newsletter diario prevenzione 2 luglio 2013 vol. n° 74


newsletter diario prevenzione
 
 
2 luglio  2013   vol.n°  74
 
notizie, documenti e link sui temi del governo dell’ambiente, della salute
e della sicurezza nel lavoro
e sulla responsabilità sociale d’impresa
 
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FATTI POSITIVI NONOSTANTE LA CRISI
 
 Bisogna avere il coraggio di rompere lo schema del negativo, dello stato d’animo depresso molto diffuso, di smettere di avere paura del futuro. Chi si occupa di prevenzione non può assumere lo stile dell’attesa ma quello dell’iniziativa per “vedere prima” e intervenire a proteggere la vita, l’ambiente , ciò che amiamo che rischia di venirci tolto ….
 
E’ con questo spirito che occorre muoversi, agire, rompere le rappresentazioni stereotipate che ci vengono propinate tramite i media per cloroformizzarci, per farci ingurgitare il frullato di c…a  quotidiano con l’intento di farci credere che sia una mousse di cioccolato.
 
Le tre cose positive di questa settimana.
 
La prima riguarda la  pubblicazione di una ricerca da parte dell’Ente di ricerca della Confederazione dei Sindacati europei : “Nouvelles générations à risque :
évolution du travail et impact sur la santé en Italie ” nella quale si dimostra che vi è una criticità nella percezione dei rischi da parte dei giovani che vivono le condizioni di lavoro precario.
 
E’ importante questa ricerca perchè riapre il discorso sulla qualità del lavoro, sulle condizioni di lavoro dal punto di vista dei giovani: sono loro gli attori che potranno decidere del loro destino. Il fatto che si faccia ricerca è positivo e rappresenta la possibilità d’innovazione dell’iniziativa sindacale: senza ricerca c’è declino, con la ricerca si possono aprire nuove possibilità d’iniziativa sindacale sulla qualità del lavoro.
 
La seconda riguarda la presa di posizione chiara e robusta di Cgil Cisl Uil sul D.L. 69 sulle semplificazioni in materia di salute e sicurezza, un decreto che , se rimanesse così, invece di portare “risparmi” potrebbe portare grossi guai in quanto rischia di sdoganare molte irresponsabilità in materia di gestione della sicurezza da parte dei datori di lavoro. Bene, era ora !
 
La terza riguarda la segnalazione del lavoro del Gruppo modenese che fa formazione sulla sicurezza  tramite l’interattività e la drammatizzazione teatrale.
 
Come al solito poi segnaliamo le notizie più importanti dell’ultima decina di giorni. Buona lettura e buon lavoro.EDITOR
 
 
 
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NOTIZIE AMBIENTE SALUTE
SICUREZZA LAVORO
 
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“Nouvelles générations à risque :évolution du travail et impact sur la santé en Italie “
 
Young people at risk: how changes in work are affecting young Italians’ health and safety
 
Publication date : 2013
 
Number of pages : 68
 
Edited by :
 
Daniele Di Nunzio (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali – IRES)
 
 
 
This report looks at the problems young people have getting a job in Italy, and the particularly poor employment and working conditions of those who do manage to get one. It is not a recent problem in Italy, but the crisis has made matters worse according to the figures collected by the report authors, researchers at the Italian Institute of Economic and Social Research (IRES). The participation rate of Italians aged 15-24 has fallen by 10% between 2000 and 2010, dropping to below 30% since 2008. This compares with an EU average for the same age group of more than 40%.
 
“The youngest workers have borne more of the brunt of the crisis even when in stable employment”, note the authors. The jobs available to young people are all insecure: agency work, fixed-term contracts, too low-paid to achieve financial independence, etc. The report includes the findings from a survey of 1,000 workers aged 15 to 34, principally on their working conditions. The plight of younger workers is not one to be envied: higher work accident rates, unsocial hours, excessively fast work paces, low job discretion, etc. It comes as no surprise therefore to find that a third of Italy’s youth would be willing to emigrate for a better life.
 
