famiglie. Si parla, ovviamente, sempre di transizione riguardante attività lecite, che nulla hanno a che fare con reati e comportamenti criminali.

Porsi l’obiettivo di estendere la copertura sociale ad un così eterogeneo insieme di  lavoratori ed unità economiche richiede  la definizione di molti strumenti coordinati, che impegnino gli attori implicati, e al tempo stesso adattati alle specifiche caratteristiche dei gruppi, secondo le situazioni e le condizioni locali ed i contesti nazionali.

Nell’Unione Europea,  la Commissione ha avviato di recente una consultazione con le parti sociali su un nuovo strumento che rafforzi la prevenzione e la deterrenza del lavoro sommerso, secondo tre linee di direzione: comportamenti illegali sulle condizioni di lavoro e/o sulle norme di salute e sicurezza, che coinvolgono gli ispettorati del lavoro; la frode sugli oneri sociali, che richiedono verifiche sul rispetto degli obblighi in materia di sicurezza sociale e l’evasione fiscale, che esige un vero e proprio contrasto da parte delle autorità governative.

Il seminario ha disegnato l’ampiezza del dibattito che il tema della transizione alla formalità del lavoro comporterà nei mesi e negli anni a venire e la complessità dei problemi.

Sebbene l’economia informale riguardi questa molteplicità di realtà, vi è un globale consenso che non può esserci sviluppo senza lavoro dignitoso e quindi diritti e pari opportunità per tutti i lavoratori, senza distinzione alcuna.

La discussione dovrà essere necessariamente approfondita anche all’interno del movimento sindacale, dove gli approcci su questo tema sono i più disparati proprio a partire (e non esclusivamente) dalla definizione, non solo per regioni ma anche al loro interno nei singoli  Paesi. Questo sarà essenziale anche  per evitare che le profonde diversità di condizioni siano di ostacolo al raggiungimento di posizioni comuni nelle politiche e strategie globali oltre che nella ricerca di un consenso tripartito per la Raccomandazione che la Conferenza Internazionale del Lavoro dovrà approvare nel 2015.

fonte CGIL.IT

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L’Asl 11 di Empoli studierà un progetto per il centro regionale della sicurezza sul lavoro

Il polo lavorerà sotto la supervisione della direzione alla sanità. La media degli infortuni per cadute scesa da 64 a 42% in tre anni
Via libera della giunta regionale alla costituzione di un polo toscano per la formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Nascerà ad Empoli e la giunta ha dato mandato alla Asl 11 di sviluppare un progetto.

Il polo lavorerà sotto la supervisione della direzione regionale alla sanità. Coordinerà l’intervento di altri enti e soggetti. In particolare studierà progetti di formazione e iniziative di informazione ed assistenza per enti pubblici e privati, rivolgendosi in particolare a piccole e medie imprese che sono spesso le meno attrezzate al riguardo. Lavorerà anche con le scuole, mettendo in campo progetti di prevenzione, e con l’università.

Quella della sicurezza sul lavoro e delle prevenzioni degli incidenti nei luoghi di lavoro è da anni un tema al centro delle politiche regionali – sottolinea l’assessore al diritto alla salute, Luigi Marroni –, oggetto di una specifica legge del 2005, con norme e regole da seguire che di recente, per i cosiddetti ‘lavoratori’ in quota, abbiamo ad esempio esteso anche a chi pone in opera impianti fotovoltaici”. “Nel 2006 – ricorda l’assessore – la media regionale degli infortuni per cadute dall’alto era del 64%, scesa nell’ultimo triennio al 42 per cento”. Per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro è stata avviata, nei mesi scorsi, anche una sperimentazione per la formazione a distanza attraverso il portale web Trio della Regione.

Vittorio Bugli, assessore alla presidenza, sottolinea come la decisione presa in giunta e che affida all’Asl di Empoli il compito di dar vita al centro regionale rappresenta “un altro giusto riconoscimento per una realtà che da anni è un polo formativo sanitario di eccellenza”. “Mi piace ricordare – conclude – che con questo polo si realizza attraverso una profonda integrazione tra l’università, le scuole e i master di specializzazione con il servizio sanitario regionale, una sinergia che permetterà di definire progetti formativi adeguati e all’avanguardia, rivolti principalmente agli enti pubblici, alle imprese e alla scuola appunto”.

Fonte: Regione Toscana

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ASL BOLOGNA
ISTITUTO DELLE SCIENZE NEUROLOGICHE
ALMA MATER STUDIORUM
REGIONE EMILIA ROMAGNA

CONVEGNO


LA PREVENZIONE NEL LAVORO CHE CAMBIA, SICUREZZA DEL LAVORO, APPALTI,ESTERNALIZZAZIONI, TRA TEORIA E PRASSI

MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2013
SALA AUDITORIUM REGIONE EMILIA ROMAGNA

VIALE ALDO MORO 18 BOLOGNA

LA LOCANDINA

http://www.snop.it/attachments/article/301/La-prevenzione-nel-lavoro-che-cambia-Bologna-29-ottobre.pdf

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Spazi confinati: la formazione con unità mobili di addestramento

In relazione ad un progetto di supporto delle imprese per la qualificazione delle proprie risorse umane in ambienti confinati, è stato realizzata una unità mobile di addestramento per riprodurre le condizioni operative prevedibili negli spazi confinati.

segue su fonte puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/tipologie-di-rischio-C-5/spazi-confinati-C-46/spazi-confinati-la-formazione-con-unita-mobili-di-addestramento-AR-13180/

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Nell’ambito del Salone AMBIENTE LAVORO BOLOGNA

il giorno 16/10/2013 ore 14,30
SALA ARMONIA

“Racconti di lavoro: formAttori in azione”

Programma del seminario del giorno 16/1072013 organizzato dall’Associazione LaBoriamo in Sicurezza per Ambiente e Lavoro 2013

presso sala Armonia

Conduttore e Moderatore Davide Ferrari (AUSL MO)

PROGRAMMA

http://www.diario-prevenzione.it/interim/Bozza%20del%20Programma%20di%20LaBoriamo%20per%20Ambiente%20e%20Lavoro_.doc

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Il consulente può essere considerato preposto di fatto

Libero professionista condannato come preposto di fatto per aver dato istruzioni a un lavoratore infortunatosi. Come si applica concretamente l’art. 299 del Decreto 81/08. Di Anna Guardavilla.

fonte puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/ruoli-figure-C-7/preposti-C-74/il-consulente-puo-essere-considerato-preposto-di-fatto-AR-12332/

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Crise et conditions de travail
Conséquences de la crise sur les conditions de travail en Europe

Ce rapport de la Fondation européenne pour l’amélioration des conditions
de vie et de travail met l’accent sur les évolutions observées dans les
États membres de l’Union européenne concernant les conditions de
travail. Si l’analyse est détaillée pays par pays, quelques tendances
globales ressortent : réduction générale du temps de travail, moins
d’heures supplémentaires, précarité de l’emploi croissante, moins de
choix pour les travailleurs, gel des salaires, réductions de personnel,
intensification du travail, détérioration de l’équilibre entre vie
professionnelle et vie privée, augmentation du stress au travail, risque
accru de harcèlement…

Synthèse de l’étude en français [PDF]
>> http://kiosque.inrs.fr/alyas/view/go/3403/1
Rapport complet en anglais
>> http://kiosque.inrs.fr/alyas/view/go/3404/1

** Rapport annuel INRS
Rapport annuel 2012 de l’INRS

L’INRS vient de publier son « Faits et chiffres 2012 », qui dresse un
bilan des travaux scientifiques et techniques ainsi que des principales
actions d’information ou de sensibilisation réalisés par l’institut en
2012. Ce rapport annuel est diffusé aux ministères, parlementaires et
collectivités territoriales en sus des partenaires de l’INRS et des
acteurs de la prévention. Il est également disponible en téléchargement
sur le site Internet de l’INRS.

Rapport annuel 2012 de l’INRS
>> http://kiosque.inrs.fr/alyas/view/go/3441/1

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venerdì 27 settembre 2013
Analysis of the determinants of workplace occupational safety and health practice in a selection of EU Member States

This report aims to provide insight into how the environment in which an establishment operates affects the way it manages workplace occupational safety and health (OSH).