While the problem cuts across all categories of young workers (graduates/unskilled, white/blue collar, etc.), young people from the lowest socioeconomic groups seem more permanently beset by insecurity than those from more well-to-do backgrounds.
 
fonte ETUI 
 
 
 
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NOTA CGIL – CISL – UIL
Decreto Legge 69 “Decreto del fare”
Roma, 28 giugno 2013
 
PUBBLICHIAMO LA NOTA  CGIL CISL UIL SUL DECRETO “DEL FARE”  69/2013 IN MATERIA SALUTE SICUREZZA LAVORO
 
IL DOCUMENTO 
 
 
 
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“LABORIAMO IN SICUREZZA”, TEATRO IN FORUM
 
“Attivare” la percezione del rischio utilizzando validamente i nostri sensi (magari accompagnati da riflessioni) utilizzando l’esempio, il modello e l’abitudine che rendono “automatico” un comportamento non a rischio  rendendo meno probabile un incidente.Il tutto può essere riassunto come benessere psicofisico e “salvarsi la pelle” sia dall’incidente che dalla malattia. Le regole sono di vita e non solo di lavoro.
 
E’ con questa premessa che l’Associazione LABoriamo in sicurezza si presenta,  ricca di un’esperienza poliennale prevalentemente nel territorio della provincia di Modena. Molti sono stati gli interventi di questo gruppo straordinario di ” formattori ”  nella formazione dei lavoratori, di Rls, nelle scuole.
Operai, professori universitari, professionisti, un agente di PS, un RSPP, diversi  RLS, un regista professionista   formano questo gruppo autogestito straordinario che si è dato un compito, quello di fare vivere in profondità le emozioni di certe situazioni che precedono un incidente nel lavoro…
 
Hanno svolto la loro azione formattiva la settimana scorsa al Teatro Testoni di Bologna in conclusione del ciclo di corsi di aggiornamento cui hanno partecipato circa 300 Rls su scala regionale. Il Progetto, finanziato dalla Regione Emilia Romagna,  è stato promosso dalla Cgil Emilia Romagna e gestito con successo dall’Agenzia formativa IFOA.
 
Molti dei materiali e degli episodi hanno la loro origine dalle testimonianze dei partecipanti ai Corsi, e si basano su esperienze vissute in concreto.
 
I testi dei dialoghi sono molto spesso la testimonianza degli stereotipi che sono alla base dei comportamenti che generano condizioni di rischio e incidenti ” ho sempre fatto così, non mi è mai successo nulla …”, ” avanti, avanti, abbiamo le consegne che non aspettano, alla sicurezza ci penseremo dopo …”  ” si si, l’amianto è pericoloso, ma se si sa in giro  si rischia  il posto di lavoro…”
 
 
E’ proprio  con la drammatizzazione che gli stereotipi vengono smantellati, si mette in scena con la  partecipazione di tutti, il cambiamento dei comportamenti, si incentiva  la riflessione e la ricerca a lavorare i sicurezza.
 
La drammatizzazione svolta da questi formattori convinti del loro ruolo, guidati con sapienza dal regista , ha smosso qualcosa anche in me, vecchio del mestiere e refrattario rispetto alle emozioni facili….
 
Bravi questi formattori che immedesimati nel ruolo producono una rappresentazioni a forte impatto motivo. Un complimento particolare all’agente di PS che ha rappresentato la figura dell’immigrato albanese ….
 
Pochi giorni fa questo Gruppo si è registrato come Associazione: Buon Lavoro a loro e a tutti noi.
 
 
LABoriamo in sicurezza, teatro in forum  ( come lavora il gruppo )
 
 
 
 
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Un progetto pilota sulla attuazione della legislazione europea in materia di qualità dell’aria
 
Un nuovo report dell’Agenzia europea per l’ambiente analizza lo stato di attuazione dell’attuale legislazione comunitaria in materia di qualità dell’aria che mira a proteggere la salute umana e l’ambiente dall’inquinamento.
Il rapporto Air Implementation Pilot – Lessons learnt from the implementation of air quality legislation at urban level è il risultato della collaborazione tra l’Agenzia, la Commissione europea e 12 città che hanno partecipato ad un progetto pilota che ha avuto l’obiettivo di studiare quello di cui le città europee hanno bisogno per attuare al meglio la normativa comunitaria sulla qualità dell’aria. Le conoscenze derivanti da questo progetto contribuiranno infatti alla revisione della politica europea in materia di qualità dell’aria.
Per partecipare al progetto sono state inizialmente selezionate, all’inizio del 2012, 8 città: Berlino (Germania), Dublino (Irlanda), Madrid (Spagna), Malmö (Svezia), Milano (Italia), Ploiesti (Romania), Praga (Repubblica ceca) e Vienna (Austria). Alla fine del 2012 è stata allargata la partecipazione ad altre quattro città: Anversa (Belgio), Parigi (Francia), Plovdiv (Bulgaria) e Vilnius (Lituania).
 
Il progetto parte dalla consapevolezza che diversi standard di qualità dell’aria sono ancora regolarmente superati in Europa, anche se alcuni di questi limiti sono stati istituiti più di un decennio fa. Gli inquinanti più problematici sono il PM10, gli ossidi di azoto e l’ozono, che ancora colpiscono la qualità delle persone e la durata di vita in molte aree.
 
segue su fonte sicurezzaonline.it 
 
 
 
 
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Prevenzione: quali risorse e per fare cosa
 
dal sito della SNOP.IT
 
Sicuramente la Regione Lombardia ha molti aspetti positivi : abolizione da molti anni di attività inutili e di non provata efficacia, sistema informativo gestionale funzionante, forte programmazione su priorità, iniziative su tematiche innovative, conti economici ( pur tra i mille scandali e in tempi di spending review) in ordine…ma occorre vigilare..Per continuare a leggere scarica i documenti in allegato.
 
Attachments: FileFile size
 
Download this file (da SNOP Lombardiax.pdf)da SNOP Lombardiax.pdf51 Kb
 
Download this file (documento prevenzione SNOP Lombardia.pdf)documento prevenzione SNOP Lombardia.pdf211 Kb
 
vai al sito 
 
 
 
 
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 01/07/13  – FRANCHI (CGIL): “VIAREGGIO: UNA STRAGE DIMENTICATA?”
 
 
VIAREGGIO. “Nessuno può dimenticare cosa avvenne a Viareggio  nella notte tra il 29 e 30 giugno 2009. Ci fu  l’ennesima strage ferroviaria, con   15 morti immediati  e circa 30 feriti gravemente ustionati,  17 di loro ,moriranno successivamente  in modo atroce, portando il totale dei morti a 32?.
 
Lo scrive Umberto Franchi, componente del Direttivo Cgil della Provincia di Lucca.
 
“Sono oltre 100 gli incidenti  avvenuti sulle linee ferroviarie Italiane negli ultimi 20 anni . essi sono costati molti morti e feriti di lavoratori , utenti e semplici cittadini. Tutti incidenti che potevano essere evitati se da parte della direzione delle FF.SS.  si fosse proceduto ad effettuare la prevenzione alla fonte , sugli impianti e con la formazione, informazione e addestramento del personale impiegato.
 
Anche la strage  di Viareggio rientra in una strategia economica miope delle  ferrovie dello stato privatizzate. Una strage che  è il frutto di una politica ,ancora presente, che punta alla riduzione di tutti i costi del lavoro compreso quello della prevenzione.
 
Una politica che negli ultimi 20 anni ha visto ridurre  di due terzi il personale ferroviario (da 224.000 nel 1990 a 68.000 odierni). Tutto ciò ha comportato l’introduzione di un solo macchinista alla guida dei treni con grave compromissione della sicurezza,  il taglio della manutenzione, la chiusura di impianti di verifica e controllo, la cessione della medesima manutenzione a piccole ditte private spesso con scarsa professionalità. Tutto ciò in nome del profitto
 
Sono i processi di liberalizzazione , deregolamentazione del lavoro e privatizzazione della FF.SS. che hanno portato al decadimento ed all’insicurezza del trasporto ferroviario.
 
A ciò va aggiunto l’indebolimento del potere di contrattazione dei lavoratori e del sindacato che a causa della crisi e del lavoro sempre più precario , sono spesso costretti a subire il ricatto tra la scelta del lavoro a danno della sicurezza.
 