Author:
European Agency for Safety and Health at Work

Publishing Date:
Sep 16, 2013

Download the full publication as PDF PDF Icon (1733Kb)

https://osha.europa.eu/en/publications/reports/analysis-determinants-workplace-OSH-in-EU

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La santé et la sécurité au travail en 2025 : enfer ou paradis ?

La réunion annuelle de l’ETUI consacrée à la santé et à la sécurité au travail (SST), qui s’est tenue les 12 et 13 septembre 2013 à Cavtat (Croatie), a rassemblé quelque 40 syndicalistes européens. L’assemblée était principalement constituée de membres du groupe Travailleurs du Comité consultatif pour la sécurité et la santé au travail. Des représentants des fédérations sectorielles de l’agriculture et de la construction avaient également répondu présents, de même que Judith Kirton-Darling, secrétaire confédérale de la CES.

Cet événement s’est tenu dans un contexte assez difficile. Alors que la crise confronte les travailleurs à des risques multiples, la Commission européenne n’a toujours pas adopté de stratégie SST pour la période 2013-2020.

Cette année, l’ETUI a organisé les débats autour de trois scénarios possibles d’ici à l’horizon 2025. Cette approche n’avait pas pour objectif de prédire l’avenir, mais plutôt de servir d’outil de réflexion. Les participants, répartis en cinq groupes, devaient débattre de trois scénarios possibles qui variaient en fonction du taux de croissance et du niveau de priorité accordée à la SST : ” Tout pour la croissance”, “Sûreté et durabilité combinées”, “Chacun pour soi”.

segue su fonte

http://www.etui.org/fr/Actualites/La-sante-et-la-securite-au-travail-en-2025-enfer-ou-paradis

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Scientists and trade unions in Latin America together for precaution on nanotechnologies at the workplace

The International Workshop on Nanotechnology & Society in Latin America gathered scientists, researchers and trade unionists from North, Central and South America at the Federal University in Parana in Curitiba, Brazil on the 5 and 6 of September. It was organised as a framework bringing together trade unionists and academia. ETUI’s Aida Ponce, head of unit working conditions, health and safety presented the views and perspectives developed by the European trade union movement.

The workshop was co- organised by the Center for Nanotechnology in Society, University of California-Santa Barbara (UCSB). Prof. Richard Appelbaum from the UCSB, stressed the potential of nanotechnologies in changing human lives and the possibility that social inequalities might increase; enough reason to adopt regulations that guarantee the participation of workers who are affected by the industry.

Different countries shared cases of how safety measures are adopted. For instance, surveys in the US had shown little response of companies and few answers on adopting health and safety measures and various countries mentioned that there are serious challenges in the waste sector. Prof . Flavio Orlando Plentz Filho, Coordinator of Micro and Nanotechnologies at the Ministry of Science, technology and Innovation in Brazil, presented the policy in Brazil which has invested a significant amount of public funds in infrastructure to develop nanotechnologies and nanomaterials.

For the Latina American Trade Unions, collective agreements should include the right of information to workers possibly exposed to nanomaterials at the workplace. Specific precautions should be taken in the agriculture sector, notably updating the Codex Alimentarious. For the researchers and scientists, the role of the international collaboration in the field is of utmost importance, to avoid scientific developments without a precautionary approach and to provide a science that serves human beings.

Further reading:

CIEL (Center for International Environmental Law): Declaration ‘Sign-On for transparency & precaution with nanotechnologies’

http://action.ciel.org/p/salsa/web/questionnaire/public/?questionnaire_KEY=1495&key=677816

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26/09/13 – Fare sicurezza in tempi di crisi

Sicurezza, management, organizzazione, disciplina, educazione; ovvero fare sicurezza in tempi di crisi. La sicurezza deve essere parte integrante del modo di vivere l’azienda e il lavoro. Di Alessandro Mazzeranghi.