Come non vedere che oggi  Il soggetto più debole è soprattutto il  lavoratore precario o dipendente da piccole aziende che lavorano in appalto e subappalto per le ferrovie…, quello che non viene mai formato, addestrato, informato, sui rischi esistenti nel luogo di lavoro, finendo per svolgere il proprio lavoro spesso senza nemmeno i dispositivi di sicurezza individuali, la formazione professionale adeguata…  mettendo a rischio la propria  sicurezza e quella dei viaggiatori.?
 
Dopo la tragedia di Viareggio , sarebbe stato necessario un ruolo dello Stato e del Governo ben diverso da quello che c’è stato fino ad ora… ed invece prima  abbiamo avuto, un Ministro del Lavoro  Sacconi, che ha disposto e fatto approvare  ben 46 modifiche  sostanzialmente peggiorative al Testo Unico sulla Sicurezza, ed oggi il governo Letta  che sembra non capire  non si crea lavoro continuando con la flessibilità, il precariato, la riduzione dei diritti ed inutili incentivi alle imprese che non potranno mai assumere giovani se non hanno commesse!
 
Come fanno e datori di lavoro ed il governo  a non capire che la competitività va ricercata attraverso l’innovazione alta ,e la prevenzione alla fonte e l’incremento dei redditi da lavoro e pensionati?
 
A cosa serve dare degli incentivi economici  alle imprese che assumano giovani, quando sappiamo che le imprese non hanno commesse e che tutto dipende dal fatto che chi lavora, i pensionati, i cittadini non c’è la fanno più ad arrivare a fine mese e quindi riducono i consumi , con la conseguenza di ridurre  anche le commesse alle imprese?
 
Purtroppo c’è ancora  da chiedersi: che governo abbiamo? che imprenditori abbiamo? In che mondo viviamo?”
 
 
 
 
 
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FADania’s Republic e 20 mila contatti
 
Ho atteso di raggiungere i 20 mila visitatori del mio blog prima di postare la mia ultima “sfuriata”. Questo mi ha aiutato ad essere un po’ più buono e, pertanto, prima di tutto: “grazie”!
 
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Un po’ di formazione a distanza (FAD) non la si nega a nessuno. Come volevasi dimostrare mentre si litiga e si fanno denunce-diffida e richieste di interventi a presidiare convegni, seminari, corsi, o come diavolo li volete definire, contro chi organizza e chi partecipa a iniziative di aggiornamento che prevedano la presenza in sala di più di 30 persone (nonostante nulla in tal senso sia  previsto dagli accordi di conferenza stato-regioni che regolamentano la materia), i rappresentanti delle regioni, chiamati a valutare e suggerire eventuali modifiche dell’accordo n. 2407/2006, quello su formazione e aggiornamento di aspp/rspp  richiamato all’art. 32 del T.U. , avrebbero deciso: FAD per tutto, FAD per tutti.
 
E avrebbero concordato inoltre di proporre il riconoscimento di crediti formativi solo in corsi con non più di 35 partecipanti ma contemporaneamente, nella misura pari ad 1/3 del monte ore globale, anche attraverso la partecipazione a seminari e convegni.
 
Siamo a livello di proposte, autorevoli, ma pur sempre proposte. Servirà infatti passaggio nei due coordinamenti nazionali (formazione e vigilanza) e poi sarà la Conferenza stato regioni a decidere.
 
segue sul Blog  di Franco Mugliari 
 
 
 
 
 
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Pubblichiamo in allegato il testo della lettera inviata dalle Segreterie di CGIL, CISL e UIL dell’Emilia Romagna al Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani  in merito al Dl ‘fare’ in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
 
 
IL TESTO DELLA LETTERA  AL PRESIDENTE  ERRANI 
 
 
 
 
 
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La gestione dei rischi dei nanomateriali sul luogo di lavoro
 
Cosa sono e dove si trovano i nanomateriali? Quali sono i problemi di salute e di sicurezza associati ai nanomateriali? Come si verifica l’esposizione a nanomateriali sul luogo di lavoro?
 