>>> segue su fonte  puntosicuro.it

http://www.puntosicuro.it/sicurezza-sul-lavoro-C-1/tipologie-di-contenuto-C-6/comportamenti-sicuri-bbs-C-69/fare-sicurezza-in-tempi-di-crisi-AR-13186/

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Farmaci: Rapporto 2012 OsMed-Aifa       

Nel 2012 diminuisce del 6% l’utilizzo di farmaci antibiotici rispetto all’anno precedente. Lo rileva il Rapporto realizzato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali (OsMed) e dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).
Nel 2012, in regime di assistenza convenzionata (farmaci erogati dal Servizio sanitario nazionale attraverso le farmacie pubbliche e  private), sono state infatti consumate 21,1 dosi giornaliere di  antibiotici ogni mille abitanti, facendo registrare una riduzione  rispetto all’anno precedente del 6,1%. Anche la spesa per questa  categoria di farmaci ha fatto segnare una riduzione del 16,3% rispetto al 2011; la spesa pro capite nazionale e’ stata di 11,86 euro.
Le categorie di antibiotici maggiormente utilizzate in regime di assistenza convenzionata sono state le associazioni di penicilline, i macrolidi e lincosamidi, le penicilline ad ampio spettro e le penicilline sensibili alle beta-lattamasi.
I consumi hanno continuato a mostrare un’ampia variabilità su base regionale e, in particolare, fra Nord e Sud.
Per quanto riguarda gli antibiotici il consumo e’ stato così caratterizzato: la Campania (31 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), seguita dalla Puglia (27,8) e dalla Calabria (26,6) continuano ad essere le Regioni con il maggior consumo di antibiotici, mentre l’utilizzo meno elevato e’ stato registrato nella P.A. di Bolzano (12,6 dosi giornaliere per 1.000 abitanti), in Liguria (14,3) e in Friuli Venezia Giulia (14,6).
E molte Regioni hanno mostrato una riduzione dei consumi generali negli ultimi 10 anni (rispetto al 2004), con il maggior calo in Campania (-1,5%) e Sicilia (-1,3%); mentre l’incremento tendenziale  del consumo piu’ rilevante si e’ registrato in Piemonte (+1,2%).
E’ comunque la Sicilia la Regione che registra il maggior consumo di farmaci nel 2012, mentre la Provincia autonoma di Bolzano e la Liguria si collocano tra le regioni con i minori consumi.
Nel Rapporto realizzato dall’Osservatorio sull’impiego dei medicinali (OsMed) dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) per quanto riguarda il consumo di farmaci a livello regionale in regime di assistenza convenzionata, il valore piu’ alto, con 1.110 dosi giornaliere ogni 1000 abitanti, si riscontra dunque in Sicilia. Seguono il Lazio (1.097,3 dosi), la Sardegna (1.082,5) e la Puglia (1.081,9). Al contrario, il valore di consumi piu’ basso e’ registrato dalla Provincia autonoma di Bolzano (743,1 dosi giornaliere ogni mille abitanti), seguita dalla Provincia autonoma di Trento (864,9), dalla Liguria (881,9) e dalla Valle d’Aosta (896,1).
Il maggiore incremento del consumo di farmaci si riscontra in Sardegna e in Lombardia (+2%). Dall’altro lato, le maggiori riduzioni nei consumi si sono verificate in Liguria (-2,5%) e inBasilicata (-2,2%).
Quanto alle categorie terapeutiche piu’ prescritte, i farmaci cardiovascolari rimangono al primo posto in termini di consumo (516 dosi giornaliere per mille abitanti) e di spesa farmaceutica totale sia pubblica che privata (4.350 milioni di euro). Al secondo posto per consumo (e per spesa) si collocano i farmaci dell’apparato gastrointestinale e metabolismo, seguiti dai farmaci del sangue e organi emopoietici, dai farmaci per il sistema nervoso centrale e quelli dell’apparato respiratorio. I farmaci antineoplastici e immunomodulatori rappresentano la terza categoria terapeutica in termini di spesa farmaceutica complessiva (3.323 milioni di euro).

[AIFA]L’uso dei Farmaci in Italia Rapporto Nazionale – Anno 2012 – 24.09.2013

http://www.regioni.it/cms/file/Image/Rapporto_OsMed_2012.zip

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09/10/2013

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Cordiali saluti a tutt.*, grazie per l’attenzione

Gino Rubini, editor di www.diarioprevenzione.it

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