SEGUE SU FONTE   PUNTOSICURO.IT
 
 
 
 
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 “Contro la zanzara tigre, facciamoci in 4” (2013)
 
 
 
 
Quattro le raccomandazioni: “Partecipiamo alla lotta alla zanzara tigre. Evitiamo i ristagni d’acqua e usiamo i prodotti larvicidi. Proteggiamo noi stessi ed evitiamo di farci pungere. Informiamoci”. La nuova edizione della campagna di comunicazione regionale per la lotta alla zanzara tigre.
 
“Contro la zanzara tigre, facciamoci in 4” (2013)
 
 
“Contro la zanzara tigre, facciamoci in 4”. E’ lo slogan della campagna di comunicazione per la lotta alla zanzara tigre veicolo di trasmissione di malattie come la Chikungunya e della Dengue.
 
segue 
 
 
 
 
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27/06/13 – «Per eliminare la burocrazia si limita anche la sicurezza»
 
Fanno discutere le novità in materia di salute e sicurezza sul lavoro contenute nel disegno di legge “Semplificazioni”, approvato dal Governo il 19 giugno e nel decreto legge “Fare”, entrato in vigore sabato scorso. A mettere in rilievo le criticità contenute nelle nuove norme è Marco Bazzoni, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di Firenze e autore della denuncia che, caso unico in Europa, ha portato l’Unione Europea ad aprire una procedura d’infrazione (la 2010/4227) nei confronti dell’Italia.
 
Per quanto riguarda il ddl “Semplificazioni”, la norma più controversa è quella contenuta nell’articolo 12, che elimina l’obbligo per il datore di lavoro di inviare all’Inail le certificazioni mediche di infortunio sul lavoro, poiché, si legge in una nota di Palazzo Chigi, «la comunicazione verrà fatta direttamente dal medico». Così facendo, sottolinea Bazzoni, si «toglie al datore di lavoro l’obbligo di denunciare alle autorità di pubblica sicurezza gli infortuni, anche quelli mortali o gravi».
 
segue su fonte AVVENIRE.IT
 
 
 
 
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INIZIATIVA DELL’ASSOCIAZIONE AMBIENTE LAVORO
 
 
LEGGE SEVESO: 25 ANNI DOPO IL DPR 175/88
RISULTATI E PROSPETTIVE IN ITALIA E IN EUROPA
 
 
Aggiornamento Decreti Formazione e Antincendio
 
 
Milano, 9 luglio 2013 – d’intesa con FILCTEM-CGIL
 
 
Saranno illustrate le novità su “Legge Seveso” – “Decreti Formazione” e “Decreto Antincendio”
 
 
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Dl fare: D’Alia, norme non mettono in discussione sicurezza lavoro [ …. ci pare male informato Sig.Ministro  … ndr  ]
 
 
 ”Le norme contenute nel dl Fare, come quelle nel ddl Semplificazione, non mettono in alcun modo in discussione la sicurezza dei lavoratori: consapevoli della fondamentale importanza di questo tema, siamo intervenuti soltanto su adempimenti formali e oneri informativi, eliminando esclusivamente quelle carte inutili e costose consentendo di liberare risorse per una reale tutela della salute e prevenzione dei rischi sul posto di lavoro”.
 
[ Vorremmo fosse vero, ma non è così. Alcune procedure sono fondative di un metodo di lavoro per la gestione della sicurezza. La valutazione del rischio, la consultazione dei lavoratori tramite il RLS, non sono adempimenti burocratici ma una pratica di gestione sostanziale dei rischi. Le carte “inutili” sono poche per chi vuole gestire seriamente il problema. Sono tante per chi le compra a peso per dimostrare di avere adempiuto agli obblighi formali  senza la volontà di risolvere i problemi.
Scrivere quello che si fa e fare quello che si è scritto è alla base del risk management come della gestione della qualità.
 Mentre le aziende si adattano senza battere ciglio  a procedure costose per la certificazione della qualità ritengono insopportabili quelle per la gestione della sicurezza dei lavoratori.] 
 
segue su 
 
 
 
 
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VIDEO Ergonomics for Truckers ( Ergonomia per i camionisti ) 
 
 
 
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 02/07/2013
 
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Cordiali saluti a tutt.*, grazie per l’attenzione
 
Gino Rubini, editor di www.diarioprevenzione.it